Il Latina come una “tazzulella” di caffè

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi, complice la quinquennale esperienza nel Latina come dirigente accompagnatore, cede ai tentacoli del calcio.
13.10.2015 16:08 di Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Il Latina come una “tazzulella” di caffè

Il Latina come una “tazzulella” di caffè. Come per il nettare in versione napoletana (caldo, comodo, carico), la qualità del successo dei nerazzurri a Modena sta nelle tre “C” della loro prestazione: compattezza, cinismo e convinzione. Compattezza d’intenti prima ancora che di posizionamento in campo, i nerazzurri hanno giocato e soprattutto hanno ragionato da gruppo. Un corpo unico che per gran parte del confronto ha manovrato nella convinzione che il risultato andava e poteva esser raggiunto. Il cinismo è invece racchiuso tutto in un singolo episodio, nel raddoppio di Schiattarella, capace di cogliere l’attimo nel momento in cui il Latina si apprestava a limitare il proprio raggio alla sola difesa del vantaggio di Olivera.

Tra l’altro, Iuliano avrà ora vita facile nel rintuzzare le critiche di chi ne ha fin qui colto, evidenziandoli, i limiti nella gestione delle sostituzioni. Al Braglia, dove ha avuto la facoltà della libera scelta negatagli dagli infortuni contro il Bari, il trainer cosentino ha colto nel segno, non disdegnando l’arrischio del contemporaneo esordio stagionale di Marchionni e Mbaye.

Dall’Emilia, il Latina torna pure forte del primato d’essere l’unica formazione cadetta ad avere segnato in tutte le prime 7 giornate del campionato. Un record in positivo che va a braccetto con l’altro primato, stavolta negativo, di non avere mai mandato in gol gli attaccanti di ruolo, alias Corvia, Jefferson e Talamo. Il che a ben vedere può essere letto come il migliore spot possibile per Iuliano che con il gioco sopperisce con successo alle difficoltà dei suoi attaccanti. Provatelo a spiegare a Crespo!