Chiappini: "Stiamo diventando una squadra vera. In 11 contro 11 avevamo la partita in pugno"

01.11.2017 17:22 di  Marco Ferri   vedi letture
Chiappini: "Stiamo diventando una squadra vera. In 11 contro 11 avevamo la partita in pugno"
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La conferenza stampa integrale del tecnico nerazzurro, Andrea Chiappini, raccolta nella zona mista dello stadio Pio XII di Albano da TuttoLatina.com

Vogliamo analizzare il valore di un punto in 10 uomini su questo campo
Diciamo che rispetto al passato abbiamo preso pochi rischi quando siamo rimasti in 10 e non è poco. Siamo stati molto bravi, concentrati sulle seconde palle, siamo stati intensi e abbiamo provato a ripartire. Con un po' di fortuna in più, forse, avremmo potuto fare almeno un golletto su palla inattiva...

Primo tempo di difficoltà, è stato necessario l'ingresso di Pagliaroli per dare la scossa alla squadra: come mai questo approccio?
Avevamo preparato la partita per uscire bene con i terzini ma lo facevamo poco su Angelov e a sinistra ci avevano studiato bene e avevano messo Magliocchetti su Nelson. A destra abbiamo fatto poco, negli ultimi 10' del primo tempo abbiamo iniziato a giocare molto meglio ed uscivamo meglio anche a destra. Negli ultimi dieci minuti del primo tempo e nei primi venti della ripresa, quando eravamo in parità numerica, avevo veramente in pugno la partita e avevo la sensazione che fosse così. Per la prima volta in 10 abbiamo tenuto molto bene.

Questa squadra ha bisogno di uno scossone per accelerare?
No, negli ultimi dieci minuti del primo tempo abbiamo fatto molto possesso palla e ci muovevamo benissimo. Avevamo la partita in pugno, non c'era bisogno di nessuno scossone.

I pericoli sono arrivati solo da Corsetti
È molto bravo. Cercavamo di tagliare le linee di passaggio verso di lui, anziché marcarlo a uomo. Lo abbiamo fatto bene, il problema è che tutte le occasioni che abbiamo subito nel primo tempo sono giunte da palle perse da noi, recuperate da loro e indirizzate verso Corsetti. Era inevitabile che fosse così, non c'era modo di correggere una cosa del genere.

Iadaresta e Rabbeni non sembrano in grande condizione
Entrambi stanno pagando più degli altri i carichi che abbiamo fatto. Non avrei fatto neppure il terzo cambio con Angelov perché non vedevo problemi. Eravamo compatti, non stavamo rischiando niente e mi pare che il nostro portiere non abbia compiuto nessuna parata a differenza del loro che è intervenuto due o tre volte in maniera importante e ci siamo mangiati un gol fatto alla fine. Non c'era motivo di cambiare, non sapevamo chi togliere per dare più vitalità. Non rinuncio a Catinali, Barberini o Tribuzzi e nemmeno a Iadaresta perché, oltre a far salire la squadra, nelle palle inattive contro mi aiuta a prendere i centimetri avversari. I cinque cambi servono, ma se non servono non ce li impone nessuno. 

Tanti cross ma poca presenza in area: problema da risolvere?
Fino ad adesso è sempre stato così, noi giochiamo così. Iadaresta è importante, crossare per lui è importante. A lui dico sempre che Higuain ha fatto gol in un periodo ogni volta che toccava palla, in un altro mai. Adesso fa fatica su azione, da due o tre partite, perché non ha la brillantezza delle settimane precedenti. Sia lui che Rabbeni. Volevo partire direttamente con Pagliaroli, ma ho preferito dare continuità e cambiare qualcosa all'interno dei 90 minuti.

Si fa fatica a vincere in trasferta
Togliamo le prime due trasferte, poi non vedo le difficoltà. A Sassari poteva finire 5-5, oggi è stata una buona prestazione con risultato giusto.

Olivera ce la farà per domenica?
Lo staff medico analizzerà meglio domani la situazione per domenica. Lui non si sente tranquillo, oggi non abbiamo rischiato niente. Penso che domani faranno delle analisi più approfondite e vedremo.

A due mesi da Rieti e a uno e mezzo da Cassino, quanto è cresciuta la squadra e quanto è lontana dalla sua espressione migliore?
Hai detto la parola giusta: squadra. Adesso lo siamo, oggi è stata una partita molto importante. Oggi mi vedete molto sereno, domenica dopo una vittoria di misura con dieci palle gol costruite non lo ero. La Serie D la conosco bene, bisogna fare quello che abbiamo fatto oggi perché il campionato è lungo. Bisognerà vedere se tutti avranno la mia stessa possibilità di fare tanti cambi. 

Piccola tirata d'orecchie a Cossentino? Secondo giallo evitabile
Io ero lì a 20 metri. Sabatini ha spostato la palla all'ultimo momento e lo ha preso in pieno, ma lui era convinto di prenderla. Rimane un piccolo errore, stava giocando veramente molto bene.