Iuliano: "Sarà il nostro anno zero. Modificherò qualcosa nel modulo, il mercato mi soddisfa ampiamente"

17.07.2015 22:30 di Marco Ferri   vedi letture
Iuliano: "Sarà il nostro anno zero. Modificherò qualcosa nel modulo, il mercato mi soddisfa ampiamente"
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© foto di Federico Gaetano

La conferenza stampa integrale di Mark Iuliano nel giorno della partenza del Latina per il ritiro di Cascia raccolta in presa diretta, nella sala blu del Park Hotel, da TuttoLatina.com

Quali sensazioni per questa prima volta?
Molto positive, sono contento. La società mi sta mettendo a disposizione un'ossatura che volevo, mi ha accontentato in tutto e per tutto. Stiamo iniziando a lavorare, a livello caratteriale sono soddisfatto. Stiamo conoscendo e valutando le opportunità di lavoro.

Organico in costruzione: quante pedine mancano?
Abbiamo tantissimi giocatori sotto contratto, la mia priorità è avere un'ossatura. Di quello che ho sono molto soddisfatto, prima di intervenire bisogna sfoltire l'organico. Non posso chiedere ulteriori sforzi finché non ci sarà la possibilità di fermarci e analizzare la situazione. Non voglio commettere errori. Non sto cercando niente in giro, se ci sarà la possibilità dovrà essere un innesto mirato e non casuale. E' un errore che è già stato fatto in passato, non lo farà ripetere.

Mancano esterni per il 4-3-3?
Non ho mai detto di voler fare il 4-3-3. Ho deciso di modificare qualcosa, anche perché è funzionale alla mia crescita in base allo studio che ho fatto e a ciò che mi dice il cervello. Devo migliorare io e devo migliorare qualcosa alla squadra. Non voglio però rinunciare al potenziale offensivo, bisogna sempre creare gioco. Ho visto pregi e difetti nei moduli adottati, sto cercando di assemblare una squadra forte, duttile ed elastica. Voglio più uomini in zona offensiva, mentre col 4-3-3 ultimamente facevamo fatica. E' un modulo che ti isola con gli esterni, col 4-2-3-1 riuscivo a portare altri uomini in posizione pericolosa. E' quello che state vedendo nella costruzione della squadra, non sono fissato nel modulo e voglio giocatori che abbiano delle caratteristiche da poter modellare, sia in fase realizzativa che di possesso e non possesso.

Il filo conduttore è il gioco offensivo
La compattezza è importantissima. Il campionato di B è fatto di corsa, compattezza e ripartenze. Ma puoi ripartire quando stai già vincendo, perché le squadre sono tutte lì che ti aspettano. Quando parlo di compattezza e fisicità, non voglio tralasciare nessun aspetto. Non sarò fissato sul modulo ma sui giocatori a disposizione, nel farli rendere nelle transizioni e fargli capire cosa devono fare, mettendogli a disposizione più soluzioni possibili. Non posso insegnare il talento, devo mettere a loro disposizione il maggior numero di armi. Attraverso il talento devono sviluppare quello che voglio da loro.

Crimi fa parte del suo progetto?
E' un giocatore del Latina cui sono affezionato. Mi hanno regalato cose straordinarie, fin quando saranno con me tratterò tutti in maniera uguale. Non rinuncerei mai a un giocatore di questo calibro, ma questi periodi sono molto difficili da gestire. L'errore da non commettere adesso è quello di dare retta ai nomi. In questo momento siamo fermi, abbiamo una base e dobbiamo costruire quello che vorremmo. Non posso chiedere alla società sforzi ulteriori rispetto a quelli che sta già facendo adesso. Non possiamo lavorare con più di 30 giocatori. Voglio partire e costruire, quello che mancherà lo vedrò attraverso il lavoro. Si rischia di fare confusione, come è già successo, per la voglia di realizzare un sogno. Consideriamo questo l'anno zero, della rivoluzione. Le esperienze negative fanno riflettere, all'atto pratico è l'anno zero. Questa società è innamorata del Latina Calcio, a volte si fa prendere dalla voglia di regalare gioie ai tifosi.

Come sta Olivera?
Deve diventare il leader di questa squadra, altrimenti me lo mangio. Credo molto in questo ragazzo, non perché abbia giocato con me. Ha doti balistiche, morali e caratteriali che non riscontro in altri giocatori. Qualitativamente è un top per la categoria, non dimentichiamo che abbiamo lasciato partire il nostro capitano (Viviani, ndr) e in futuro vorrei che i giocatori che hanno fatto bene qui, abbiano opportunità simili di misurarsi su palcoscenici più prestigiosi. Una società seria deve investire nel futuro.

E’ soddisfatto dei nuovi arrivi in attacco?
Partiamo con un parco attaccanti numeroso. La società mi ha dato quello che volevo, ha fatto uno sforzo enorme per darmi i giocatori che ho chiesto. Qualcuno lo conoscevo, altri li ho valutati e altri andranno in un contesto di idee su cui andremo a lavorare. Non voglio cadere nella voglia di guardarmi attorno, lavoriamo a casa nostra e non guardiamo fuori. Dopo un ritiro c’è un altro mese di mercato, avremo la possibilità di correggere qualcosa, fare tutto adesso e trovarsi un'altra volta con tanti giocatori sarebbe controproducente. Abbiamo deciso di fermarci e respirare, poi potremo correggere.

Qual è stato l’errore a cui faceva riferimento?
Non ne parlo, dico solo che non voglio commetterlo io. L'errore è quello di imbottigliarmi nel mercato, voglio essere sereno e ho ottenuto quello che ho cercato. Dipenderà da me e dal mio staff come andremo a lavorare, i carichi saranno pesanti ma l'importante è portare il calciatore a fare la scelta giusta sotto fatica. Il giocatore medio o poco preparato fa la scelta sbagliata. Voglio lavorare tanto e di qualità, non voglio sbagliare preparazione.

Una battuta sul suo nuovo staff
Ringrazio chi mi ha accompagnato nell'avventura l'anno scorso, Donatello Matarangolo e Luca Gentili. A fine anno sono state fatte le valutazioni, la mia è quella di voler continuare il rapporto instaurato molto bene sia con Gesmundo che con gli altri. I primi allenamenti duravano due ore, due ore e mezza. Queste persone è giusto mantenerle, sia per lo snellimento dei lavori sia perché ci troviamo d’accordo sulle metodologie. Il preparatore atletico Bartoli è un uomo di esperienza decennale, ha fatto tanti anni ad alti livelli. Riesce ad entrare nella testa dei giocatori, riesce a darmi mano sul metodo di gestione delle gambe dei ragazzi. Picca, il preparatore dei portieri, ha lavorato molto bene con me nel settore giovanile e, soprattutto, è di Latina. Voglio che il Latina sia della sua gente, è un progetto che mi piace. Ha già avuto esperienze in prima squadra, chi ha più fame sono i giovani, che hanno voglia di fare. Chi non si accontenta è chi fa davvero al caso mio.

Che idea si è fatto dell’inchiesta “I treni del gol”? Come ha trovato Bruscagin?
E' molto tranquillo, ci sono rimasto malissimo perché conoscete tutti la professionalità, la bontà e l'impegno di Matteo, un giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere per le qualità umane e calcistiche. Mi straziava il cuore, è stato messo in mezzo a una situazione imbarazzante. E' sempre il primo del gruppo, si è rituffato nel lavoro. E’ giusto che chi ha cercato di screditarlo, paghi.

Olivera è uno dei quattro giocatori della spina dorsale a cui faceva riferimento?
Sì, se dimostrerà di meritarlo. Se continuerà il percorso che ha intrapreso, e mi dimostrerà di voler essere il perno, sarà lui. Così come se Corvia mi dimostrerà di voler essere il terminale avanzato o Di Gennaro il portiere, per intenderci. I ragazzi devono conquistare i gradi sul campo. Io sono chiaro e diretto e loro lo sanno. Difficilmente concedo seconde chance.

Regoli è adattabile nei quattro di difesa?
Abbiamo investito molto su questo ragazzo. L’abbiamo visionato e scoperto che ha fatto un ottimo campionato, ho iniziato a seguirlo dalla partita che l’Avellino ha disputato a Vercelli, dove aveva segnato muovendosi bene nello spazio e leggendo in anticipo l’intenzione di Castaldo. E’ un ragazzo duttile, ho parlato con la sua ex società e ricevuto ottime risposte. E’ polivalente, anche se io preferisco i giocatori specializzati. E’ senz’altro nella fase di inserimento e smarcamento, e per me è ideale avere a disposizione caratteristiche diverse nello stesso ruolo. Caratterialmente è un lavoratore, aver la possibilità di lavorare in maniera diversa su tipi di giocatore è una crescita sia per il giocatore che per chi lo allena. Quando si cerca di sviluppare è inutile cercare solo il difensore. Lo stesso discorso va fatto per Scaglia, mi piaceva molto la sua duttilità. Senza far sostituzioni posso modellare più uomini.

Minala è un centrocampista prettamente offensivo?
E’ un ottimo centrocampista, trequartista e interditore. Va migliorato il discorso pressione, sulle marcature preventive. Si butta, per recuperar palla, dritto sull'uomo e mi ha detto che spesso lo ammonivano perché i compagni non seguivano la sua pressione e lo costringevano al fallo. La mia tipologia di pressing prevede che si sporchino le linee di passaggio, e sono sicuro che lui potrà crescere.

La serie A sta tornando su livelli alti. In B, invece, tornano i soliti giocatori: è un campionato statico?
Ci sono squadre che si stanno attrezzando in maniera intelligente. Ci sono tanti giocatori e pochi soldi, togliendo il Cagliari che sta facendo un mercato incredibile. Le difficoltà delle squadre non sono gli acquisti, bensì le cessioni. Finché non cedi, non puoi acquistare. E' un mercato che si svilupperà alla fine, quando si cederà. Le rose sono, per tutte, ampie, e per ora è stato difficile muoversi in entrata.

In tal senso può aiutare la regola delle rose di serie A composte da 25 elementi? Molti giocatori, a fine mercato, potrebbero ritrovarsi le porte chiuse
Ho giocato in Spagna e questa legge c'era già 10 anni fa. L'errore che possiamo fare è quello di imitare, perché anche in serie A le rose sono ampissime. Bisogna portare le rose gradualmente a quel tipo di regola. Le società spendono più di quello che guadagnano, vogliamo tutto e subito. I giocatori della A guadagnano tanto, prima di guardare in B cercano una sistemazione minore in A. E' stato già fatto un grande sforzo per darmi questa squadra per andare in ritiro, non ne chiederò di supplementari.