Esclusiva - Valiani: "Discorso aperto con il Latina. C'è interesse da parte mia e di Beretta"

18.07.2014 14:22 di  Marco Ferri   vedi letture
Esclusiva - Valiani: "Discorso aperto con il Latina. C'è interesse da parte mia e di Beretta"

Siena è una ferita ancora aperta, ma nel destino c'è Latina. Francesco Valiani è pronto a ripartire. Metabolizzata la batosta per la mancata iscrizione del club toscano al campionato 2014/2015, l'esperto centrocampista pistoiese, svincolatosi automaticamente dopo il fallimento, dovrebbe approdare alla corte di quel Mario Beretta che lo ha guidato nella scorsa stagione alla Robur. Raggiunto telefonicamente da TuttoLatina.com, l'ex Bologna e Parma, 34 anni a ottobre, ha parlato così dell'ipotesi di trasferimento nel capoluogo pontino.

Hai già avuto contatti con Beretta e quanto pesa la sua presenza a Latina nella tua scelta futura?
La presenza del mister è un incentivo importante, perchè vorrebbe dire continuare a lavorare con una persona della quale ho stima sotto tutti i punti di vista. Beretta è un uomo e un allenatore che stimo tecnicamente e umanamente in egual modo. È una cosa che mi farebbe piacere, si partirebbe da una conoscenza reciproca importante.
Quale sentimento prevale dopo una stagione tanto disgraziata?
Tanti di noi hanno perso anni di contratto e queste sono cose che, almeno a caldo, fanno male. Se dovessi trovare una molla, quell'elemento che ci farà reagire, lo rintraccerei molto probabilmente nel fatto che tutti quanti, io e i miei ex compagni di Siena, l'anno prossimo riusciremo a dedicarci solo ed esclusivamente al campo, agli allenamenti e alle partite, senza avere la testa a cose che non ci competono e delle quali siamo stati costretti a occuparci. L'unica consolazione, per me come per gli altri che erano a Siena già l'anno prima, è che si potrà tornare a fare esclusivamente i calciatori. Ma è senz'altro piccola rispetto alla consapevolezza di aver demolito un bel gruppo di ragazzi qualitativamente validi.
Da avversario che impressione ti ha fatto il Latina?
Partendo dal campionato del Latina, avendolo visto da fuori, posso solo dire che è stata una stagione pazzesca. Sfido chiunque a pensare che il Latina potesse arrivare dov'è arrivato. Quando andavamo a vedere i risultati a fine partita, li vedevamo vincere sempre. La frase tipica era: "Vedrai che alla fine molleranno", e invece hanno stupito tutti, me compreso. Dal campo sono state due partite molto buone da parte nostra, specialmente il ritorno senza sbagliare niente, ma ricordo loro senza Paolucci e Jonathas e in difficoltà. Al "Franchi", invece, fu una partita così e così, ma già allora mi fece una buona impressione, dimostrava di essere una compagine con tanti giovani interessanti, alcuni dei quali, come Ristovski a Parma e Alhassan a Rimini, avevo avuto come compagni da giovanissimi.
E la piazza?
Non la conoscevo benissimo, anche se si è presentata col botto come campionato, avendo fatto promozioni in fila. Parlando anche con Stefano (Morrone, ndr) e Paolucci, tutti mi hanno detto che è una piazza che può solo crescere. Ha tutte le componenti e caratteristiche per stare a certi livelli. Come tutte le squadre ha bisogno di ambientarsi, ma quest'anno ha dimostrato di averlo fatto decisamente in fretta.
Hai parlato di ex compagni già sbarcati qui: proverai anche a convincere qualcuno appena lasciato a seguirti?
La mia parola vale poco perchè non sono io a fare i contratti (sorride, ndr). Posso parlare per me e ribadisco che le cose si sono trascinate un po' ma c'è interesse sia da parte mia che del mister. In questi 15 giorni ho voluto pensare soprattutto alla situazione di qua per l'affetto che si era creato a Siena. Prima di darmela a gambe levate ho voluto vedere quello che sarebbe successo, così sono andato via senza un contratto sulle spalle. Avrei potuto lo stesso cambiare aria anche se la società non fosse fallita, speravo non accadesse e l'episodio è ancora molto fresca.

Ti dispiacerebbe non ritrovare Morrone?
L'anno scorso ci siamo trovati un paio di volte a Parma e mi ha sempre detto che a Latina stava molto bene. Andando via qualcosa si è perso, ma è ovvio che sono scelte che competono ad altri.
Quante squadre hanno bussato alla tua porta?
Da quel punto di vista lì è stata una stagione positiva per me, qualche chiamata è arrivata. Ho iniziato a pensare a dove andarmene dopo aver saputo la fine che ha fatto il Siena. Da oggi ci si pensa, ho sempre detto che il fatto che a Latina ci sia il mister incide molto dal punto di vista della scelta. Poi, come sapete, possono sbucare altre 10 cose, ma ora come ora ho un discorso aperto.
Aperto da un anno...
L'anno scorso c'era stata un'ipotesi a fine agosto, non so se fosse una chiacchiera o meno perchè ero in uscita dal Siena e avevo un paio di opportunità in A, come quella di tornare a Parma. È innegabile che mi facesse piacere tornare nella massima serie, le offerte non si sono concretizzate per poco e a fine agosto c'era la possibilità di approdare a Latina ma, da quel che so, non era un'idea molto convinta. Se ne parlò un paio di giorni, ma non venne mai intavolata una trattativa vera e propria. A Siena ci eravamo conquistati l'iscrizione togliendoci dei soldi, tanti di noi hanno preferito sposare quel progetto in una piazza storica. Sono stato tanto lontano da casa, sono toscano e ho colto al volo l'opportunità per riavvicinarmi a casa, quindi non posso certo dire di aver mai rifiutato il Latina.