Una squadra che appassiona
Non so a voi, ma a me questo Latina appassiona, tanto. Che è cosa differente dall’entusiasmare. L’entusiasmo di questi tempi sta di casa a Crotone, dove si ritrovano una squadra che corre da dannati e fa gol a grappoli, indipendentemente dal lignaggio dell’avversario. No, nel caso del Latina è meglio parlare di passione, che poi è sentimento di gioia come di sofferenza. E le due cose i nerazzurri anche contro il Perugia le hanno mixate alla perfezione, regalando sì la gioia del successo, ma al termine di un confronto in cui si è pure (sportivamente) sofferto, nel timore del pareggio dei grifoni umbri.
Il Latina appassiona perché è manifesta la predisposizione al sacrificio dei suoi componenti, la loro volontà di seguire le indicazioni di Iuliano, anche a costo di snaturarsi sul piano tecnico. In questo senso il Latina è una squadra di mediani, che è poi immagine di cuore (la generosità) e di carattere (la determinazione). Corsa, dedizione, abnegazione. Sì va bene, ma nel dopo partita Iuliano ha voluto sottolineare che la squadra ha anche gioco, altrimenti a suo dire assisteremmo ad una manovra arruffata.
Ha ragione, forse. Ne avrà ancora di più quando gli attaccanti inizieranno, non dico a segnare, almeno a fallire i gol. In otto giornate quante sono state le conclusioni a rete di Corvia, Jefferson, Dumitru e Acosty? Certo il gioco totale, certo sia sempre lodato l’inserimento delle mezzali (che abbiamo invocato più volte), ma non ci sarà gioco fintantoché la manovra non sarà davvero sviluppata in e da tutti i reparti: difesa, centrocampo e attacco.