Milizia: "Possiamo arrivare tra le prime tre, dipende solo da noi"

30.01.2018 13:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Milizia: "Possiamo arrivare tra le prime tre, dipende solo da noi"
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Ospite di Gol Mania, trasmissione di informazione sportiva andata in onda ieri sera su Lazio Tv, Simone Milizia ha parlato dei suoi primi mesi in nerazzurro. L'intervento del terzino destro del Latina riportato integralmente da TuttoLatina.com

In Sicilia come ti sei trovato? Difficilmente si è profeti in patria
Bene, ho dimostrato quelle che sono le mie qualità. Il forestiero è sempre visto in maniera diversa rispetto a chi può vivere una società e il calcio in un'altra maniera. Un catanese che gioca nel Catania può dare molto di più. Speravo di restare alla Sicula Leonzio perché noi giovani abbiamo fatto veramente bene. Sono state scelte del direttore e dell'allenatore, è rimasto solo un giocatore in una squadra che ha vinto il campionato con un mese d'anticipo e vincendo 15 partite di fila. Il calcio è anche questo, uno capisce che non è tutto rose e fiori.

Come si collocano i giovani tra Serie C e Serie D?
In D è un po' più semplice per il fatto dei quattro under obbligatori. Per giocare c'è bisogno di personalità, sia in D che in C. Molti credono di poterlo fare solo in base alla regola, questo è sbagliatissimo. Un ragazzo deve giocare se se lo merita, infatti non penso che questa regola serva molto. Un giovane tende a svogliarsi in queste categorie perché non trova l'input giusto. In C ti senti già protagonista o partecipe di qualcosa di veramente importante, non sei lì perché servi ma per le qualità che hai dimostrato. 

Come ti trovi a Latina?
Benissimo, è una società nella quale molti giovani sperano di approdare. Ce ne sono poche in Italia nelle quali non ti manca niente, sono felicissimo di poter dare tutto per questa maglia. Se lo meritano società e città.

I tifosi non sono soddisfatti della stagione
È comprensibile. Noi siamo il Latina, in questa categoria per tipo di società e di storia non c'entra niente. Loro si aspettano molto di più di quello che stiamo facendo e ne siamo consapevoli. Stiamo buttando il sangue giorno dopo giorni, insieme alla società e al mister, perché sappiamo che possiamo fare molto meglio rispetto a quello che stiamo facendo. Le partite sono condizionate anche da episodi, se Palazzo avesse fatto l'1-0 col Rieti staremmo parlando di un'altra partita, se tanti dei nostri infortunati fossero presenti staremmo parlando di un altro campionato. Purtroppo il calcio è fatto di episodi, non dobbiamo cercare scuse perché abbiamo una rosa abbastanza ampia e ottimi giocatori. Dobbiamo fare di più.

Come stai e fra quanto tornerai in campo?
Mi sto riprendendo, si pensava peggio. Pensavamo fosse uno strappo, invece è una lesione di secondo grado al quadricipite. Bisogna stare 10-15 giorni fermi, spero di essere in campo per il match con la Lupa Roma anche se è un po' difficile. Sto lavorando mattina e pomeriggio insieme allo staff sanitario che non ci fa mancare niente. Spero di rientrare in campo il prima possibile.

Oggi il Latina è fuori dai play-off: questa situazione vi spaventa?
Sinceramente no. Siamo consapevoli dei nostri mezzi, sappiamo quello che possiamo fare e dove possiamo arrivare. In due punti ci sono 3-4 squadre, sappiamo di poterle superare. In queste prime quattro giornate abbiamo affrontato tutte buone squadre. Il Budoni sta facendo una serie incredibile, poi Rieti, Cassino e Ostia che è difficile da affrontare in casa loro. Prepariamo partita dopo partita, dobbiamo vincere perché se lo merita lo piazza.

Su chi dovrete fare la corsa e per quale posizione?
Non si è ancora deciso niente. Posso parlare di quello che mi è successo l'anno scorso con la Sicula Leonzio. Eravamo a -10 a inizio gennaio, nessuno avrebbe scommesso su una serie di quindici vittorie di fila. Il calcio è una scienza inesatta, noi vogliamo vincerle tutte. Non credo ci siano squadre ai nostri livelli e che ci possano impedire di superare le altre. Il bastone tra le ruote ce lo possiamo mettere soltanto da soli. Se vogliamo possiamo arrivare dove vogliamo, tra il primo e il secondo posto.

Sul rigore concesso all'Ostiamare
C'era, anche se non avevo capito se il contatto fosse fuori o dentro l'area. Mi sembra sia sulla riga, quindi è rigore. Era netto come il nostro.

Col Tortolì bisogna cominciare ad allungare il passo...
È quello che si aspetta la piazza e che ci aspettiamo anche noi. Andare a giocare in Sardegna è sempre difficile, anche per le variazioni di temperatura. Sappiamo che sarà una squadra ostica che metterà tutto sulla grinta, sulla voglia e sulla fame. A livello di qualità, insieme al Rieti, noi siamo quelli che ne hanno di più in mezzo al campo. Dobbiamo mettere quella fame in più per fare la differenza.

Sei d'accordo con chi dice che c'è un divario di tre gol tra ogni squadra laziale e una sarda
Sì, ci sono ambizioni e storia diverse. Rieti, Albalonga, Trastevere, Cassino, Latina sono società che meritano categorie superiori, noi andremo a Tortolì per vincere. 

Come avete gestito il passaggio da Chiappini a Pascucci?
Benissimo, ci siamo messi subito a disposizione. Abbiamo ringraziato Chiappini che aveva un ottimo rapporto con la squadra e ha lavorato in maniera ottimale. Adesso abbiamo Pascucci che è un'ottima persona che si è subito integrato. Stiamo lavorando come lui pretende, i risultati si sono visti contro il Cassino. Adesso speriamo di riportarli subito in campo, il nostro obiettivo è quello di vincere tutte le partite. 

Avvertite la responsabilità di dover dimostrare di valere di più?
In primis lo dobbiamo dimostrare a noi stessi, poi a chi è di dovuto. Se uno viene qua lo fa con la consapevolezza di essere in una grande squadra e di avere grandi ambizioni. Io so di trovare una grande opportunità, chi non verrebbe al Latina in Serie D? Dove si trovano tifosi simili? Si viene qui con la consapevolezza di dover fare bene e con la voglia di farlo. 

Un giocatore ha sempre la valigia pronta?
Per l'allenatore è sempre un altro discorso. Per i giocatori ci sono due finestre di mercato, solo in quelle giocatori e società possono decidere. Dicembre e gennaio servono per rinforzarsi se si vuole fare veramente bene. 

Cosa deve rappresentare per te e la squadra Latina fino a giugno?
Una grande possibilità. Facendo bene qui si aprono tante porte. Vogliamo fare bene, il nostro obiettivo è arrivare tra le prime due o tre posizioni.

La tua ex squadra, la Sicula Leonzio, è in posizione complicata in Serie C: è il dazio che deve pagare una matricola?
Diciamo di sì. È un posto che non le spetta, il direttore e il presidente hanno fatto un ottimo lavoro. Hanno una rosa di livello più elevato rispetto a quello che racconta la classifica. Ci sono giocatori come Bollino, Tavares e Camilleri che hanno fatto categorie superiori. Spero che possano risalire la classifica, sono convinto che si salveranno.