Parma e le altre: ripartire dalla D per risorgere dalle proprie ceneri

14.09.2017 13:00 di  Matteo Ferri   vedi letture
Parma e le altre: ripartire dalla D per risorgere dalle proprie ceneri
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© foto di Giovanni Padovani

Quanto contano blasone, piazza e tradizione calcistica in un campionato come la Serie D? Molto, a giudicare dalle statistiche sulle formazioni riammesse in sovranumero negli ultimi dieci anni. Dal 2008 ad oggi, sono ventisette i casi di società che, al pari del Latina 1932, sono sparite dai radar del panorama sportivo al termine della stagione per poi riapparire sotto una nuova veste. Di queste, ben nove hanno vinto il campionato al primo colpo, con il caso limite del Venezia che, dopo aver dominato il girone C due anni fa, si è ripetuto in Lega Pro lo scorso anno ed è ancora imbattuto dopo tre giornate di Serie B. Merito di una programmazione a lungo termine, ma anche di un gruppo dirigente economicamente solido, così come è avvenuto a Parma, che con i lagunari ha condiviso il doppio salto dalla D alla cadetteria anche se, i ducali, l'ultima promozione l'hanno ottenuta soltanto dopo i playoff. Cammino analogo ma tempi più lenti anche per altre realtà storiche del calcio italiano come la Salernitana, che nel 2011 ripartiva da Lotito e dal Girone G dei dilettanti o il Perugia, che l'anno prima ritornava a calcare i campi di una categoria che non conosceva più dal 1959 e che, al primo anno, conquistava promozione e Coppa Italia. Diversi i casi di Spezia, Avellino e Foggia. I liguri, che nel 2008 rappresentarono il primo caso di società italiana gestita dai suoi stessi tifosi, ripartirono dai dilettanti ma chiusero al secondo posto nel campionato 2008-09, ottenendo l'ammissione alla Lega Pro Seconda Divisione attraverso il ripescaggio, così come gli irpini l'anno successivo e i pugliesi nel 2013. Casi limite, invece, furono Pisa e Spal: i toscani, retrocessi in Lega Pro e falliti proprio nell'anno del centenario, vinsero il Girone D 2009-10 e, analogamente a quanto accaduto sette anni prima all'allora Florentia Viola, "saltarono" una categoria per venire ammessi direttamente in Lega Pro Prima Divisione. I ferraresi, al contrario, in campionato non andarono oltre il settimo posto ma si presentarono ai nastri di partenza della Lega Pro 2013/14 grazie alla fusione con la Giacomense. Alle storie di successo, fanno da contraltare tracolli disastrosi, la cui portata aumenta proprio perché riguarda società ammesse senza aver acquisito il diritto sul campo. L'esempio più recente è quello del Ravenna, estromesso dai campionati professionistici per lo scandalo calcioscommesse del 2011, riammesso in D, retrocesso dopo i playout persi con la Virtus Pavullese per un rigore al 95' della gara di ritorno e dichiarato fallito in estate. Altrettanto disastrosa l'esperienza della Massese nel 2008/09, con i bianconeri ultimi nel proprio raggruppamento con appena 8 punti conquistati sul campo. Altrettanto disastrose le esperienze della Lucchese - che nel 2009 riparte dalla D vincendo il campionato ma due anni dopo fallisce nuovamente - del Rimini, ripescato in Lega Pro nel 2011 dopo essere stato riammesso in sovranumero e poi di nuovo sommerso dai debiti nel 2016 e quello più recente del Grosseto, abbandonato dal patron Camilli, ripartito dai dilettanti due anni fa e oggi nelle categorie regionali toscane. A proposito di storie di insuccesso, non si può non ricordare proprio quel Venezia oggi preso come modello vincente ma che, nel 2009, iniziò un percorso  che avrebbe dovuto riportarlo in tempi rapidi in Serie B e che invece si concluse mestamente nel 2015 quando il russo Yuri Korablin, proprietario del club, decise di chiudere i rubinetti e defilarsi, lasciando la società al suo destino. Un monito, così come quelli di Lucca, Rimini o Ravenna, da tenere bene impresso nella mente da chiunque pensi di poter vincere facilmente in virtù di una presunta superiorità scolpita nel blasone.

I PIAZZAMENTI DELLE SOCIETÀ ISCRITTE IN SOVRANUMERO NEGLI ULTIMI DIECI ANNI   

BILANCIO ULTIMI 10 ANNI:

Totale squadre ammesse in sovranumero: 27
Promosse dirette: 9
Promosse con ripescaggi: 6 (+ Spal riammessa con fusione)
Retrocesse: 2

STAGIONE 2015-16

- Grosseto: 2^ nel girone G, perde semifinale playoff con Olbia

- Monza: 10^ nel girone B

- Parma: 1^ nel girone D

- Venezia: 1^ nel girone C

- Reggina: 4^ nel girone I, perde semifinale playoff con Cavese, riammessa in Lega Pro acompletamento organici

STAGIONE 2014-15

- Padova: 1^ nel girone C

- Siena: 1^ nel girone E

STAGIONE 2012-13

- Foggia: 5^ nel girone H, perde finale playoff con Matera, ammesso in Lega Pro a completamento organici

- Taranto: 7^ nel girone H

- Cynthia: 9^ nel girone G

- Spal: 7^ nel girone D, ammessa in Lega Pro grazie alla fusione con la Giacomense

STAGIONE 2011-12

- Salernitana: 1^ nel girone G

- Ravenna: 16^ nel girone D, retrocessa e nuovamente fallita

- Cosenza: 2^ nel girone I, vince i playoff ma non viene ripescato per il blocco dei ripescaggi

- Brindisi: 5^ nel girone H perde semifinale playoff con Sarnese

STAGIONE 2010-11

- Mantova: 1^ nel girone B

- Rimini: 3^ nel girone F, vince playoff e viene ripescato. Fallisce nel 2016.

- Arezzo: 9^ nel girone E

- Perugia: 1^ nel girone E, vnce la Coppa Italia di Serie D

STAGIONE 2009-10

- Avellino: 5^ nel girone I, perde finale playoff con Vigor Lamezia, ammesso in Lega Pro a completamento organici

- Pisa: 1^ nel girone D, viene ammesso in Prima Divisione invece che in Seconda

- Venezia: 3^ nel girone C, non si iscrive nel 2015

- L'Aquila (ammessa in sovranumero dall'Eccellenza): 4^ nel girone F, perde semifinale playoff, ripescata a completamento organici

STAGIONE 2008-09

- Massese: 20^ nel Girone E, retrocessa

- Spezia: 2^ nel girone A, ripescata in Lega Pro

- Lucchese: 1^ nel girone E, nel 2011 non si iscrive in Lega Pro e riparte dall'Eccellenza

- Messina: 12^ nel girone I