Maietta: "Latina fallito nel silenzio assordante della città. Nessuna influenza di Di Silvio sulla squadra"

15.11.2017 16:39 di  Matteo Ferri   vedi letture
Maietta: "Latina fallito nel silenzio assordante della città. Nessuna influenza di Di Silvio sulla squadra"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Torna a parlare Pasquale Maietta, ex presidente dell'U.S. Latina Calcio. Lo fa attraverso un lungo post sul proprio profilo Facebook, a pochi giorni di distanza dalle frasi dello scrittore Antonio Pennacchi, che al Festival della Narrazione svolto al Circolo Cittadino venerdì scorso, aveva affermato che "la città ha accettato la perdita della B senza fiatare, per colpa dei poteri forti e c'è stato anche un problema di pregiudizio razziale per Maietta perché è nero e l'altro (Costantino Di Silvio n.d.r.) perché zingaro". Nell'arringa difensiva virtuale, il cui contenuto integrale è disponibile QUI, Maietta rigetta la tesi del Tribunale Federale Nazionale, che lo scorso giugno lo ha inibito per quattro mesi per i rapporti con lo stesso Di Silvio, sottolineando come l'ex magazziniere abbia avuto "qualche rapporto di cordialità con alcuni giocatori così come altri personaggi e tifosi della squadra senza mai, almeno per quanto ne sappia io, travalicare il limite della semplice conoscenza". L'attenzione si sposta poi sull'esposizione debitoria dell'ormai defunto club nerazzurro e che ha portato infine al fallimento della scorsa estate. Qui Maietta, commercialista di professione, snocciola i numeri, ricordando che la società vantava anche dei crediti e che il debito di 4,5 milioni di euro nei confronti del fisco si sarebbe potuto ripianare attraverso l'istituto della rottamazione, con relativo abbattimento dell'importo a risparmio oppure pagandolo in 72 rete, come previsto dalla normativa fiscale. Il lungo messaggio si conclude con un atto d'accusa: "Eppure, nessuno mai ha pubblicamente riconosciuto e apprezzato i miei grandi sacrifici e neanche i traguardi raggiunti con la squadra sfregiata da considerazioni tanto retoriche quanto false. Ebbene, oggi rimangono nel mio cuore due sentimenti: le straordinarie gioie ed emozioni delle vittorie vissute soprattutto contro il Pisa, alla Favorita di Palermo e al San Nicola di Bari, che solamente chi era vicino alla squadra potrà percepirne l'entità mantenendone vivo il ricordo, e la grande amarezza di aver visto sgretolare la squadra di calcio nel silenzio assordante della città".