Gautieri: "È la partita della vita, la salvezza dipende ancora da noi"

14.05.2016 11:01 di Marco Ferri   vedi letture
Gautieri: "È la partita della vita, la salvezza dipende ancora da noi"
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Le dichiarazioni integrali di Carmine Gautieri nella conferenza stampa di presentazione di Latina-Vicenza.

Come ha reagito la squadra alla restituzione dei punti alla Virtus Lanciano?
Sicuramente un minimo di contraccolpo è stato subito, ma questo vale per noi come per tutte le squadre direttamente investite dalla notizia. Ci siamo messi subito sotto, fortunatamente mancano due partite nelle quali abbiamo i mezzi per poterci salvare. Abbiamo lavorato molto sotto l’aspetto tecnico, tattico e psicologico. Devo dire che la squadra ha reagito benissimo. Il campionato non è ancora finito, anche se la classifica ci penalizza ci sono ancora sei punti a disposizione. Dobbiamo pensare di fare il massimo, consapevoli che sono tante le formazioni a non aver ancora centrato il proprio obiettivo. Se a Crotone avessimo vinto i commenti sarebbero stati diversi. I dati sono completamente diversi da quello che si è scritto.

Qual è l’aspetto che la preoccupa maggiormente?
Lavoriamo sotto tanti aspetti. Analizzando le ultime quattro partite abbiamo subito altrettanti tiri in porta e ne abbiamo perse due. Abbiamo creato tantissimo, anche a Crotone abbiamo avuto delle occasioni. Mi preoccupano le difficoltà nel finalizzare le occasioni costruite, perché se riuscissimo a capitalizzare almeno il 20% di queste oggi avremmo un’altra classifica. Abbiamo fatto pochi gol, questo sicuramente mi preoccupa. Dobbiamo essere più bravi e cinici negli ultimi 16 metri.

Come si educa una squadra a dover vincere quando la vittoria è stata una delle principali difficoltà del girone di ritorno?
Solo attraverso lavoro, cultura e convinzione in ciò che si fa si può uscire da certe situazioni. Questa squadra non merita la classifica che occupa, ma evidentemente è mancato qualcosa. Abbiamo la fortuna di avere ancora due partite, alla squadra ho detto che dobbiamo tirar fuori quello che non abbiamo fatto prima. Con la situazione che si è creata, possiamo ancora salvarci. Per arrivare a certi livelli non devi perdere neanche a carte: in allenamento ci deve essere la competizione col tuo compagno, sabato quella con l’avversario. Quella col Vicenza è la partita della vita, se riusciamo ad ottenere il risultato pieno avremo grandissime possibilità di centrare la salvezza.

Crede in un Vicenza più rilassato?
Assolutamente no. Si diceva così anche del Crotone, ma basta guardare il numero di ammoniti. Il Vicenza ha un allenatore bravo come Lerda che ha inciso e fatto la differenza, una società migliorata ulteriormente dall’ingresso del direttore Tesoro. Non  penso che sarà rilassato, così come non lo saranno Cagliari e Perugia e tutte le squadre che sfideranno le nostre dirette concorrenti. Le partite vanno giocate, così come è stato fatto sabato scorso. L’ambiente dello Scida era di festa ma ha caricato i suoi al massimo. Abbiamo pareggiato meritatamente, anche giocando contro la prima non abbiamo subito. Il gol nasce da una nostra disattenzione, ma di norma quando c’è un gol significa che c’è l’errore dell’avversario, a meno che non hai Ibrahimovic.

Nella sua gestione ogni minimo errore è stato punito dagli avversari: da cosa può dipendere?
Se Calderoni scivola non dipende dalla pressione, parliamo di un giocatore applicato ed importante. Paghiamo il minimo errore, dobbiamo essere bravi a limitarli.

Acosty sarà titolare?
L’ho fatto giocare per uno spezzone a Crotone, rientrando dopo un mese e mezzo non poteva avere i 90 minuti, così come Boakye. Ho il dubbio su queste due situazioni, convocherò tutti per far arrivare il messaggio che abbiamo bisogno di tutti. Anche Campagna, che andrà in tribuna, deve dare mille come chi scenderà in campo.

Nella sua filosofia è preferibile giocarsi la carta subito o in corso d’opera?
E’ importante avere giocatori che nell’arco della partita possano fare la differenza e Acosty è uno di quelli. Da quando sono arrivato non l’ho praticamente mai avuto e ho sempre avuto problemi di formazione. Tre anni fa ho affrontato la Juve Stabia con il Lanciano e dissi che un giorno avrei voluto allenarlo: ho avuto la fortuna, ma raramente quella di schierarlo. Lui per il 4-3-3, 4-4-2 o 4-2-3-1 è il giocatore ideale per qualsiasi allenatore. Senza di lui un qualcosa si è perso.

C’è un messaggio di sostegno che le ha fatto particolarmente piacere in questo periodo?
Quello di Luciano Spalletti. Ci siamo sentiti 15-20 giorni fa, c’è stato un confronto bellissimo: lui diceva la sua e io la mia, ma era giusto quello che sosteneva l’allenatore della Roma. Tutti i giorni dormo sereno perché ho la coscienza a posto, lavoro 24 ore per il Latina e farò di tutto per salvare questa piazza e questa società. Ci ho sempre creduto e ci credo ancora.