Olivera: "Non smetto col calcio giocato e voglio restare a Latina. Questa società può tornare in B"

11.05.2018 17:30 di  Marco Ferri   vedi letture
Olivera: "Non smetto col calcio giocato e voglio restare a Latina. Questa società può tornare in B"
© foto di © TuttoLatina.com

Ospite di "Pane&Calcio", il centrocampista del Latina Calcio 1932, Rubén Ariel Olivera da Rosa, ha approfondito i temi di attualità in casa nerazzurra nella settimana che conduce alla semifinale play-off che vedrà i nerazzurri scontrarsi con l'Albalonga. Il suo intervento riportato integralmente da TuttoLatina.com

Questi play-off servono o no?
Penso la stessa cosa che ha detto Gravina. Tutte le squadre hanno fatto grandi sforzi per cercare di arrivare ai play-off e provare a ottenere il ripescaggio. Credo che quello che ha detto Alessandro (Costacurta, ndr) non sia attuabile al momento. Si farà entro due anni, noi andiamo per la nostra strada e proviamo a vincere i play-off per ottenere il ripescaggio.

Che aria si respira all'interno dello spogliatoio?
Buona. Ci stiamo allenando bene, la società ci ha chiesto quest'ultimo sforzo di vincere i play-off e vogliamo chiudere il campionato con una soddisfazione importante.

Sulla posizione in campo attuale
L'ho già ricoperta. Con Chiappini all'inizio ho giocato vicino alla porta nel 4-2-3-1, ho visione di gioco, assist e posso tirare e inserirmi. Il nuovo allenatore pratica il 4-3-3 e mi devo adattare al ruolo che mi richiede. Magari non ho lo stesso passo che avevo un paio di anni fa, ma con l'esperienza riesco a superare queste limitazioni.

Sei intenzionato a smettere?
No, no. Devo prendere il patentino da allenatore a luglio. L'obiettivo è fare un bel ritiro, quello che mi è mancato l'anno scorso e che ho pagato con gli infortuni. Voglio dimostrare che ancora posso dare una mano alla squadra.

Quindi resti a Latina...
Se il presidente mi vuole, volentieri. 

La squadra sembra non aver espresso tutto il suo potenziale
È stata preparata in dieci giorni e ne ha avuti altrettanti prima di disputare la prima partita ufficiale. La gente ci accompagna sempre, magari lo fa più in trasferta che in casa e questo non si riesce a capire. Ci fanno sentire sempre il loro supporto anche quando siamo in giro per la città. Sappiamo che è una categoria che non piace a nessuno, però ci hanno sostenuto e saranno con noi in queste due partite dei play-off. Vogliamo dare loro questa piccola gioia.

Che sensazione dà giocare in campetti di periferia?
Mi sono abituato, mi sono calato subito nel campionato già prima di firmare. Avevo parlato con qualche ragazzo che conosco e che aveva militato nella categoria e mi aveva detto, più o meno, come funzionano le cose. In Sardegna appena ti fanno gol spariscono i palloni, non si gioca per cinque minuti e ti metti a litigare con tutti quanti. Non è semplice, ma mi sono calato. Il calcio per me è uguale dalla Prima Categoria alla Champions League, cambia la professionalità ma si gioca sempre in undici contro undici. Non mi tiro indietro.

Ci sarà possibilità di tornare in Serie B?
Credo che con l'entusiasmo che ha questa nuova società si farà di tutto per arrivarci, prima di tutto attraverso il ripescaggio. Se non sarà possibile, allestiranno una nuova squadra in Serie D per cercare di arrivare in poco tempo in Serie B. 

Qualche aneddoto su Del Piero
È una persona fantastica, quello che si vede da fuori è ciò che era anche nello spogliatoio. È uno molto alla mano e umile, gli piace scherzare e accoglieva tutti i giocatori nuovi nella Juventus facendo capire loro dove erano arrivati. 

Ibrahimovic è davvero così ignorante?
Me lo chiedono in tanti, ma lui è un "bamboloccio". È un ragazzo al quale piace scherzare, ma in campo si trasforma. Già in allenamento diventa scontroso, figuriamoci in partita. Ma la cosa finisce sempre là. È un ragazzo favoloso.

Albalonga avversario tosto
È una squadra che esprime calcio, lo ha fatto sia all'andata che al ritorno. Gioca a viso aperto e sa quello che fa. Per noi è meglio così perché siamo una squadra offensiva. Speriamo che questa volta ci vada bene.

Castellani miglior difesa del girone
Se al Francioni fosse finita 4-1 per noi non avremmo rubato niente, però lì si è visto il potenziale che hanno davanti. Hanno accelerato due volte e ci hanno fatto gol in pochi secondi, quindi bisogna stare molto attenti. 

Su Mariotti
Ci siamo presentati in occasione della partita di ritorno al Francioni, che io non ho giocato. Non lo conoscevo, mi ha fatto una buona impressione per il modo in cui vede il calcio. I risultati parlano per lui.

Ti aspetti l'Albalonga sulla difensiva?
No, perché nelle due partite che abbiamo disputato contro di loro non ci hanno mai aspettati. Sarà una bella partita.

Sarà un Latina contropiedista?
Non anticipiamo troppo, ci stiamo preparando bene. 

Qual è il pubblico più bello?
Quello di Genova. Ho giocato con entrambe le squadre, a differenza di due anni. Quando sono andato al Genoa mi hanno cantato "chi non salta è un doriano" e mi hanno fatto saltare davanti a tutti. Ho fatto due anni lì e sono stato più che bene.

Cosa ricordi dell'esordio in Champions League a Kiev nel novembre del 2002?
Che facevano -20 gradi, quello sì. Ero arrivato da poco in Italia, avevo 18 anni. Mi hanno fatto giocare un paio di partite con la Primavera e poi mi hanno portato a Kiev, vincemmo 2-1 e da lì è cominciato tutto. 

Alla Juve hai vinto due scudetti con Capello?
Sì, il primo anno è andato bene e il secondo un po' meno. Anche lui era un po' scontroso, non solo con me. Alla fine ho pagato l'inesperienza e la gioventù, ho pagato un po' il mio comportamento.

C'è un compagno che ricordi di più?
Sono amico di Montero, Zalayeta, Camoranesi e Salas, i sudamericani con i quali si è creato un rapporto e con i quali sono ancora in stretto contatto. Con altri ci siamo visti tanti volte, come Tudor. Iuliano mi ha allenato, Cannavaro l'ho trovato a Firenze al corso di alleantore. Non sono uno che chiama molto, ma ho un bel rapporto.

In Italia anche Lecce...
Un'altra piazza molto calda e bella.

...e Fiorentina
Lì sono stato due anni, uno con Delio Rossi e uno con Montella. Non mi aspettavo due esoneri in un anno per lui, lavora bene e sa stare con giocatori importanti. 

Poi Brescia e Latina: cosa ricordi?
Mi sono operato dopo la seconda partita. Il ricordo è bellissimo, abbiamo sofferto, gioito e pianto quando ci siamo salvati. È stato un anno molto bello, ci salvammo a Pescara all'ultima di campionato. Salvezza sofferta ma molto bella, ho bei ricordi.

È per quei ricordi che sei tornato a giocare qui?
Sono andato a giocare in Ecuador, avevo due anni di contratto ma dopo sei mesi abbiamo deciso, insieme a mia moglie, di tornare a vivere a Latina. Non pensavo di tornare a giocare, dico la verità. Mi hanno chiamato e chiesto se volessi dare una mano, dopo due ore a parlarne con mia moglie ho deciso.

Stai anche provando l'avventura col calcio giovanile
Sì, ho una scuola calcio. C'è una bella struttura, stiamo lavorando e abbiamo trovato un accordo con la Juventus Academy per portare un'immagine nuova a Latina. Sto pensando al corso di allenatore sia per allenare i bambini che per, in futuro, poter allenare una prima squadra.

A chi dedicheresti il gol decisivo nei play-off?
A mia moglie che ha avuto tanta pazienza e mi ha sempre sostenuto nei momenti di difficoltà. E poi alla gente e ai tifosi, ai quali voglio bene.

Campo dell'Albalonga più adatto di quello dell'Atletico alle vostre caratteristiche
Sono d'accordo, basta guardare i risultati che abbiamo ottenuto sul sintetico per capire che non ci porta particolarmente bene. Siamo contenti di trovare l'Albalonga anche per via del campo d'erba, siamo abituati ad allenarci su bei campi come quello della Fulgorcavi o del Francioni. Per noi è più facile, sui sintetici che non sono di ultima generazione facciamo fatica perché non ci alleniamo mai su quei tipi di terreno. Pensiamo a superare il turno e poi, per la finale, ci abitueremo.

Ad Albano possono anche affluire più tifosi
L'altra volta ce n'erano 500, con gente che è rimasta fuori. Speriamo che ne venga ancora di più e che li facciano entrare.

Come vanno i rapporti con Pascucci?
È un rapporto tranquillo, normale tra allenatore e giocatore.

Quanto salveresti di questo Latina per puntare alla vittoria del prossimo campionato in caso di permanenza in D?
La maggioranza. La rosa è molto giovane, quest'anno abbiamo messo in mostra tantissimi giovani interessanti. So che squadre di categorie importanti hanno già chiesto informazioni e li stanno seguendo. Secondo me se ne possono confermare tanti per disputare un campionato di alto livello in Serie D. Dobbiamo partire facendo un ritiro di un mese con la rosa già completa all'80%.