Province a confronto: se Latina piange, le altre non ridono

19.03.2017 17:00 di  Matteo Ferri   vedi letture
Province a confronto: se Latina piange, le altre non ridono
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© foto di Federico Gaetano

Il calcio a Latina non sta attraversando il suo momento migliore, stretto tra la realtà di un campionato che vede la truppa di Vivarini invischiata nella lotta per non retrocedere e le richieste di fallimento del club da parte della procura. Ma siamo sicuri che l'erba del vicino sia sempre più verde? Dati alla mano, il calcio nella provincia pontina è cresciuto negli ultimi dieci anni, ovvero da quando Latina ripartì con due squadre (la Virtus e l'F.C.) nelle categorie regionali, dopo la famigerata stagione 2006-07, quella del "Francioni" vuoto per mancanza di squadre.

RINASCITA DAL BASSO - Il 2007 è l'anno zero per il calcio pontino, che in quella stagione non solo non poteva contare su nessuna società iscritta ai campionati professionistici, ma neanche una in Serie D. Per assistere ad una partita che coinvolgesse una squadra della provincia, occorreva scendere fino all'Eccellenza, dove Aprilia, Priverno, Fondi, Formia, Gaeta, Terracina e l'F.C. Latina si disimpegnavano con ottimi risultati: nessuna retrocessa, Gaeta promosso in D, Aprilia secondo nel Girone A e sconfitto solo nei playoff. Bilancio simile per le dieci formazioni impegnate in Promozione, col solo Pontinia retrocesso e successivamente ripescato e la Virtus Latina vincitrice del Girone C davanti alla Pescatori Ostia. Sei stagioni più tardi lo scenario muta in maniera radicale. Il Latina ha completato la sua scalata e affronta il suo primo anno in Serie B, l'Aprilia è in Lega Pro Seconda Divisione mentre Fondi e Terracina sono le due rappresentanti in Serie D. Meno massiccia, per ovvie ragioni, la schiera di formazioni pontine al via del campionato di Eccellenza - quattro rispetto alle sette del 2007 - col solo Borgo Podgora ad ottenere una salvezza tranquilla mentre per Gaeta e Pro Cisterna il mantenimento della categoria passerà solo attraverso i playout, ai quali il Formia non riesce neppure ad arrivare. Pressoché invariato il plotone in Promozione, con le costanti Sezze e Pontinia, presenti anche quest'anno nella seconda serie regionale.  L'attualità dice che Latina può vantare una squadra in B e una in Lega Pro (l'Unicusano Fondi), unica tra le province laziali esclusa Roma, anche se è sparita la rappresentanza in Serie D dopo la retrocessione dell'Aprilia della passata stagione. Aprilia che, però, potrebbe riconquistare la categoria qualora la squadra di Venturi riuscisse a centrare il secondo posto nel girone e compiere l'impresa nei playoff, già riuscita all'Anzio lo scorso giugno. Sono ben quattordici, invece, le squadre in Promozione, con il Sermoneta pienamente in corsa per la vittoria finale del girone e in finale di Coppa Italia contro la Polisportiva Monti Cimini.

ROMA CAPUT MUNDI - Monopolio romano per quanto riguarda le altre province della regione. Oltre alle due compagini in Serie A, la Capitale vanta anche due formazioni in Lega Pro (Racing Roma e Lupa Roma) e sei in Serie D, una delle quali, il Trastevere, dominatrice del proprio girone. La provincia di Roma ha incrementato anche il numero di partecipanti alle due categorie regionali dal 2007 a oggi, passando da 21 a 24 in Eccellenza e da 37 a 42 in Promozione, ma l'aspetto più significativo riguarda la stabilità dei club: se è vero che le due in Lega Pro nascono da fusioni, acquisizioni di titoli e cambi di denominazione che lasciano più di una perplessità circa le effettive prospettive a lungo termine, sono tanti i club storici che hanno saputo attraversare la crisi e restare più o meno indenni. Anzio, Cynthia, Ostiamare e Albalonga, tanto per citarne alcune attualmente impegnate in D, sono ormai presenze fisse nell'ex Interregionale e non sono mai scese più in basso dell'Eccellenza.

LE ALTRE - Numericamente, chi è messa peggio è la provincia di Rieti, che può contare su sole sei squadre nelle prime sei categorie, nessuna delle quali tra i professionisti. La squadra del capoluogo, però, punta dritta alla Lega Pro e sarebbe una piccola impresa per una società che, nell'agosto del 2015, sembrava destinata a sparire, abbandonata dal presidente Fedeli e prossima ad essere inglobata nel fallimentare progetto della Lupa Castelli Romani. Situazione ambigua nella Tuscia. Nel 2013 le compagini del viterbese erano, al massimo, impegnate in Eccellenza. Oggi una sta per ottenere una tranquilla salvezza in Lega Pro (la Viterbese), categoria che potrebbe presto disputare anche la sorprendente matricola Monterosi, in D insieme al Flaminia. Dietro, però, c'è il vuoto. La Vigor Acquapendente deve fare i conti con una retrocessione sul campo ormai prossima e con una situazione societaria delicatissima, discorso simile per il Capranica, che in Promozione si è ormai ridotto a far giocare i dirigenti per arrivare almeno a 7 giocatori e non prendere il 3-0 a tavolino mentre Ronciglione, Montefiascone e San Lorenzo Nuovo hanno ridimensionato i budget rispetto agli ultimi anni.

E I CIOCIARI? - Siamo quindi giunti ai rivali di sempre, i ciociari, per chiudere il cerchio sulla questione iniziale: l'erba del vicino è sempre più verde? La risposta è...nì. Non lo è perché, anche nel frusinate, la rappresentanza in Serie D è sparita ma se l'Aprilia è retrocessa sul campo, Sora e Isola Liri, che nel 2013 calcavano i campi dei dilettanti, sono uscite di scena causa fallimento. La stessa fine del Cassino, in C2 nel 2007 e costretto a ripartire dalla Promozione nel 2010. Oggi la formazione di mister Castellucci sta vincendo il Girone B di Eccellenza e potrebbe riportare la Ciociaria in D, assottigliando il numero di squadre nella massima serie regionale, vista la possibile retrocessione del Monte San Giovanni Campano, quest'ultima, però, compensata dalla più che probabile promozione del Città di Anagni. Lì dove l'erba è più verde, semmai, è nella programmazione a lungo termine e nella capacità di stringere alleanze e accordi. Tasto dolente, dolentissimo per il Latina, che dal proprio vivaio non ha praticamente mai attinto e che ha un settore giovanile costretto da anni a vivere alla giornata. Completamente opposto il discorso per il Frosinone Calcio, che a Ferentino ha costruito la propria Città dello Sport, che ha saputo impostare un progetto orientato verso i giovani, puntando molto soprattutto sulla qualità dei tecnici e che, da qualche anno, ha iniziato a diffondersi in maniera capillare anche sul territorio con i "Poli Autorizzati". Una sorta di evoluzione delle Academy tanto in voga oggi e che coinvolge squadre di tutte le province laziali (Eretum Monterotondo, Anzio, SFF Atletico, Cantalice, Vigor Nepi, Aurelio Fiamme Azzurre) ma anche fuori regione, come i Boys Rocca Ravindola in Molise e i casertani dell'Albanova. Sinergie, investimenti sulle infrastrutture e grande attenzione alla qualità degli allenatori, fin dalla scuola calcio: in questo caso, duole ammetterlo, l'erba del vicino ciociaro è davvero molto più verde.