Morrone: "A Latina la stagione più bella e folle. Crisi? Vi dico la mia"

16.10.2014 17:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Morrone: "A Latina la stagione più bella e folle. Crisi? Vi dico la mia"
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© foto di Federico Gaetano

Se l’arte è esperienza, Stefano Morrone ha dipinto a Latina uno degli affreschi più apprezzati della sua carriera. Il suo arrivo nel capoluogo pontino, nel giorno della presentazione ufficiale della prima versione cadetta dei nerazzurri, servì come caparra sulle ambizioni di una società per nulla intenzionata a recitare il ruolo della cenerentola. Fu amore a prima vista, con un gol all’esordio e un ruolo da leader dentro e fuori dal campo, sublimato da quel graffio inferto al Carpi prima di una separazione inattesa.

Ripartiamo da quel 26 ottobre di un anno fa, il terzo e ultimo gol con la maglia del Latina in un giorno speciale
Era il giorno del mio compleanno, venivamo da una buona scia di risultati positivi e in quell'occasione potevamo anche vincere, bissando l’affermazione di Pescara. Alla fine il pareggio fu giusto, una buona partita disputata con lo spirito che ci ha contraddistinto e con un mio errore sottomisura nelle battute finali.

Per te fu una stagione dai due volti, con un contributo da protagonista in campo fino a metà stagione e da leader silenzioso nel girone di ritorno
Fino a fine febbraio ho convissuto con un problema al ginocchio, la squadra andava e io da professionista e innamorato del mestiere quale sono, che è poi la chiave di volta per svolgere al massimo il nostro mestiere, ho continuato a fare il mio dovere nella maniera giusta. Mi rimane un ricordo di una stagione strepitosa, sono felicissimo di averla vissuta e se isolo alcuni episodi, come l’accoglienza che ricevemmo allo stadio dopo aver vinto a Palermo, mi vengono ancora i brividi.

In estate il ritorno a Parma e lo sbarco, a sorpresa, a Pisa, quando sembrava quasi scontato il "fine corsa" a Latina
A Latina sono stato benissimo, parlo sia per me che per la mia famiglia. È stato l'anno più bello e folle della mia carriera, mi sono divertito tanto in campo e fuori con un gruppo davvero eccezionale. Sono una persona che bada alla sostanza e ai fatti, purtroppo a Latina nessuno si è fatto vivo nonostante io avessi lasciato la porta aperta. So che c’era in ballo il cambio di allenatore e non so quali fossero le scelte, sono ancora legato a Latina e ai ragazzi rimasti, mi dispiace che vivano questo momento particolare.

Come sta andando la nuova esperienza? Ti sei scoperto goleador di una squadra allestita per la B
Eravamo convinti del ripescaggio, ci era stato dato quasi per certo. Eravamo con le bottiglie in mano e lo scotto è stato forte e duro, perché fare la B sarebbe stato un altro discorso. Sono venuto qui insieme a tanti giocatori di esperienza per provare a vincere il campionato. Ce la stiamo mettendo tutta, siamo a due punti dalla capolista (la Reggiana, ndr) e sono molto soddisfatto anche sotto il profilo personale, avendo già realizzato tre reti. Spero di non fermarmi come accadde a Latina. Il Pisa è la squadra da battere e contro di noi tutti raddoppiano le energie, ma sono fiducioso circa le nostre potenzialità.

È una Lega Pro con tanti ex nerazzurri: al vertice De Giosa e Maltese con la Reggiana, venerdì scorso hai affrontato Chiricò e c'è anche Cejas...
Con Chiricò ci sentiamo un po' di più rispetto agli altri, è stato un piacere ritrovarlo. La Lega Pro è un ottimo campionato con belle squadre, l'unificazione ha portato compagini di tradizione, come Spal e Reggiana, cui questo campionato sta stretto.

Hai continuato a seguire il Latina e che idea ti sei fatto di questo inizio a rilento?
Certo che lo sto seguendo e, anzi, mi sta anche facendo spendere tanto visto che non ho più il pacchetto per vedere tutte le partite di B. Le situazioni vanno vissute da dentro, quello è l’unico giudizio attendibile. Dalle partite che ho visto, come è normale che sia, è un Latina molto diverso rispetto a quello della scorsa stagione. Ambizioni, partenza e presupposti dell'anno scorso vanno dimenticati, ogni stagione è storia a se però il Latina ha qualità e un gruppo forte di giocatori importanti che possono uscire da questa situazione. Inoltre è tornato un allenatore che conosce l’ambiente e ha le chiavi dello spogliatoio e della società, per cui sa come fare per risollevare le sorti della squadra.

Hai sempre lambito Beretta in carriera, ma non ti ha mai allenato: dove può aver sbagliato un tecnico con tanta esperienza?
Posso dire senza troppi giri di parole che sono stati sfigati. A Livorno e a Vicenza avrebbero dovuto vincere e con quattro punti in più, peraltro conquistati all’inizio e che ti avrebbero permesso di balzare al comando, staremmo parlando di altro. Gli episodi determinano tutto, a Vicenza  non sono state sfruttate occasioni e superiorità numerica e a Livorno è stata pagata a caro prezzo un’ingenuità collettiva. Se proprio devo rintracciare un fattore negativo, dico che sono mancate gestione del risultato e capacità di chiudere le partite. Ovviamente anche l’opinione della gente, con i punti in meno e a fronte di una campagna acquisti importante, è destinata a cambiare, ma non penso che il lavoro di Beretta sia stato sbagliato.

Un anno fa con Breda ripartiste blindando la difesa: può bastare in una stagione in cui la piazza si aspetta legittimamente qualcosa in più?
L'anno scorso è stato un campionato diverso, con Auteri prendemmo sette gol in tre partite e Breda diede certezze difensive e di squadra. Il punto a Cittadella veniva preso positivamente al 100% perché dava morale, ora servono piccoli passi per ritrovare le certezze che mancano. Prendo ad esempio il Frosinone, che con la politica dello “step by step” si è ritrovato in vetta. Un pareggio in casa non è una sconfitta, piano piano è fondamentale rialzarsi, la squadra c'è e deve rifare punti senza mollare mai, dando il 150% e mettendosi in discussione. L'anno scorso tutti, dal più giovane al più vecchio, avevamo motivo per metterci in mostra. Io avevo una scommessa da vincere, i giovani dovevano emergere. Si riparte cercando all’interno di sé stessi un motivo forte, con la consapevolezza che nulla è perduto.

Che consiglio ti senti di dare al tuo ex mister?
Gli auguro di dare compattezza alla squadra e di non disperdersi, la classifica è corta e con compattezza e unione ci si rialzerà alla grande.

Rosa alla mano, escludendo l’avvio ad handicap, dove collochi questo Latina?
Sicuramente nella parte sinistra della classifica, ha qualità morali e tecniche per fare un campionato importantissimo. I giocatori hanno carriere importanti alle spalle, con umiltà e personalità, presupposti fondamentali per chi fa il nostro mestiere, possono raggiungere almeno il traguardo dei play-off.

Con tanta qualità a disposizione è eccessivo dire che basta ritrovare la migliore condizione fisica per tornare ai vertici?
Posso garantire che con il professor Matarangolo, con il quale mi sento spesso, si lavorerà a 3000 e si vedrà un Latina da corsa. Con il Bologna dopo un primo tempo difficile, con un Latina contratto, è bastata una scintilla con Doudou e si sono accese mente e gambe. Il lato fisico è fondamentale, bisogna correre più degli altri, però mentalmente devono scrollarsi di dosso il fatto di essere arrivati a un passo dalla A e che necessariamente si debba ripetere quell’impresa. La ricetta è pensare di partita in partita, senza credere che un pareggio equivalga a una sconfitta.

Quale giudizio dai a un campionato ancora senza padrone?
Anche l'anno scorso è stato così, poi il Palermo fece corsa a sé. La B dà spazio a tutti, Frosinone e Pro Vercelli lassù sono il termometro di  quanti basti poco per raggiungere le stelle, anche il Bari con due vittorie di fila è tornato in alto. Sono dell'idea che i punti vanno fatti in fretta e la classifica va mossa, perché scivolando in fondo sale un’ansia con la quale è difficile convivere.

Hai già programmato la prossima visita a Latina?
Sarei dovuto venire col Bologna ma non ce l'ho fatta. Ho pensato di andare a trovare i ragazzi a La Spezia, in occasione del turno infrasettimanale, Coppa Italia di Lega Pro permettendo. Sperando che finisca proprio come un anno fa.

In collaborazione con Il Giornale di Latina