Mancini parla ancora: "Non sono scappato, la mia è una mossa strategica. Se Latina mi vorrà, mi presenterò alle prossime aste

12.05.2017 18:59 di Marco Ferri   vedi letture
Mancini parla ancora: "Non sono scappato, la mia è una mossa strategica. Se Latina mi vorrà, mi presenterò alle prossime aste

Una commedia (o, se preferite, una vergogna) senza fine. Sparito nell'unico giorno in cui avrebbe realmente dovuto metterci la faccia, Benedetto Mancini ha deciso di parlare oggi, spiegando a modo suo, ai microfoni di "B come Serie B", come siano andati veramente i fatti fino alla mezzanotte di ieri. Una ricostruzione, quella sul mancato versamento del bonifico per completare l'acquisizione del titolo sportivo dell'Unione Sportiva Latina, dettagliata e piena di incongruenze: "A Latina tanta gente che non si era mai occupata di calcio, improvvisamente dal 28 dicembre parla solo di calcio. Da quando sto in questa città ho iniziato a capire. Quello che è successo stanotte è soltanto la consapevolezza di un progetto che stiamo portando avanti e che è così incatenato su parametri finanziari ferrei e serrati che vanno valutati più volte. Questo è successo fino a sabato, la partita col Brescia ci ha dato un po' da pensare. Contro la volontà di tutti i consulenti, dagli avvocati agli amici, che mi avevano sconsigliato di non presentarmi all'asta di aprile, feci quella scelta perché in quel momento - dopo aver ottenuto 2 punti in 7 partite -, c'era bisogno di una scossa per far sì che quell'andamento strano che si era preso potesse riprendere e salvare la Serie B. Poi sono arrivati i punti di penalizzazione e l'inibizione a me, ma puntavo molto sul rendimento in campo. Mancavano 24 punti e potevamo prenderne 15, con i quali ci saremmo salvati".

Come poteva pensare che una squadra che aveva ottenuto 23 punti nel girone di gennaio ed era stata smantellata a gennaio, potesse farne così tanti?
Come hanno fatto tante altre squadre. La squadra la ritengo ancora oggi una delle migliori del campionato, fra le prime 10 società di B a livello di organico. Penso che i giocatori, dal punto di vista tecnico, da Dellafiore a Brosco, a Corvia, non li hanno altre squadre. La partita col Brescia è l'esemplificazione del campionato del Latina. Entrare in terza asta era per dare una tranquillità alla squadra, soprattutto ai giocatori, che stava entrando una nuova società, per dare una svolta che però non c'è stata. La partita di Brescia ci ha condannato matematicamente, lunedì mattina un consulente finanziario che sta con me da 12 anni mi ha chiamato per fare una disamina.

Perché ha continuato a dire che aveva pagato?
Perché effettivamente il pagamento è stato predisposto il 27 aprile. Il pagamento viene fatto in 12 ore, ma poi uno aspetta. Quando compri un bene, con una massa debitoria che sappiamo tutti, lo compri su una Serie B che ha un piano finanziario diverso. Lo scenario è cambiato, si è iniziato a pensare cosa fare. Il consulente mi ha detto quello che avremmo dovuto pagare da qui ad agosto...

Perché, lei è ancora intenzionato a prenderla?
Certo, questa non è una ritirata ma solo una mossa strategica per cercare di risparmiare qualcosa sull'asta fallimentare, se poi saremo noi a prenderla, e destinare i soldi dell'asta risparmiati al debito sportivo. Ricordiamo che i 684.000 euro (sono 648, ndr...), più i 72.000 euro già consegnati, non andavano sul debito sportivo ma ad alimentare la curatela. Non abbiamo tolto soldi alla squadra, abbiamo partecipato a un'asta in cui eravamo gli unici partecipanti. In caso di mancata aggiudicazione avremmo lasciato 72.000 euro e non c'è nessuna turbativa d'asta, perché c'ero solo io. La squadra ha continuato l'attività, la squadra ha continuato con i curatori e adesso penso che ci siano altre due o tre aste.

Dopo quello che è successo in queste 24 ore lei è diventato impopolare: come può parlare ancora d'asta?
Ci rimetterei la faccia, non sono scappato. Rinunciando a perfezionare l'acquisto, ci sarà un abbattimento dell'asta fallimentare. Quello che risparmi lo puoi destinare al debito sportivo. Era una logica che poteva funzionare sin dall'inizio.  Attraverso questa asta stai partecipando all'acquisizione del ramo sportivo, riuscire a risparmiare in questo momento 200-300mila euro, significa usarli per il debito sportivo. Risparmiarli in sede fallimentare li puoi mettere da un'altra parte. Svanito l'obiettivo della serie B, l'unica certezza è quella di far quadrare i costi. Questa squadra ha bisogno, una volta acquisita, di circa 3 milioni e 600 mila euro da pagare entro il 21 agosto. So quanto vale un euro e quanto costa guadagnare, sto attento a tutto. Risparmiare 50.000 euro sono soldi, non avendo intaccato ormai il campionato. Sapevo che ci sarebbe stato del malumore, ma tutto quello che si è fatto lo rifarei.

Lei ha buttato 72.000 euro...
Più gli altri, tra trasferte, Primavera e avvocati che stanno lavorando. Tutto questo fa parte di un progetto. Tutti ambivamo alla Serie B, ma ci interessa il progetto Latina e ci credo ancora. Questa decisione di ritardare non significa fuggire e non ha intaccato nessuna volontà, la squadra è rimasta intatta e mancano due partite alla fine del campionato. Abbiamo perso 72mila euro, ma ho preferito perdere questi e potere, in caso, recuperarne 3 o 400, quello che sarà. Sarà una cifra che ci permetterebbe di andare a riempire il più possibile quel monte che serve per pagare il debito sportivo, che va pagato assolutamente. Non puoi pagare un ramo di azienda senza pagare il debito sportivo. Il consulente, che fa questo di lavoro, ha l'obbligo e il dovere di dirti 'alt'. A questo punto conviene perdere quelli e cercare di prenderla più tardi, sperando di riuscirci. L'importante è che il Latina vada avanti e faccia la Lega Pro.

Latina calcistica, agli occhi di tutta l'Italia e del mondo del calcio, non ha fatto una bella figura
Non penso che non l'abbia fatta per Benedetto Mancini, ma quando c'erano 11 milioni di debiti e non veniva neanche censita dal calcio italiano. Quando vediamo l'11 gennaio quell'istanza fatta dal Tribunale, Latina calcistica è quella. Parliamo di tre anni indietro, ma nessuno se n'è accorto. Se ne è accorto solo Benedetto quando è andato in Procura a consegnarlo? Latina calcistica deve avere una sua dignità, ma deve combaciare con l'equilibrio finanziario. L'istanza racconta quello che è successo negli ultimi tre anni, non lo dico io.

Il tifoso ha a cuore altre cose
Sono più rammaricato, perché per crederci quanto ci crede il tifoso ho messo 72.000 euro. Se non lo fossi stato, avrei atteso l'ultima asta. Venivo da 2 punti in 7 partite, se si fosse continuato era certificato andare in Lega Pro. Il rischio d'impresa è questo, quando fai impresa devi essere un po' pazzo. Purtroppo non ci siamo riusciti e la squadra ha avuto le stesse difficoltà, ma dovevamo scommetterci in qualche modo. C'è qualcuno che rischia 72.000 euro e qualcuno che non ha voluto rischiare niente.

E adesso?
Aspettiamo le decisioni della curatela per le ultime aste. Siamo già pronti.

Tornerà a Latina?
Se mi vorrà tornerò, altrimenti no. Ho rifiutato due squadre di Lega Pro, il progetto è quasi una scommessa.

Pensa che i tifosi la possano perdonare?
Se capiscono perché si fanno certe scelte, più di questo non posso fare. Se c'è la possibilità torno. Sono pronto a fare la Lega Pro, quando fai dei progetti imprenditoriale devi cercare di limitare i danni il più possibile.

Secondo i tifosi sta giocando sulla loro pelle
Danni alla squadra non ne abbiamo fatti. È stato rinviato di qualche giorno il passaggio, i soldi che ha messo Mancini nella curatela permetteranno di pagare le ultime spese. Prima c'erano 57 euro in casa, ora ho lasciato questi 72.000. Il danno ci sarebbe stato se in questo momento la squadra si stava giocando la salvezza. Tutte queste cose sono state analizzate in questi giorni, non hanno inciso sulla squadra. Non è che domani c'è una partita importante e la mia decisione può inficiare. So che si fanno incontri e cordate a destra e sinistra, io ho messo i soldi. Non sono andati persi, possiamo chiamarli sponsor. Non è stato un danno arrecato alla squadra. A Brescia c'è stata la sentenza definitiva.

Se tornasse al 27 dicembre se la sentirebbe di ripetere le stesse cose?
Certo, il 27 dicembre non sapevamo dell'istanza di fallimento. Ho sempre detto che qui è mancata una società professionistica. Quello che ho detto il 27 dicembre lo ripeto adesso, non ero un mago e non potevo sapere che la Procura della Repubblica aveva presentato un'istanza. Non c'è una fuga né una ritirata, ma solo una strategia fatta da un'azienda seria che controlla e verifica i conti.