Una squadra che appassiona

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi, complice la quinquennale esperienza nel Latina come dirigente accompagnatore, cede ai tentacoli del calcio.
20.10.2015 18:31 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Una squadra che appassiona

Non so a voi, ma a me questo Latina appassiona, tanto. Che è cosa differente dall’entusiasmare. L’entusiasmo di questi tempi sta di casa a Crotone, dove si ritrovano una squadra che corre da dannati e fa gol a grappoli, indipendentemente dal lignaggio dell’avversario. No, nel caso del Latina è meglio parlare di passione, che poi è sentimento di gioia come di sofferenza. E le due cose i nerazzurri anche contro il Perugia le hanno mixate alla perfezione, regalando sì la gioia del successo, ma al termine di un confronto in cui si è pure (sportivamente) sofferto, nel timore del pareggio dei grifoni umbri.

Il Latina appassiona perché è manifesta la predisposizione al sacrificio dei suoi componenti, la loro volontà di seguire le indicazioni di Iuliano, anche a costo di snaturarsi sul piano tecnico. In questo senso il Latina è una squadra di mediani, che è poi immagine di cuore (la generosità) e di carattere (la determinazione). Corsa, dedizione, abnegazione. Sì va bene, ma nel dopo partita Iuliano ha voluto sottolineare che la squadra ha anche gioco, altrimenti a suo dire assisteremmo ad una manovra arruffata.

Ha ragione, forse. Ne avrà ancora di più quando gli attaccanti inizieranno, non dico a segnare, almeno a fallire i gol. In otto giornate quante sono state le conclusioni a rete di Corvia, Jefferson, Dumitru e Acosty? Certo il gioco totale, certo sia sempre lodato l’inserimento delle mezzali (che abbiamo invocato più volte), ma non ci sarà gioco fintantoché la manovra non sarà davvero sviluppata in e da tutti i reparti: difesa, centrocampo e attacco.