Vecchia guardia, solo in 4 raggiungono la sufficienza: Bruno il migliore

22.10.2014 16:00 di Marco Ferri   vedi letture
Vecchia guardia, solo in 4 raggiungono la sufficienza: Bruno il migliore
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© foto di Federico Gaetano

Si salvi chi può. Sul banco degli imputati per una partenza disastrosa termina, giocoforza, tutta la rosa. Vecchia guardia compresa. Dal manipolo di giocatori rimasti dopo la cocente delusione del 18 giugno era lecito attendersi qualcosa in più, sia sotto il profilo della cattiveria agonistica che nel ruolo di precettori dei nuovi arrivati, chiamati a portare quel quid che sopperisse alle fragilità manifestatesi pesantemente nella lotteria dei play-off. Con Beretta prima, e Breda poi, il rendimento dei senatori, alcuni dei quali in rosa dalla cavalcata in Lega Pro, ai quali si sono sommati gli elementi acquistati nella scorsa stagione (a loro abbiamo aggiunto anche Paolucci e Viviani, sebbene il romanista sia stato nuovamente prelevato in estate dopo il ritorno alla base), è stato finora carente. Se la maggior parte di loro concorre a rimpolpare le fila della difesa, e se la stessa incassa reti consecutivamente da sette incontri, l’equazione è presto risolta. Gli unici a strappare la sufficienza dopo nove turni sono Matteo Bruscagin e Marcello Cottafava, ma mentre per il primo gioca a favore lo scarso impiego (due presenze totali, all’esordio col Crotone e sabato scorso a Carpi), per il vice-capitano è evidente la flessione nelle ultime uscite, peraltro concomitanti con il ritorno in panchina di quell’allenatore che lo ha rilanciato ad altissimi livelli consegnandogli le chiavi del reparto. Peggio ancora ha fatto Esposito, in campo cinque volte e autore di tre errori pagati a caro prezzo contro Avellino, in occasione del provvisorio pareggio di Castaldo, Ternana, quando la mancata marcatura su Avenatti ha prodotto il guizzo di Ceravolo in zona Cesarini, e Bologna, con una marcatura sui generis su Oikonomou lasciato saltare indisturbato per guastare il nuovo debutto di Breda. Non raccoglie consensi unanimi neppure Riccardo Brosco, sempre schierato dopo la squalifica nell’ouverture stagionale derivante dall’ammonizione incassata nella finalissima con il Cesena, e incapace di superare la media voto di 5,75 anche a fronte del primo gol in nerazzurro, quello dell’illusorio vantaggio contro la Ternana. Quotazioni al ribasso anche per capitan Milani, che paga caro l’erroraccio di Trapani costato partita, panchina a Beretta e un ulteriore acciacco a Di Gennaro, che nella circostanza ha rimediato una botta al ginocchio ancora non smaltita.
Se Sparta piange, Atene non ride. A centrocampo le cose vanno leggermente meglio, ma i fasti della passata stagione sono lontani. Il migliore del lotto, e in assoluto del primo scorcio di campionato, risulta essere Alessandro Bruno. Per il “colonnello” beneventano, impiegato 7 volte su 9, la media di 6,14 concorre a spiegare una flessione minima e l’assestamento su standard che lo hanno reso uno degli interpreti più affidabili nel ruolo dell’intera categoria. A fasi alterne Marco Crimi, partito con l’argento vivo addosso e decisamente in affanno da Pescara in avanti, con il rigore fallito con il Bologna quale epicentro della flessione. Si è limitato a svolgere il compitino, mostrando poco di più, Federico Viviani, che a Carpi ha incassato la prima insufficienza di una stagione che non lo ha mai visto superare l’asticella del 6. Da uno dei pochi elementi di qualità in rosa, tornato a furor di popolo, è lecito attendersi qualcosa in più di qualche pennellata, sparsa qua e là, da palla inattiva. L’altro colpo da 90 del mercato di gennaio, Michele Paolucci, è invece rimasto con la testa al rigore fallito, da ex, al “Menti” di Vicenza. Titolare con Beretta prima dell’arrivo di Sforzini, e capace di resistere alla concorrenza dell’ariete di Tivoli fino alla seconda giornata, il centravanti scuola Juventus ha esteso il digiuno realizzativo, complice anche l’infortunio che lo ha relegato ai box da inizio maggio a fine campionato, a quasi 6 mesi. La sua ultima gioia risale infatti al 26 aprile scorso quando, con una zampata su torre di Jefferson, riacciuffò un Palermo che aveva appena messo la testa avanti. 

IL RENDIMENTO DELLA VECCHIA GUARDIA (VOTI GAZZETTA DELLO SPORT)

Matteo Bruscagin - Presenze 2, media voto 6
Riccardo Brosco - Presenze 8, media voto 5,75
Marcello Cottafava - Presenze 5, media voto 6
Andrea Esposito - Presenze 5, media voto 5,8
Andrea Milani - Presenze 5, media voto 5,62
Alessandro Bruno - Presenze 7, media voto 6,14
Marco Crimi - Presenze 9, media voto 6
Federico Viviani - Presenze 6, media voto 5,92
Michele Paolucci - Presenze 8, media voto 5,64