Budoni-Latina, le pagelle? No, solo un enorme velo pietoso

La conditio sine qua non della compilazione delle pagelle è, indiscutibilmente, l'espressione di una prestazione. Trovarsi a giudicare, oggi, quella "offerta" dal Latina a Budoni è uno sforzo sicuramente maggiore di quello prodotto dai protagonisti in campo. Come commentare una performance durata non più di cinque (incoraggianti, ad onor del vero) minuti e svuotata di ogni valore - caratteriale, fisico, morale - per i restanti 88? Di fronte a un avversario dai valori tecnici riconosciuti e riconoscibili come inferiori, si è andati incontro a un'esautorazione precoce che non gode di amnistia e porta alla sbarra solo colpevoli.
La profezia della vigilia ha trovato il suo più nefasto avveramento. Le parole di Chiappini, a volerle leggere a giochi fatti, suonano inoltre come il presagio di chi ha vissuto in prima linea gli effetti del condono di Kumara. Il Latina che contro il Rieti se l'è cavata a buon mercato come lo studente impreparato davanti all'improvvisa assenza del professore, ha deciso di passare la settimana successiva a bighellonare anzichè intestardirsi sui libri per capitalizzare quel bonus inatteso, sciupando l'ultima (ammesso potesse esserlo, percorso delle avversarie alla mano) possibilità per mantenere vivo il lumicino della speranza. 
Cosa assai più grave, però, è la mortificazione del sentimento popolare. Con lo scempio di questo pomeriggio, quasi non bastasse il ripasso wimbledoniano di Rieti, la squadra ha offeso una città intera. Qualcuno, contravvenendo a quella sgradevole prassi del silenzio davanti alle disfatte, spieghi per quante volte ancora dovrà accadere senza che nulla cambi. Perché, purtroppo, la storia siete (e la state facendo, a suon di batoste) voi. E nessuno si senta escluso.