Iadaresta: "Ho scelto Latina per ripartire insieme. Questi tifosi sono impressionanti, possiamo costruire qualcosa di importante"

30.08.2017 23:15 di  Marco Ferri   vedi letture
Iadaresta: "Ho scelto Latina per ripartire insieme. Questi tifosi sono impressionanti, possiamo costruire qualcosa di importante"

La conferenza stampa integrale di Pasquale Iadaresta, attaccante del Latina Calcio 1932, andata in scena questo pomeriggio nella sala stampa dello stadio Domenico Francioni.

Il primo bilancio dopo 20 giorni in nerazzurro
Lo specchio della situazione è stato ad Anzio quando durante il riscaldamento abbiamo visto tutta quella gente sugli spalti. Significa che l'entusiasmo che abbiamo denotato in quella partita ha coinvolto anche noi, giochiamo in una categoria nella quale il fattore pubblico sarà importante, se non determinante. Questo entusiasmo ci ha aiutato a capire che stiamo lavorando per creare qualcosa di positivo. Tra di noi abbiamo creato un bel clima, c'è un bel gruppo e sono stati selezionati tutti grandi lavoratori. Siamo soltanto alle fasi iniziali, ma stiamo gettando le basi per costruire qualcosa. È evidente che siamo partiti in ritardo, abbiamo dovuto accelerare ma non sarà un alibi, bensì un motivo in più per stringere i denti in questa fase iniziale e per metterci in carreggiata durante l'arco della stagione.

Iadaresta è comunque un nome: come mai hai accettato questa scommessa?
Se guardiamo il panorama calcistico nazionale, l'anno scorso ho fatto la Lega Pro prima con l'Unicusano Fondi e poi con la Lupa Roma e posso dire che non è facile, con le questioni economiche che conosciamo, scegliere. A volte ci si fa guidare dall'istinto, dall'esperienza ma spesso dagli stimoli. La scelta di Latina è stata dettata da tanti fattori. Il più importante è quello di confrontarsi in una piazza importante e soprattutto guardare al futuro, perché come ha spiegato la società questo deve essere solo un inizio, una ripartenza. Sono entusiasta di ripartire insieme al Latina, avremo modo nell'arco della stagione di far sì che questa scelta sia giusta.

I tifosi come valore aggiunto
Quello che abbiamo visto ad Anzio è un motivo di stimolo, ma dà anche grande responsabilità. Il fatto che ci siano tanti tifosi è una gioia, una cosa è giocare con lo stadio pieno e uno giocare senza. Dobbiamo essere responsabili nel capire che dietro di noi c'è un'intera città, piano piano lo capiremo tutti insieme. Ora oltre all'entusiasmo ci vuole l'intelligenza di capire che stiamo costruendo qualcosa, arriveremo ad essere responsabili e forti.

A tuo avviso questa voglia di calcio è dettata più dall'arrabbiatura o è un reale attaccamento?
Quando giocavo a Fondi venivo spesso a vedere il Latina in Serie B e ho avuto modo di vedere un campo bellissimo e un pubblico molto caloroso. C'era molto interesse, sia quando il Latina stava andando in A che negli ultimi due anni. Siamo in un periodo in cui le persone sono in vacanza, abbiamo avuto poco modo di vivere la città. Un giocatore deve concentrarsi sul campo, captare queste sensazioni e trasformarle in stimoli. Dobbiamo guardare avanti senza pensare al passato.

A Latina non esiste una tradizione positiva per i centravanti, si è spesso parlato di una sorta di "maledizione del numero 9": ne eri a conoscenza?
Sapevo e non sapevo, da osservatore esterno si guarda. Penso che ogni anno, squadra e rosa abbiano la sua storia. Non so cosa sia capitato negli ultimi anni, il ruolo dell'attaccante richiede di far gol, i giudizi arrivano per quello. Negli ultimi anni viene apprezzato anche per le doti di lottatore, per gli assist o se fa giocare bene la squadra, ma la fase realizzativa salta più all'occhio. Spero di aiutare il Latina, con gol, assist e gioco, a far bene. L'esperienza mi ha insegnato che spesso l'attaccante fa la differenza, ma anche la squadra che ti mette in condizione di farla. Ogni storia è diversa.

Le aspirazioni tue e della squadra
Quando sono venuto a parlare con questa nuova società mi è stato presentato un progetto ambizioso. Partendo da zero non sarà semplice nel breve termine, ma penso che ci siano tutte le condizioni per far bene. In questa categoria avere uno stadio, un pubblico e un centro sportivo sono tutti punti in più. Il progetto presentato era pari a quello dei professionisti, mi auguro si possa arrivare il più in alto possibile. Sono arrivato qui col massimo delle aspirazioni e delle ambizioni, bisogna essere realisti e sapere che per centrare i traguardi servono pazienza e comprensione dei momenti. Dobbiamo essere concentrati e capire che dobbiamo arrivare ad essere forti. Abbiamo fatto una buona partita ad Anzio e Ostia, ma sono state le prime, perché non abbiamo disputato neppure amichevoli. Speriamo che l'avvio sia dei migliori per dare entusiasmo e certezze a noi e poter costruire piano piano qualcosa di importante.

Il Rieti è l'avversario peggiore o quello giusto?
Lo saprò dire domenica alle 17. Di solito si ricordano sempre le prime partite e le ultime, io mi auguro che possa essere una partita positiva. Al di là del Rieti, credo che in questo momento non sia facile incontrare nessuna formazione perché ci sono troppe incognite sulla condizione e sull'affiatamento coi compagni. Sicuramente stiamo parlando di una società che, a detta di molti, è tra le favorite. L'anno scorso ha fatto un ottimo campionato, ha un grande allenatore e degli ottimi giocatori. Anche noi abbiamo le nostre armi, sono felice di iniziare. Non sono molto preoccupato del Rieti in sé e per sé, ma curioso di vedere a che punto siamo, a prescindere dal risultato. È solo la prima giornata, ma iniziare bene è il modo migliore per iniziare la stagione.

L'attacco, almeno sulla carta, sembra fortissimo, ma bisogna ancora cercare l'amalgama
Siamo ai lavori in corso. C'è molta disponibilità, il mister l'ho conosciuto da poco e ho visto che gli piace che i giocatori abbiano nelle corde sacrificio, senso di appartenenza e valori che in momenti come questo possano permettere di sopperire. Confido nei miei compagni, faremo una buona partita a Rieti.

Tre espulsioni in due partite. Voi senatori siete intervenuti?
Ne abbiamo parlato. Analizzandole singolarmente si configurano come peccati di gioventù, che però non ci possiamo permettere perché, come avete notato, ci seguono tanti tifosi. Quando il Latina va sui campi è una vetrina per tutti e tante cose vengono enfatizzate. Noi dobbiamo essere bravi a non cadere nelle provocazioni, a pensare a giocare e ad evitare cose che possono costare punti. È meglio che sia capitato ora, almeno abbiamo modo di intervenire subito. Sono ragazzi e sono cose che possono capitare, ma per come sono avvenuti si potevano evitare tranquillamente.

Preferisci agire da unica punta o con due accanto a te e non dietro?
Dipende molto dalle caratteristiche. Negli ultimi anni ho fatto la punta centrale facendo tanto movimento, non mi piace dare riferimenti. Avere compagni accanto coi quali dialogare o dividere gli spazi, ti può aiutare. Ad Anzio abbiamo fatto una partita più d'attacco e per un momento ci siamo divertiti, ad Ostia in 10 ci siamo dovuti sacrificare e sono stato il vertice che doveva tenere palla e far salire la squadra. È bello fare quello, ma soprattutto attaccare la porta e vederla.

Sentite la società presente dopo i primi 20 giorni?
Sì. Sono stati presenti in qualsiasi cosa, per l'organizzazione sia in ritiro che in città. Prima che noi chiedessimo ci veniva offerta la soluzione, abbiamo sempre avuto i riferimenti. Dal punto di vista organizzativo e strutturale non ci possiamo lamentare di niente. Siamo trattati molto bene, sono certo che questo significherà avere molti in più. La forza di una società porta punti in più. Ora dobbiamo essere bravi e concentrati nel sopperire a questo ritardo di condizione, con entusiasmo ed esperienza dobbiamo metterci nella condizione di poter puntare ad obiettivi importanti.