Rosina, il sogno di mezza estate che ritorna incubo

23.11.2014 15:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
Rosina, il sogno di mezza estate che ritorna incubo
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Sogno di una notte di mezza estate. Alessandro Rosina e il Latina, un’associazione diventata inevitabile dopo l’insediamento di Mario Beretta sulla panchina nerazzurra, sulla scorta di quella standing ovation che il Francioni gli riservò la sera del 19 maggio quando, con la maglia del Siena, con una rete sublimò una prestazione da fuoriclasse e soffocò definitivamente le speranze nerazzurre di centrare la promozione diretta.
Quel metaforico abbraccio popolare pareva destinato a porre le basi di una trattativa di mercato, soprattutto dopo che il fallimento del club della famiglia Mezzaroma aveva liberato, a parametro zero, tanti di quei pezzi pregiati che proprio il tecnico milanese, sbarcato sulla panchina del Francioni, aveva condotto alle porte dei play-off. Ma alle ragioni del cuore il folletto calabrese, già capitano del Torino e reduce da un’esperienza in Russia (con lo Zenit San Pietroburgo) che gli ha permesso di maturare presenze anche in Champions League, ha preferito le garanzie bancarie. Troppo ricca la cifra messa sul piatto dalla neoretrocessa Catania, pronta a sforare il salary cap di 300.000 euro per ricomporre la coppia gol con Calaiò già vista all’ombra del Franchi, per cedere alle lusinghe provenienti dal capoluogo pontino dove, dissero i beninformati, il suo acquisto sarebbe equivalso soprattutto a uno sfizio presidenziale e non ad una specifica richiesta di Beretta. Mentre le strade del trainer meneghino e del Latina si sono separate, oggi sono destinate ad intrecciarsi nuovamente quelle del 10, già autore di cinque reti e altrettanti assist con la nuova maglia, e dei nerazzurri, dei quali, con un gol e due suggerimenti vincenti nel doppio confronto dello scorso anno, è diventato lo spauracchio per antonomasia: “Non me la sento di dire che sia il giocatore di riferimento, hanno tanta qualità anche Calaiò e Leto”, ha provato a esorcizzare il nemico, alla vigilia, mister Breda. Ma intanto, dopo essersi guastato le notti che conducono alla sfida del “Massimino” per approntare quelle contromisure mancate in passato, è proprio lui la prima vittima di quel sogno infranto.