Terracciano: "Chiappini va ringraziato per quello che ha fatto. Risultati positivi fino ad oggi"

02.12.2017 18:20 di Matteo Ferri   vedi letture
Terracciano: "Chiappini va ringraziato per quello che ha fatto. Risultati positivi fino ad oggi"
© foto di © Paola Libralato

La conferenza stampa del presidente del Latina Calcio 1932, Antonio Terracciano, raccolta in presa diretta da Tuttolatina.com.

I motivi che hanno portato alla scelta di Chiappini in estate e perché è stato confermato malgrado l'ostilità della piazza?
Mi fa piacere ricevere questa domanda. Ritengo che sia necessario chiarire questo punto. Prima di tutto vorrei delineare meglio la figura del signor Chiappini. Ci tengo a dire, qualora non fosse chiaro, che io in prima persona faccio parte di questa missione e che mi auguro di ottenere i migliori risultati. Chiappini va ringraziato, è bene che tutti sappiano che, al di là della collaborazione che abbiamo ricevuto dall'amministrazione comunale e del Sindaco, mettendosi a disposizione per far sì che il Latina potesse rinascere, Chiappini è stata la persona che più di tutte e con tutte le sue forze, si è adoperato a che il Latina potesse nascere. Chiappini non ha mai avuto l'intenzione di fare il mister, siamo stati io e Napolitano a obbligarlo, prima di tutto per il ruolo che ha svolto, poi perché, può piacere o meno il suo stile come allenatore, ma chi più di lui, originario di questa città, era adatto a ricoprire questo ruolo? Inizialmente si erano fatti altri nomi, che lui condivideva, ma noi abbiamo perso giorni per convincerlo. Altri allenatori avevano fatto richieste esorbitanti che la società non ha voluto affrontare. Fare calcio in questa categoria non è un business, noi piccoli imprenditori ci siamo avventurati in questa missione consapevoli delle difficoltà e con la voglia di gestire la società come un'azienda, per poterla consolidare e fare risultati. Ci siamo presi l'impegno e lo porteremo avanti, ma deve essere chiaro a tutti che questa non è un'attività che ci siamo improvvisati a fare sperando di ottenere risultati economici. Tutto quello che ci stiamo mettendo è frutto delle nostre tasche e l'unico ricavo possono essere le gioie sportive. Alcuni dei nostri tifosi continuano a crearci danni economici, vorrei dire a questi signori che siamo tutti dalla stessa parte e che abbiamo tutti lo stesso obiettivo, per cui sarebbe bene collaborare uniti.

La conferma di Chiappini?
Fino ad oggi, nonostante tutte le difficoltà che si sono presentate, la partenza in ritardo, il gruppo nuovo e da formare, gli intoppi burocratici che hanno frenato gli ingaggi di Nelson, Angelov e Olivera e nonostante un calendario che ci ha visti giocare con tutte le più forti fuori casa, siamo soddisfatti di quanto è stato fatto. Se c'è stato qualche passaggio a vuoto, fisiologico, non era da attribuire al mister. La classifica dice che siamo alle spalle di una società come il Rieti, che è una società consolidata da ormai tre anni. I risultati sono merito della società, dei giocatori ma anche dell'allenatore. Possiamo tutti valutare il gioco che fa l'allenatore, ma per noi il lavoro che ha svolto Chiappini è encomiabile, visto da dove siamo partiti e dove siamo ora. Non mi faccio illusioni ma voglio dire che non è ancora detta l'ultima, il nostro obiettivo è di essere tra le prime e ci stiamo impegnando affinché possa accadere qualcosa di eccezionale.

Perché dopo la gara con il Lanusei non c'è stato un confronto con la tifoseria?
Io sono andato a scambiare delle parole con questi tifosi che noi ammiriamo perché sono un altro socio di questa società. I tifosi sono la nostra forza, la nostra immagine e la forza della squadra quando scende in campo. Dopo Lanusei abbiamo detto loro che la società si sarebbe guardata intorno e avrebbe fatto delle valutazioni ma ciò non significava esonerare l'allenatore. Abbiamo provveduto ad effettuare, all'interno della squadra, quei ritocchi che erano necessari. Vi posso assicurare che non sono state scelte fatte a cuor leggero , abbiamo fatto una profonda analisi della rosa, dal punto di vista tecnico e comportamentale perché una squadra è forte non solo se ha undici campioni ma anche se ha dei ragazzi che hanno voglia di vincere e di creare un gruppo. Ci auguriamo che queste operazioni ci possano portare i risultati sperati. Non vogliamo prendere in giro i tifosi, abbiamo preso atto delle lamentele e fatto quello che riteniamo giusto fare per dare ciò che mancava alla squadra. Alcune operazioni sono state condotte prima dell'apertura del mercato proprio per non perdere tempo prezioso, i rapporti con i giocatori tagliati sono rimasti ottimi e gli siamo rimasti vicini anche dopo l'interruzione del rapporto. Li abbiamo presentati ad altre società e sembra che tutti abbiano già trovato una nuova squadra. Riteniamo che sia giusto che un giocatore possa scendere in campo e crescere, per questo alcuni elementi sono andati via per poter giocare e non trascorrere in tribuna buona parte della stagione. Le uscite sono state numerose ma non tutte per questioni di necessità, quanto piuttosto per accorciare una rosa troppo lunga.

I nuovi innesti?
Abbiamo scelto due giocatori come Lagnena e Scibilia, che dovrebbero giocare già domani contro il Trastevere. Speriamo, insieme al mister, di aver trovato finalmente la quadratura del cerchio. Qualche altro arrivo potrebbe esserci, ma niente di sostanziale. Vi dico che, purtroppo, Angelov ci dovrà lasciare a partire da lunedì perché ha problemi seri in famiglia e deve tornare in Bulgaria. Tutti i giorni ci troviamo a combattere con delle difficoltà che non ci abbandonano mai in questa stagione. Dico questo non a tutela del mister, perché lui sa difendersi benissimo da solo, ma queste problematiche hanno fatto sì che l'allenatore non sia mai riuscito a mettere in campo una squadra definitiva, una formazione titolare. Siamo stati bravi a mettere insieme un gruppo di ragazzi forti, soprattutto gli under, che in campo fanno la differenza.

In settimana c'è stato un attacco da parte della cordata di Pezone.
Non ho avuto il piacere di conoscere il signor Pezone e non abbiamo nulla nei suoi confronti. Ho saputo delle problematiche relative al trasferimento del titolo del Fondi, alla fine siamo riusciti a creare una società formata da imprenditori del posto e non da personaggi che non sono di Latina. Noi andiamo per la nostra strada, cercando di fare meglio. Abbiamo letto l'intervista all'avvocato Autieri, che definiva il progetto fallito e colgo l'occasione per smentire quelle frasi perché noi siamo qui e abbiamo intenzione di fare bene. Fino ad oggi possiamo solo dire di aver fatto bene, lo dicono i risultati, anche se non siamo primi.

Rieti irraggiungibile?
Io non sono mai stato un uomo di sport ma cerco di analizzare e programmare. Dobbiamo rispettare tutte le società, a partire dal Rieti che sta facendo un cammino disumano in questo campionato. Nella storia del calcio della Serie D, la squadra che ha raggiunto il punteggio più alto ne ha fatti 81. La forbice per passare dalla D alla C si aggira tra i 66 e i 76 punti. Se il Rieti dovesse andare avanti con questo passo, finirebbe a 96, sarebbe un record storico destinato a rimanere tale in eterno. Non voglio augurare disgrazie al Rieti, ma se è vero che la storia e la statistica conta qualcosa, forse da qui a fine anno dobbiamo attenderci qualcosa. Noi andiamo avanti per la nostra strada per fare del nostro meglio, il campionato è ancora lungo e, come si suol dire, la palla è rotonda. Domani affrontiamo una squadra forte e importante, avanti a noi in classifica. Confidiamo di vincere e rientrare in zona playoff, magari approfittando anche dello scontro diretto tra due squadre ch ci precedono in classifica  (Albalonga-SFF Atletico n.d.r.). Chiudo dicendo che siamo qui a disposizione dei tifosi, vogliamo che loro siano dalla nostra parte e staremo ad ascoltare le loro contestazioni ma devono capire che, se davvero credono a questa maglia, devono ragionarci sopra e darci il loro appoggio in tutto e per tutto. Domenica scorsa ci siamo trovati una multa salata e il deferimento, questo significa che la prossima volta ci ritroveremo ancora una volta con lo stadio chiuso. Voglio dire a tutti i cittadini di Latina che il Latina Calcio è di tutti, è della città e non solo di chi la gestisce. È facile sedersi al tavolo quando c'è da mangiare, quando si gioca in una categoria come la Serie B. Noi vogliamo che attorno a questo tavolo si siedano più persone possibili.