Senatori, a voi la scena. Cinque pilastri per il rilancio nerazzurro

20.11.2014 18:22 di Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
Senatori, a voi la scena. Cinque pilastri per il rilancio nerazzurro
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© foto di Federico Gaetano

I migliori arbitri di sé stessi. Decaduto il barrage del silenzio stampa, i giocatori del Latina hanno urlato la propria indipendenza dai giudizi esterni. Nessun condizionamento, nel bene o nel male, che prescinda da una dose di sana autocritica: “In alcune partite potevo fare meglio, ma in un campionato articolato in 42 giornate ci stanno dei momenti di flessione”, ha ammesso Marco Crimi, unico tesserato a parlare nella settimana che conduce alla probante trasferta di Catania. Un match al quale il Latina arriva con la necessità di confermare quel percorso di crescita individuale e collettivo resosi obbligatorio dopo la disfatta nel derby. Tra gli uomini dai quali ci si aspetta di più ci sono proprio i veterani, quel manipolo di elementi già noti a Breda e la cui riscossa si intreccia inesorabilmente con quella della squadra. Della formazione che nel giugno scorso si è fermata a mezzora dalla serie A sono in cinque ad essere scesi finora in campo con continuità.

COTTAFAVA – La sua stagione è iniziata in salita. Beretta, noto per non badare al palmares, lo ha escluso a sorpresa al debutto, nonostante l’assenza di Brosco, e, dopo averlo immediatamente rispolverato, lo ha sottratto dal campo quando c’era da rimontare l’Avellino. Da allora non se ne è più servito, pagando anche quella scelta con l’esonero. Breda, con una mossa predetta dai più, lo ha riportato al centro del progetto ma dall’uomo più esperto della retroguardia si aspetta anch’egli qualcosa di più. L’imbattibilità di domenica scorsa è il primo segnale dell’inversione di rotta, cui dare prontamente seguito per ribaltare quel trend che lo sta accompagnando dai play-off dello scorso anno.

PRESENZE: 10
DA TITOLARE: 10
MINUTI GIOCATI: 868
CARTELLINI GIALLI: 2
MEDIA VOTO: 5,8

BROSCO – Giovane ma già un’istituzione nella categoria (è al sesto anno di B), è andato in vacanza con il pareggio di Defrel nella finalissima sulla coscienza, ma al contrario del suo primo campionato in terra pontina, quando Figliomeni lo ha spesso mandato in ballottaggio, la sua titolarità non è mai stata messa in discussione. E la crescita, certificata anche da un gol – quello del provvisorio vantaggio sulla Ternana – è stata evidenziata maggiormente grazie alle incertezze di cui si sono resi costantemente protagonisti i compagni di reparto. Breda ha dovuto rinunciarvi solo in occasione del derby, con risultati scoraggianti. Per il centrale romano potrebbe essere sufficiente mantenersi sugli standard delle prime 14 giornate, solo a patto che aumenti il livello di prestazioni di chi gli gioca accanto.

PRESENZE: 12
DA TITOLARE: 12
MINUTI GIOCATI: 1013
GOL: 1
CARTELLINI GIALLI: 4
MEDIA VOTO: 6

BRUNO – La sua fu la favola del gregario che diventa leader. Una sinossi che non deve gettare fumo negli occhi, specie se si pone in relazione l’inizio della sua prima stagione in nerazzurro con il primo terzo di quella in corso. Fino al giro di boa, infatti, il “colonnello” convisse con lo scetticismo della piazza, complici i suoi trascorsi molossi insieme ad Auteri, e vide il campo a fasi alterne, contendendo il posto a Maltese. A gennaio la svolta? L’equazione non è risolvibile a priori, ma ad allarmare, ad oggi, è il rendimento nella gestione Breda. In sette presenze, infatti, il centrocampista beneventano ha raggiunto la sufficienza solo due volte. Si impone in fretta un’analisi delle cause della flessione.

PRESENZE: 12
DA TITOLARE: 10
MINUTI GIOCATI: 858
CARTELLINI GIALLI: 2
MEDIA VOTO: 5,5

CRIMI – Ha fatto suo il mantra della curva: oltre il risultato. Che si vinca o si perda, infatti, il “bullo” messinese è sempre sopra le righe e anche nei mesi del grigiore diffuso e generalizzato è riuscito a palesare progressi continui. Per Breda, che sulla sua duttilità sta fondando i principi del ribaltone tattico, è una garanzia assoluta. Chiedergli di più è un esercizio sadico, ma come dagli altri “reduci” è lecito attendersi quel quid mancante sul piano della tenuta mentale. Con la speranza di non trovarsi costretto a rimpiangerlo tra due mesi.

PRESENZE: 14
DA TITOLARE: 14
MINUTI GIOCATI: 1151
GOL: 1
CARTELLINI GIALLI: 3
MEDIA VOTO: 6,29

VIVIANI – Il suo ritorno il migliore acquisto? Risposta scontata se si prende in esame la sola incidenza nelle azioni gol nerazzurre. Il migliore tra gli attaccanti, per numero di centri personali e assist, deve però necessariamente tramutarsi nel playmaker più invidiato del campionato. Finora, a causa di un fisiologico ritardo di condizione, il suo percorso è stato ad ostacoli, ma dai numeri di giri del suo motore passano gran parte delle ambizioni di Breda. Che ora dovrà essere lucido nel disciplinarlo tatticamente, in previsione di un assestamento tattico che può esporre il regista viterbese a qualche pausa tecnica di troppo.

PRESENZE: 10
DA TITOLARE: 9
MINUTI GIOCATI: 777
GOL: 2
ASSIST: 2
CARTELLINI GIALLI: 3
MEDIA VOTO: 5,8