Così il Barcellona ha rovinato il calcio...e il Latina

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi, complice la quinquennale esperienza nel Latina come dirigente accompagnatore, cede ai tentacoli del calcio.
17.11.2015 17:04 di Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Così il Barcellona ha rovinato il calcio...e il Latina

Scrivo un’eresia: il Barcellona è stata la rovina del calcio. Ne scrivo un’altra, che poi altro non è che l’estensione della prima: il suo vate Guardiola è stata la rovina dei colleghi allenatori.

C’era un tempo, nell’era pre-Barcellona di Guardiola, in cui le maglie dall’uno all’undici individuavano i ruoli prima ancora che i giocatori che le indossavano. Il 3 e il 2 erano i terzini, il 5 e il 6 i centrali di difesa, il 4 il mediano, il 9 il centravanti. Le maglie adesso sono personalizzate, i numeri non sono più undici ma novantanove, e la definizione stessa di “ruolo” è ormai diventata una etichetta buona sola per le schede anagrafiche.

Oggi, tanto per dire, va di moda il “falso nueve”. Così se in organico non hai una punta centrale, di quelle che sfondano le difese, salgono in cielo per colpire di testa e picchiano come fabbri ferrai, poco importa perché il “mister” troverà chi fare giocare come “falso nueve”. Salvo dimenticarsi che il Barcellona la punta non l’aveva per il semplice motivo che nelle sue file giocava e gioca un certo Messi per non dire degli inserimenti garantiti dal resto della squadra, portiere escluso.

Nell’era del “falso nueve” si può pure pensare che Dumitru possa agire da prima punta, salvo accorgersi che pur giocando bene, a vincere è poi l’avversario. Perché mai? Perché l’avversario in area piazza un attaccante vecchio stampo, tutta forza e poca tecnica. Uno strapotere fisico che costringe i difensori a banali errori che sfociano in una figura barbina.

La differenza tra Avellino e Latina è, in estrema sintesi, stata tutta qui: nella presenza da una parte e nell’assenza dall’altra di punte di ruolo. Anche se a ben vedere – e questo spiega la differenza con il confronto con il Cesena - la vera furbata di Tesser è stata lasciare l’iniziativa al Latina, così da darsi una opportunità per ripartire e cogliere in fallo difensori e mediani ospiti. Missione compiuta.