Parlato: "Un onore tornare a Latina. Voglio giocatori che conoscano il valore di questa maglia"

13.06.2018 18:40 di  Matteo Ferri   vedi letture
Parlato: "Un onore tornare a Latina. Voglio giocatori che conoscano il valore di questa maglia"
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Le parole del neo allenatore del Latina Calcio 1932, Carmine Parlato, nella conferenza stampa di presentazione dello stadio "Domenico Francioni", raccolte in presa diretta da Tuttolatina.com.

Benvenuto mister
È un piacere essere qua, sono passati un po'di anni e ritorno a Latina. È stato un percorso nel quale il direttore Germano ha avuto modo di seguirmi momento dopo momento. La stima e l'interessamento da parte della società ha fatto in modo di far scattare in me quella voglia che una piazza come Latina ti dà. Questa piazza non può stare in questa categoria. Per me è un onore essere qua ma io devo fare in modo di impegnarmi straordinariamente per un obiettivo ancora più straordinario. Da parte mia l'impegno sarà totale, con la professionalità che possa unire la maggior parte di tutti voi verso ciò che vogliamo raggiungere. Ringrazio il presidente, tutti i soci e il direttore per avermi convinto che Latina ha fame e la società ha voglia di raggiungere al più presto i traguardi desiderati.

Cosa ti ha spinto, dopo il campionato col Rieti, ad accettare una proposta come quella del Latina?
A volte bisogna ricordarsi di quando si giocava. Il Latina per me, in passato, è stato l'inizio di un calcio che poi dopo mi ha fatto arrivare più su. Ero molto giovane, ricordo ancora i derby col Frosinone e solo a vedere e ricordare tutta quella gente e tutti quei tifosi allo stadio, ha fatto in modo di rivivere quelle emozioni e cercare di provare a rivederle. Non nascondo che giocando contro il Latina quest'anno, ho visto le emozioni che il calcio ti sa dare e una piazza come Latina entra nel cuore di ogni calciatore e di ogni allenatore. Questo deve essere unito ad un impegno straordinario, oggi tutti siamo orientati a vedere il calcio a Latina in un'altra categoria e non vogliamo accettare la realtà di oggi. È facile fare il tifo per una squadra di A o di B, più difficile è farlo in D ma a Latina il tifo che ho visto è tra i migliori in tutta Italia.

Parlato a Latina deve vincere il campionato. Come si riparte da quello che già c'è?
Siamo al primo giorno di presentazione, con il direttore e la società faremo la nostra strategia e cercheremo di portare quegli elementi che hanno la giusta mentalità per questa piazza. Devono essere uomini, avere il rispetto per la città e la tifoseria, impegnarsi al massimo per chi viene allo stadi o a vederli. Le partite si possono vincere anche senza dare il massimo alcune volte, ma chi arriva qui deve sapere che arriva in una società seria, in una città in cui il calcio è uno degli aspetti trainanti e rispettare la maglia che indossa.

Temi la pressione, anche se sei abituato a vincere?
La pressione ce l'hanno gli operai che si alzano alle 6 di mattina e tornano alle 6 del pomeriggio per arrivare a fine mese. Quelle sono le difficoltà. Sportivamente parlando, facciamo i professionisti. La maggior parte dei giocatori devono passare per piazze come Latina altrimenti non saranno mai calciatori veri. Ben venga la pressione.

Hai già in mente alcuni profili di giocatori?
Come ho detto prima, siamo all'inizio. In questi giorni cercheremo di velocizzare la ricerca. I profili che cerchiamo devono avere le giuste caratteristiche sia sotto il profilo tecnico che caratteriale. L'importante, più dei "vecchi", è trovare giovani all'altezza perché rivestono un ruolo molto importante.

Questo matrimonio inizia con un contratto biennale?
Facciamo una cosa alla volta, perché già una cosa alle volte si sbaglia, figuriamoci due. Parlando col presidente e con gli altri soci, nel contratto non ci sono conferme automatiche, faremo tutto un passo alla volta.