A chi giova l'equilibrio?

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi, complice la quinquennale esperienza nel Latina come dirigente accompagnatore, cede ai tentacoli del calcio
18.11.2014 00:00 di Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
A chi giova l'equilibrio?

Qui si sta rivoltando la serie B.

L’ultima giornata di campionato ha registrato il riscatto delle formazioni di bassa classifica che – chi più, chi meno – le hanno suonate alle compagine di più alto lignaggio (di classifica). Le imprese di maggiore rilievo le hanno compiute il Pescara, strabordante sul Frosinone (3-0), e il Latina, che ha regolato il Lanciano (1-0): entrambe lamentavano un ritardo di dodici punti dagli avversari. Niente male nemmeno l’exploit del Vicenza che ha espugnato il campo dell’Avellino, nonostante lamentasse un gap di dieci punti dagli irpini. Di più, delle squadre che componevano la seconda metà della classifica, soltanto il Cittadella non è andato a punti, tant’è vero che è scivolato in ultima posizione, sostituendosi al Latina e del Crotone.   

Morale: nonostante il ritorno alla vittoria, il Latina non ha compiuto il balzo in avanti che in molti auspicavano.

Considerazione che porta a chiedersi se l’evidente equilibrio del torneo giovi o meno alle squadre in lotta per la difesa della categoria. Per le compagini, Latina compreso, finite nella zona rossa della classifica è meglio una stagione equilibrata, dove tutti possono vincere e perdere da chiunque, oppure sono auspicabili rapporti di forza più netti, così da consentire la corsa su un gruppo limitato di avversarie? «Quel che conta è la continuità», ha sottolineato Dellafiore nel post partita di domenica pomeriggio.

Ben detto, ma è proprio l’equilibrio il maggiore nemico della continuità. Ed è altrettanto vero, però, che una classifica con undici squadre raccolte in quattro punti  dà l’idea che per il Latina sarà più facile risalire la china. Insomma, non c’è riposta certa alla nostra domanda, se non quella che possono dare, sul campo, i nerazzurri di Breda