Nuovi arrivi, rendimento al di sotto delle aspettative

21.10.2014 16:50 di  Marco Ferri   vedi letture
© Paola Libralato
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Snaturare l’ossatura per non adagiarsi sui fasti del passato. Per il Latina, giunto alle porte del sogno con mezza squadra presa in prestito dalla serie maggiore, la ricostruzione ha rappresentato una tappa obbligata, raggiunta attraverso un mercato condotto sapientemente e senza sconquassare le casse societarie. La finestra estiva ha raccolto consensi unanimi, sebbene per apporre la ciliegina della torta del centravanti si è dovuto attendere fino al quarto d’ora finale di trattative, quando dal Pescara è giunto il sospirato “sì” per Ferdinando Sforzini. Accolto con scetticismo a causa della lunga inattività e di un preoccupante digiuno realizzativo, l’ariete di Tivoli è uno dei pochi volti nuovi a essersi guadagnato la sufficienza in questo disastroso primo mese e mezzo di campionato. Con quattro gol, al netto di una condizione fisica precaria, l’ex Grosseto si sta scrollando di dosso gli ingombranti paragoni con Jonathas viaggiando a una metà che gli permetterebbe tranquillamente di superare la doppia cifra a fine stagione. Dagli altri innesti, quei presunti valori aggiunti chiamati a portare a compimento un lavoro lasciato a metà dall’entusiasmo delle forze fresche, non sono arrivate le risposte desiderate. Note stonate risultano essere gli ex Siena, un blocco di giocatori sbarcato nel capoluogo pontino forte di uno score di oltre 200 presenze in A e con addosso – si pensava –fame e rabbia derivanti da un mancato accesso ai play-off figlio delle (il)logiche societarie di un sodalizio finito sul lastrico. Un poker d’assi servito a Beretta, che non ha saputo restituirgli l’energia che li animava in bianconero. Tra questi il solo Farelli, il meno gettonato del lotto, ha assolto al proprio compito, sostituendo un Di Gennaro ancora da sballare dalla confezione. Deludente Angelo, fratello tecnicamente poco dotato dell’esterno che arava le fasce di tutti i campi della cadetteria un anno fa, e sotto il livello della sufficienza anche Dellafiore, autore di alcune sbavature gravi (su tutte quelle con Avellino e Pescara), e Valiani, moto perpetuo che fornisce spesso l’impressione, non totalmente derivante da demeriti propri, di correre a vuoto. Tra gli over, tasselli inseriti obbligatoriamente nella lista dei 23 consegnata alla Lega ai nastri di partenza della stagione, si segnala un impalpabile Sbaffo, autentico oggetto del mistero dall’esordio con il Crotone, bagnato con due grossolani errori sottomisura, all’ingenua espulsione – condita da due turni di stop – nel giorno del ritorno in panchina di Breda. Accanto a lui il Godot-Pettinari, l’uomo dalla qualità superiore alla media sempre in attesa della definitiva consacrazione. Da risorsa a problema tattico, il 22enne scuola Roma, in gol in Coppa Italia contro il Novara e in campionato a Pescara, non ha ancora trovato quella collocazione in campo che gli permetta di fare finalmente la differenza, trovandosi spesso a rimbalzare contro i muri che gli avversari predispongono tra lui e Sforzini. Chiude la panoramica sugli “adulti” uno scolastico Rossi, titolare a sinistra anche, ma non solo, per mancanza di concorrenza e autore di un avvio in linea con le aspettative.
Capitolo dolente è anche quello relativo ai giovani. Un anno fa gli under furono la vera arma in più della cavalcata verso quota 70, stavolta, complice un rendimento collettivo al ribasso, sono ai margini del progetto. Raffaele Di Gennaro, portiere di belle speranze preso in prestito dall’Inter, si è segnalato per una presenza fissa in infermeria, mettendo piede sul rettangolo verde appena una volta, nella Caporetto di Beretta a Trapani, prima del nuovo stop per una botta al ginocchio. Andrea Petagna, il ragazzo sul quale sarebbe gravato il peso d’attacco in caso di naufragio dell’affare Sforzini, sta confermando quelle difficoltà ad esplodere tra i professionisti già denunciata a Genova (sponda blucerchiata) dodici mesi fa e finora ha collezionato una manciata di minuti senza lasciar traccia del suo passaggio. Degli atalantini Almici e Doudou non è ancora stato modificato il giudizio espresso in estate nel momento dell’acquisto: il primo è infatti l’unico elemento sempre a disposizione e mai utilizzato, il secondo si è ben disimpegnato tra le briciole che gli sono state concesse. Fermo a quota 0 anche Nii Nortey Ashong, laterale sinistro il cui apprendistato è stato ulteriormente frenato da un problema muscolare che gli ha impedito di progredire dopo un pre-campionato allarmante.

LA MEDIA VOTO (GAZZETTA DELLO SPORT) DEI NUOVI ARRIVATI
Raffaele Di Gennaro - Presenze 1, media voto 5
Simone Farelli - Presenze 9, media voto 6,1
Alberto Almici - Presenze 0
Nii Nortey Ashong - Presenze 0
Paolo Hernan Dellafiore - Presenze 8, media voto 5,81
Andrea Rossi - Presenze 8, media voto 5,64
Angelo Mariano de Almeida - Presenze 9, media voto 5,94
Alessandro Sbaffo - Presenze 4, media voto 5,12
Francesco Valiani - Presenze 7, media voto 6
Doudou Mangni - Presenze 2, media voto 6,25
Andrea Petagna - Presenze 3, media voto 5,5
Stefano Pettinari - Presenze 8, media voto 5,81
Ferdinando Sforzini - Presenze 9, media voto 6,05