Paponi, l'eroe che ti aspetti: "Qui a Latina sto da Dio"

26.07.2016 10:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
Paponi, l'eroe che ti aspetti: "Qui a Latina sto da Dio"

Un terzo dei gol delle prime due uscite estive porta la sua firma. Daniele Paponi morde il freno e ha iniziato la nuova stagione così come l’aveva conclusa, quando con una zuccata aveva infilato il Vicenza lasciandosi alle spalle mesi in naftalina e facendo intravedere alla compagine di Gautieri lo spiraglio di una salvezza che sarebbe diventata realtà nel breve volgere di sei giorni.
A bersaglio quattro volte giovedì scorso, si è ripetuto anche domenica siglando il provvisorio 4-1 con il quale la compagine di Vivarini ha chiuso la prima delle due mini frazioni (da mezzora ciascuna) contro i dilettanti locali del Castello 2000: “Stare bene adesso è un parolone – scherza il centravanti marchigiano -, perché i carichi di lavoro sono tanti, però stiamo cercando sempre di più l’intesa con i compagni e questo è molto positivo”.

RILANCIO – Giunto a mercato in corso nell’operazione che permise a Crimi – andando a Bologna -, di tornare a misurarsi in serie A, l’ex Parma e Ancona ha avuto stavolta modo di iniziare la preparazione insieme al resto dei compagni: “E le sensazioni sono più che positive – prosegue -, anche se c’è ancora molto su cui lavorare”. Il suo rilancio, dopo essere finito fuori dalla lista over presentata da Iuliano ed aver trovato la redenzione – grazie a Somma che ne ha premiato la serietà negli allenamenti includendolo nuovamente a gennaio  e a Gautieri che lo ha promosso titolare da fine aprile -, andrà di pari passo con quello di una squadra chiamata a far soffrire i tifosi meno di quanto abbia fatto nel biennio precedente: “Più che l’anno del riscatto, però, deve essere quello del crescita per tutti. Non si devono più commettere gli stessi errori del passato e noi faremo di tutto per non soffrire e far soffrire i nostri tifosi come è successo l’anno scorso. A loro chiedo di continuare a starci vicini sempre – lancia l’appello -, nel bene e nel male come hanno sempre fatto, perché abbiamo bisogno di un ambiente sereno e positivo nel quale lavorare”.

IDOLO – Al netto delle sole 12 presenze accumulate, appena quattro delle quali dal primo minuto, sulla salvezza c’è la sua impronta ben marcata, e non solo per il sigillo con i veneti e per il movimento con cui ha favorito quello di Dumitru nell’ultimo e decisivo match di Pescara. La tifoseria lo aveva eletto a beniamino già da prima ed è pronta a riallacciare subito il discorso: “Decisivi sono stati i compagni a farmi sentire sempre parte del gruppo – distribuisce i meriti -, ed è grazie a loro che non ho dovuto metterci tantissimo ad entrare subito nei meccanismi. Da parte mia sono stato bravo a non mollare e a farmi trovare pronto. Per quanto riguarda il rapporto col pubblico, sono contentissimo che la gente di Latina mi voglia bene ed è un piacere immenso, faro di tutto per cercare che questo continui ma non mi sento un beniamino della tifoseria. A Latina io e la mia famiglia ci siamo trovati subito da Dio, la gente è disponibilissima e cordiale. Mia moglie si è innamorata della città e i miei figli hanno già un sacco di amichetti, non posso chiedere di meglio”.

FUTURO – Magari una stagione con qualche soddisfazione personale in più. A giudicare dalle premesse, le possibilità ci sono tutte. Ora spetta a Vivarini il compito di valorizzare una fame di calcio non comune: “Preferisco giocare con due punte, ma nella mia carriera in avanti ho fatto tutto quindi non ho nessun problema ad adattarmi. Per quanto riguarda i miei pregi, non penso di essere la persona più idonea ad elencarli e non è certo compito mio. Il difetto più grande, invece, è l’altruismo: preferisco far segnare un mio compagno anziché farlo io e questa è una cosa che in carriera mi ha sempre penalizzato”. Un tasto su cui insistere in vista dei primi impegni ufficiali, ma non un assillo: “Cercare di non soffrire come l’anno scorso: è questa l’unica cosa che mi interessa”, giura il “Re Scorpione” (soprannome che gli venne appiccicato addosso dai tifosi del Parma in seguito al suo primo gol tra i professionisti, realizzato a Messina con una spettacolare acrobazia), pronto a consacrarsi in una categoria che lo ha visto finora timbrare il cartellino 6 volte in 55 apparizioni.