Figliomeni: "Il Latina arriverà ai play-off. A Breda auguro..."

24.10.2014 17:30 di  Marco Ferri   vedi letture
Figliomeni: "Il Latina arriverà ai play-off. A Breda auguro..."
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano

Lontano dagli occhi, vicino col cuore. Giuseppe Figliomeni ha lasciato Latina insieme all’estate, portando con sé un bagaglio di rimpianti. Un infortunio a gennaio, durante una sosta invernale alla quale era arrivato forte di prestazioni eccellenti e sulla scorta del primo gol in maglia nerazzurra, lo ha relegato ai margini della squadra nel momento più delicato della stagione, impossibilitato a dar manforte in quel rush finale consumato tra pioggia e lacrime, impedendogli, poi, di entrare nelle grazie del generale Beretta. L’inevitabile scelta, in comune accordo con la società, di sposare (in prestito) il progetto Vicenza sfruttando la proroga di mercato concessa ai veneti dopo il ripescaggio, non gli ha fatto dimenticare quanto vissuto in terra pontina, con l’apice raggiunto proprio contro le due prossime avversarie dell’undici di Breda.

Venerdì scorso il ritorno in campo da titolare, nel match vinto con il Pescara, a quasi 10 mesi dall'ultima volta: quali emozioni hai provato?
Già era stato emozionante rientrare a Perugia e rivivere l’adrenalina della partita. In quell’occasione ho giocato mezzora e riassaporato il terreno di gioco. Devo dire che mi mancava molto, si tratta del mio lavoro. L’ultima volta da titolare era stata a La Spezia, con tanto di gol in quella che tutti reputammo la partita della svolta. Ero carico per affrontare un girone di ritorno importante e sicuro che potessimo arrivare fino in fondo in quella che poteva essere una svolta, anche a livello personale, per giocare in A quest’anno. Sono stato sfortunato e per diversi motivi ho avuto questi infortuni, che non siamo riusciti a curare nel migliore dei modi. Probabilmente si poteva abbreviare in qualche modo i tempi, ma è stato fatto tutto in buona fede dallo staff, in primis dal dottor Tucciarone che si è prodigato per rimettermi in sesto. Quello che ho passato lo so soltanto io, ho sofferto tanto ma finalmente ho ritrovato il campo e ora spero solo di avere continuità e tornare a essere protagonista.

Sei a Vicenza da un mese e mezzo. Che squadra hai trovato e quali orizzonti ha?
Ho trovato un ambiente importante. È difficile fare un campionato rincorrendo gli altri dopo aver comprato tanti giocatori all’ultimo minuto. Essendo ripescato non puoi scegliere quelli che vuoi, bene o male rimangono le seconde scelte, gli scontenti della A o quelli, come nel mio caso, “chiusi” nelle rispettive squadre di B. Siamo una compagine di categoria, che lotta e che dovrà fare ciò fino alla fine. Non abbiamo una rosa con doppioni in tutti i ruoli, ma c’è entusiasmo, ci sono 5000 abbonati e migliaia di fattori, come furono a Latina, che possono permettere di fare un bel campionato, tenendo sempre in vista l’obiettivo salvezza.

Come e quando è maturata la scelta di andar via da Latina dopo la fine della finestra "naturale" di mercato?
Da una parte mi ero messo l'anima in pace. Ho provato ad andare via, dopo l'inattività sono arrivato in ritiro con 5 giorni di ritardo. Beretta, come era giusto che fosse, non mi ha aspettato perché aveva bisogno di garanzie e sicurezze. Conosceva i giocatori che aveva, uomini di fiducia come Dellafiore nel mio ruolo, mentre altri, come Milani, erano diventati centrali e io ero diventato uno in più. Nel calcio ci sta e così, senza essere valutato, sono andato via. È sopraggiunta questa situazione e, senza pensarci su due volte, ho accettato perché avevo bisogno di giocare. Sono felice di essere approdato in una grande piazza. Il Latina, a malincuore, mi ha suggerito di andare, anche se sono sicuro che se fossi rimasto sarei riuscito a ritagliarmi i miei spazi, non per presunzione ma perché sono convinto dei miei mezzi.

C'è un minimo di recriminazione per come sono andate poi le cose?
Ad oggi il Latina avrebbe avuto bisogno di me, anche perché l'anno scorso sono stato l'unico a giocare in tutte e tre le posizioni in difesa. Ma ormai è inutile ragionare con i “se” e con i “ma”. Mi dispiace per l'infortunio di "Ciccio" (Esposito, ndr), un ragazzo eccezionale al quale mando gli auguri di pronta guarigione.

È maggiore il rimpianto per non aver dato il tuo contributo alla causa nella seconda metà stagione?
Il rimpianto è quello di non averli aiutati in una fase in cui avrebbero potuto aver bisogno di me. Dietro erano stanchi e avevano fatto grandi cose. Chissà, nelle ultime partite, forse sarebbe potuta andare diversamente.

Che idea ti sei fatto del momento che stanno attraversando i tuoi ex compagni?
Sento molto spesso i ragazzi, ho un rapporto fantastico con tutti quanti. Mi dispiace perché è la mia squadra, oggi sono un calciatore del Vicenza ma tifo sempre anche per il Latina. Sono stato lì fino a un mese fa ed ha ancora il mio cartellino, provo dispiacere quando non vince. È un periodo difficile che si poteva mettere in preventivo, dopo un'annata incredibile era difficile ripetersi. Accettare sconfitte quando vincevi in campi impensabili come Pescara, Palermo Spezia e Bari è qualcosa di fastidioso. L’unica medicina è il lavoro. Si possono fare mille domande, ma basta una vittoria per ribaltare tutto. Sono giocatori forti e persone in gamba che usciranno fuori da questa situazione.

Ti ha sorpreso il cambio di guida tecnica e il ritorno di Breda?
Mi fa piacere per il mister, piuttosto mi sorprendeva saperlo senza squadra dopo quel tipo di campionato. C'è qualcosa che non funziona nel sistema se nessuno ti contatta dopo una finale play-off. Dopo l’esonero di Beretta ho subito pensato che avrebbero richiamato lui, il rapporto che abbiamo avuto noi giocatori e la piazza è difficile da dimenticare. Con il tempo le cose cambieranno e si tornerà a fare un buon campionato, sono convinto che il Latina lotterà per i play-off.

Che consiglio ti senti di dare al mister per invertire la rotta?
L'augurio è che qualcuno si inventi una giocata come la mia con il Brescia l'anno scorso, altrimenti non so quando avremmo vinto la prima partita…

Le prossime tappe del Latina, Brescia e Spezia, ti rievocano i ricordi migliori della tua avventura in nerazzurro?
L'assist che ho fatto col Brescia è qualcosa di stupendo, non capita tutti i giorni un cross al volo dopo uno stop di tacco e col piede non mio. È un ricordo molto bello, diede il via a un campionato fantastico. Mi auguro si possa ripartire proprio da una vittoria contro di loro.

A giugno tornerai ad essere un giocatore nerazzurro…
Sono un giocatore del Latina anche oggi. Se mi dovessero richiamare, a gennaio o in qualunque momento, attenderei la decisione delle due società. Di certo a giugno tornerò a Latina e sarò contento di farlo, anche se nel calcio non è mai indicato fare previsioni a lungo termine.

Domani affronterai invece il Catania, un'altra squadra che è partita a rilento
Sarà una partita difficilissima. Dovevano essere l'ammazza-campionato e quando presero Rosina e Calaiò tutti hanno pensato che avrebbero vinto a mani basse. È l’ennesima dimostrazione di quanto la B sia difficile, non contano i nomi ma l’organizzazione e la cattiveria. Il Catania sta pagando una serie di fattori, viene dalla serie A e da un calcio diverso, ma Sannino è un tipo tosto e li rimetterà in riga. Mi auguro ci riesca da martedì e non da domani.

A Latina, invece, tiene banco la questione derby. Qual è per te la soluzione migliore?
È assurdo che non si possa disputare il derby nella propria città. Si deve trovare la soluzione migliore per fare andare allo stadio entrambe le tifoserie.

Che campionato hai visto finora? Quale squadra ti ha impressionato maggiormente?
Di quelle contro le quali ho giocato il Perugia. Il Bologna, invece, non mi ha fatto un’impressione incredibile. Sul campionato in generale penso che il Frosinone si trovi lì per il semplice motivo che ha un entusiasmo dettato dalla vittoria in campionato dell'anno scorso. È una neopromossa cui basta incastrare qualche risultato per volare, come accadde a noi. Ma, a differenza nostra, non credo che arriverà a giocarsi la promozione.

Un messaggio da lanciare ai tuoi ex compagni di squadra e ai tifosi
Devono ricordarsi che sono forti e riprendere la convinzione in sé stessi. Hanno perso un po' di fiducia ed è normale, a fronte di alcuni risultati negativi, che sia così, ma sono sicuro che arriverà presto la vittoria. Ai tifosi c’è poco da dire. Non è retorica ma, nella mia carriera, di piazze così ne ho viste ben poche. Ci sono sempre stati vicini e sono davvero fantastici. A loro dico di stare tranquilli, perché torneranno ai play-off.

In collaborazione con Il Giornale di Latina