Il Gran Vecchio che governa il Latina

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi, complice la quinquennale esperienza nel Latina come dirigente accompagnatore, cede ai tentacoli del calcio.
26.01.2016 14:50 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Il Gran Vecchio che governa il Latina

Ho il sospetto che all’interno del Latina ci sia un Gran Vecchio. Una mente luciferina capace di orchestrare quel popo di casino provocato dalla vicenda del presunto esonero di Mario Somma con l’obiettivo di screditare la stampa, mettere a tacere la società (gli è però sfuggito di mano il vice presidente Aprile) e, soprattutto, mettere le briglie a Somma per ricondurlo a più miti consigli

Sarà un caso, ma con il nuovo anno il Latina è cambiato. Somma è cambiato. E’ diverso il modulo, è diverso il concetto stesso di gioco, è diversa la gestione delle sostituzioni. Riposta nel cassetto l’ingegneria tattica - neanche tanto spettacolare e per giunta improduttiva -  il Latina ha riscoperto l’efficacia della semplicità e della logica. Valori che forse non portano ai titoloni sui giornali, ma di certo hanno fin qui dato una bella raddrizzata alla classifica.

A Trapani, il Latina ha dimostrato di sapere essere collettivo, aiutato in questo dall’assenza di Acosty che ha privato la squadra (e il tecnico) del parossistico ricorso alla verticalizzazione - che fin qui non è mai stata del gioco bensì del singolo - per riscoprire l’efficacia della manovra corale, la potenza della fisicità del proprio centrocampo. La strada imboccata è quella giusta, la distanza da percorrere è però ancora tanta, troppa per concedersi la libertà di distrarsi o di cedere a vecchie tentazioni. E’ preferibile che il Gran vecchio continui a vedere e provvedere.

P.S. Ad evitare che venga offesa la suscettibilità di qualcuno, preciso che il Gran Vecchio non esiste, anche se mi sentirei più sicuro se esistesse davvero.