Latina-Perugia, le pagelle: abbiate pietà di loro

13.05.2017 20:24 di  Marco Ferri   vedi letture
Latina-Perugia, le pagelle: abbiate pietà di loro
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© foto di Federico Gaetano

Queste pagelle sono volutamente provocatorie. Lo sono nei confronti di chi, ancora oggi, a 48 ore dalla pagina più grottesca del calcio italiano (e non pontino), non ha capito da che parte sia la ragione e dove si annidi il torto; di chi continua a definire quello tra le mani di Vivarini un "gruppo (di) senza p***e"; di chi non si è reso conto che un giocatore già venduto a un'altra squadra ha lasciato sul campo un ginocchio, quando avrebbe potuto "tirare indietro la gamba"; di chi non ha colto la sofferenza di dipendenti (e non ci si riferisce a chi scende in campo) lasciati senza stipendi e referenti per mesi; di chi non ha provato per un istante empatia, non si è sforzato di capire, non ha raccolto gli SOs lanciati.
Non lo sono verso chi, anche (e ancora) oggi, ha applaudito. Verso chi ha memoria e, forse, anche prospettive. Le stesse che una serie di gestioni dissennate hanno violato, esibendo al pubblico ludibrio quel manipolo di calciatori che oggi abbiamo scelto di premiare, simbolicamente, attraverso il massimo dei voti.  

GRANDI 10: Stavolta in campo per scelta tecnica, avrebbe forse potuto far meglio in occasione della respinta tradotta in rete da Mustacchio. Incolpevole sulla girata ravvicinata di Dezi, nel finale si disimpegna con reattività sulla 'puntata' da futsal di Acampora.

COPPOLARO 10: Un addio scandito da applausi più che meritati. Bagna la convocazione per i Mondiali Under 20 (domani il via al raduno) con una serie di chiusure perfette. Nell'azione che porta al raddoppio di Dezi, però, perde con troppa facilità la marcatura sul folletto scuola Napoli.

DELLAFIORE 10: Mettetevi nei suoi panni: in estate una proprietà (?) già al passo d'addio lo ha eletto il capostipite della 'resistenza', negandogli il trasferimento alla Spal. Oggi i ferraresi festeggiano e lui piange una retrocessione amara e povera (in tutti i sensi). Avrebbe davvero senso analizzare la prestazione ed enfatizzare la sponda da centravanti con la quale propizia il primo rigore?

GARCIA TENA 10: Lo abbiamo bacchettato per tutta la stagione, a volte attribuendogli anche errori altrui. Scuse dovute, anche se non si può soprassedere - all'interno di una gara in cui ha badato anche e soprattutto a "guidare" l'inesperto Maciucca -, sulla copertura imperfetta su Terrani nell'azione della seconda rete ospite.

BRUSCAGIN 10: Per questa maglia ha versato più lacrime di quante ne siano scese oggi sugli spalti del Francioni. Non vive un pomeriggio da ricordare e non sarà ricordato tra i capitani più amati, ma l'incapacità di "(s)vendersi" non è necessariamente un difetto.

DE VITIS 10: Fosse altro per consolarlo dall'impietoso e impronunciabile "complimento" ricevuto dalla tribuna e amplificato dai microfoni delle emittenti televisive. In mezzo al campo, a ritmi blandi, fa bene l'ordinario e poco altro.

BANDINELLI 10: Giornata da brividi forti: stampa una tacchettata sulla coscia di Dezi, spara una palla in curva a velocità supersonica e De Giorgio gli nega anche la possibilità di calciare il secondo rigore e di realizzare la prima rete tra i professionisti. Quando piove, grandina.

MACIUCCA 10: Rasato come il più energico dei marines, inizia come la più spaurita delle reclute. Ma Chiavari è un ricordo lontano e il secondo tempo lo dimostra. Quando si "scioglie" diventa anche bello a vedersi, con giocate di personalità e un assist al bacio non sfruttato da Pinato. DAL 30' S.T. NEGRO 10: Curre curre guagliò. Entra incazzato come un fuorisede alle prese con lo sciopero dei treni nel weekend, picchia e muove la guerra a chiunque. Un caos che piace e raccoglie consensi unanimi.

DE GIORGIO 10: Solo colpi ben assestati e figli della stessa rabbia: prima i due rigori trasformati con precisione chirurgica, poi le dichiarazioni rese in sala stampa.

DI NARDO 10: Tecnica e movimenti da sgrezzare, ha il merito di conquistare con astuzia il primo rigore. DAL 1' S.T. ROLANDO 10: Forse si aspettava di giocare, ma in fin dei conti va meglio così. Conferma di avere una rabbia e un'incisività maggiore da subentrante, mandando a referto la sua migliore performance stagionale: "strappa", crea superiorità numerica, arriva vicino al gol e conquista il rigore che vale il 2-2 finale.

PINATO 10: Si mangiucchia, dopo Brescia, un altro gol, ribadendo come quello di bomber non sia certo il suo mestiere. Non crea granché neppure sulla fascia. DAL 30' S.T. JORDAN 10: La quantità di palloni che tocca è direttamente proporzionale al valore della campagna di rafforzamento di gennaio: zero o giù di lì.