L'oro di Pozzuoli per il Latina

23.08.2015 11:29 di  Marco Ferri   vedi letture
L'oro di Pozzuoli per il Latina
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© foto di Federico Gaetano

Nel buffetto elargito da Mark Iuliano a Nicola Talamo al minuto numero 37 di Latina-Al Wakrah, c’è la sintesi perfetta del rapporto che intercorre tra i due. Rientrato rapidamente verso la metà campo, all’esterno del perimetro di gioco, dopo aver tenuto col fiato sospeso i 395 “eroi” del Francioni per una caduta rovinosa che lasciava presagire uno strappo muscolare, il centravanti campano ha ricevuto la coccola del mentore prima di tornare a battagliare sul manto erboso. Confermato titolare dopo i buoni segnali lanciati contro il Napoli, e non solo complice l’assenza di Jefferson, il classe ’96 ha sbloccato i conti dopo poco più di 300 secondi dal via, siglando il terzo centro agostano davanti al pubblico amico e raggiungendo, a quota sei, Litteri (che pure ha distribuito le sue marcature nei due test contro il Cascia, salvo poi uscire progressivamente dal radar) in testa alla simbolica classifica dei marcatori estivi.

FEELING – Un gol, quello realizzato contro i modesti qatarioti, che ha confermato gli indubbi progressi dell’ultimo periodo, evidenziandone la capacità di muoversi sul filo del fuorigioco e un killer instinct difficilmente rintracciabile nel panorama degli Under 20. Se la carezza al pallone con cui ha maramaldeggiato il carneade Dicko ne ha ribadito l’eccelso rapporto tra tentativi e bersagli trovati, a rincuorare ancor più il suo mentore è l’intesa con Corvia, non a caso il primo a portarlo in trionfo non appena la sfera da lui calciata ha varcato il sacco. I due si completano in maniera diversa (migliore) di quanto l’ariete romano possa – e sappia -, fare con Jefferson.  Nonostante Iuliano, a prescindere dal partner, lo abbia accreditato del ruolo insolito di regista avanzato, servendosene soprattutto da seconda punta, l’ex Brescia ha duettato alla perfezione con la nuova spalla, riuscendo anche a riallacciare – pur aiutato dal bonus rigori e dall’imbarazzante (dis)organizzazione difensiva avversaria -, quel feeling col gol interrotto un mese fa a Lanciano.

SVOLTA - Ma dove si esauriscono i meriti propri, e figli di una crescente condizione atletica, del numero 29, subentrano quelli dell’enfant prodige, garante di una profondità che è conseguenza diretta di una forza esplosiva che si manifesta tanto sul “breve” (nei primi 10 metri di corsa), quanto sul lungo. Talamo, insomma, sta studiando e sbocciando da attaccante completo, analogamente in grado di mettersi in proprio o al servizio della squadra. Mentre il cinismo nei 16 metri avversari è un dono innato che gli anni nel settore giovanile hanno levigato, la costruzione del giocatore completo passa attraverso applicazione, intelligenza, e scaltrezza. Requisiti, questi, di cui l’ex Sora ha dimostrato di disporre, scalando con merito quelle gerarchie che la scorsa stagione furono congelate dal cappio della classifica: “Le nostre si trasformano di giorno in giorno, chi mi dà di più è giusto che giochi. L’ho preservato e ho voluto che restasse e mi sta ripagando sul campo, sotto il profilo della prestazione. Si sacrifica, ha voglia, propensione e positività, inoltre con Corvia ha fatto molto bene”. Dal campo alla sala stampa, la carezza di Iuliano resta paterna. E adesso, due settimane dopo quella capocciata al Prato che gli ha cambiato la vita “salvandolo” dal prestito al Lumezzane, e a due dallo sparo di inizio di un campionato cui ci si presenterà con una prima linea numericamente esagerata, immaginare un Latina senza l’oro di Pozzuoli è un esercizio tremendamente complicato.