Fare quadrato e reagire: il Latina non ha alternative

20.02.2017 06:15 di Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Fare quadrato e reagire: il Latina non ha alternative

Un gol ed un palo in due partite, nessuna vera occasione a giustificare eventuali recriminazioni che a Benevento si sono ridotte alla contestazione dell’espulsione di Di Matteo mentre nella serata con il Novara hanno trovato linfa nell’atteggiamento rinunciatario dei piemontesi quasi che questa non fosse una tattica come le altre. Direi di più, quasi che non fosse una tattica studiata da Boscaglia nella convinzione, confermata poi dal campo, che il Latina non sa attaccare.

Lo ha già detto Garcia Tena, ed è bene ribadirlo nonostante sullo spagnolo sia piovuta qualche critica di troppo: la situazione è grave e se ne esce soltanto facendo gruppo. A questo punto è inutile prendersela con la società, come se sulla nuova proprietà ricadessero le colpe degli anni di mala gestione altrui, come è inutile continuare a dire che la squadra si è indebolita con il mercato di gennaio. Se non si capisce che per salvare la società l’unica strada da percorrere era una politica di mercato lacrime e sangue, allora non si è capito molto in che razza di guaio è stata cacciata l’Unione Sportiva Latina e come con la Procura ed i giudici non si scherzi. Questo c’è e con questo bisogna fare i conti. Lagnarsi, rimpiangere ciò che poteva essere e non è stato, dolersi per chi se ne è andato non aiuta di certo a fare i punti in campo. Come non aiutano certe dichiarazioni di Vivarini che pure finora aveva tenuta dritta la barra della barca nerazzurra nonostante le acque tempestose. E allora se veramente la squadra si è indebolita, se veramente Buonaiuto e Insigne sono la replica l’uno dell’altro con l’unica differenza del piede con cui calciano, se veramente Mariga non vede l’ora di togliersi di dosso la maglia nerazzurra che pure in meno di un anno gli ha permesso di tornare ad essere un giocatore vero, allora qualcosa bisogna pur inventarsi se si vogliono ottenere i 26,27 punti (tenendo conto delle penalizzazioni) necessari a salvarsi. Vivarini non può pensare di non avere gli uomini di prima – di questo si lamenta – e continuare però a proporre lo stesso gioco, come se nulla fosse. Giocatori diversi, con caratteristiche diverse probabilmente vanno messi in campo diversamente. Insomma, bisogna reagire, tutti, perché i piagnistei non portano da nessuna parte, o meglio portano soltanto in Lega Pro.