Di Matteo: "Latina il mio trampolino di rilancio"

23.07.2016 15:43 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
Di Matteo: "Latina il mio trampolino di rilancio"

Nove presenze nella massima serie, 129 in cadetteria e quasi 200 tra i professionisti condite da 4 reti e 10 assist. Luca Di Matteo presenta un biglietto da visita di tutto rispetto che, unito a quei trascorsi con Vivarini a Teramo, gli permette di ambire alla titolarità della corsia mancina nerazzurra.
Ventotto anni compiuti lo scorso 25 febbraio e un matrimonio consumato appena prima di sbarcare in terra pontina, si è legato ieri al club di Piazzale Prampolini fino al 30 giugno 2017: “Sinceramente non vedevo l’ora che arrivasse l’ufficialità – ammette dopo aver ottenuto lo svincolo dal Lanciano in seguito alla mancata iscrizione dei frentani dai campionati professionistici -,  sono sereno e felice, spero vivamente di ripagare la fiducia di tutti, dalla società al mister passando per il direttore per arrivare ai tifosi dai quali spero di farmi apprezzare”.

PICCOLA FRENATA - Partito alla volta di Castel di Sangro in attesa della fumata bianca, l’ex Palermo non è ancora riuscito a lavorare a pieno regime insieme ai nuovi compagni: “L’unica nota negativa, se così possiamo chiamarla, è un piccolo fastidio che finora non mi ha permesso di allenarmi a pieno regime: confido, comunque, di poter lavorare al top tra qualche giorno. Personalmente ho molta voglia di riscattare un’annata, quella passata, che per tanti motivi non è stata positiva: non c’è delusione peggiore che retrocedere per situazioni esterne al campo, dopo aver conquistato una salvezza con prestazioni e risultati. Nel calcio, come nella vita, bisogna sempre guardare a presente e futuro: per quanto mi riguarda l’attualità si chiama Latina”.

RIVALSA - Un futuro che può regalargli quelle soddisfazioni mancate al Biondi, con una retrocessione sul campo (tramite i play-out contro la Salernitana) cui ha fatto seguito il fallimento sportivo della società abruzzese, seconda beffa consecutiva dopo quella della promozione teramana sfumata nelle aule della giustizia sportiva: “Da questi primi giorni di lavoro in nerazzurro  sono rimasto colpito positivamente, c’è un gruppo unito e compatto, si lavora duramente ma sempre nella massima tranquillità: è stato facile ambientarmi e per questo ringrazio i compagni che mi hanno fatto sentire subito a casa. Penso che si possa fare bene, ma per il momento non voglio parlare di obiettivi o traguardi: in serie B non è possibile farne, si tratta di un campionato talmente lungo, faticoso e livellato che può davvero succedere di tutto. Il mio obiettivo è quello di lavorare per raggiungere la forma migliore e mettermi a disposizione del mister. Con Vivarini ho lavorato a Teramo, anche lì dopo aver vinto un campionato meritatamente sono stato privato di quello che avevo conquistato per questioni esterne al campo. Il mister lo conosco bene, so quello che vuole: fa giocare bene le sue squadre, ha la mentalità vincente, è una persona positiva e sa trasmettere la sua positività al gruppo. Ci sono tutti i presupposti per far bene ma, per adesso, preferisco non aggiungere altro: in questo periodo bisogna parlare poco e lavorare tanto”. Un mantra che il trainer di Ari ha inculcato a tutti i suoi giocatori, in attesa di raccogliere i primi frutti già il 7 agosto in occasione del secondo turno di Coppa Italia.