Qui Entella - Breda: "Latina è sempre nel mio cuore"

02.12.2016 09:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Qui Entella - Breda: "Latina è sempre nel mio cuore"
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© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com

La freddezza dei numeri (57 panchine con 20 vittorie, 22 pareggi e 15 sconfitte) racconta una parte infinitesimale del rapporto che c’è stato tra Roberto Breda e Latina. Ci prova allora il tecnico trevigiano, che per la seconda volta tornerà da ex (insieme a lui Alessandro Iacobucci mentre marcherà visita, per infortunio, Najib Ammari) al Francioni, a condensarlo a parole: “E' un ricordo fantastico, è stata una cavalcata molto bella terminata con i playoff. Certamente è stata una bellissima esperienza e ricordo con tanto piacere, anche se è difficile da ripetere. Quando uno si guarda indietro, rimangono non solo le partite ma anche le persone che hai conosciuto”. Buona parte di quelle che si troverà ad affrontare domani, in sella a una Virtus Entella che al netto di un piazzamento in zona play-off non ha mai vinto e ha segnato un solo gol a novembre, sono però cambiate: “Quella di Vivarini è una squadra in crescita e che non perde da un po’ – sottolinea in una conferenza stampa anticipata di un giorno -, per loro è un periodo delicato ma le risposte che hanno dato sul campo sono positive. Noi dobbiamo avere un approccio importante. Non dobbiamo andare a Latina con la presunzione di chi vuol fare la partita, ma fare una gara difensiva importante e far male con le caratteristiche che abbiamo”.
Tra i più navigati allenatori del panorama cadetto, Breda non smentisce un dogma che ha fatto lungamente suo anche nell’esperienza pontina: “Credo sia importante far risultato. L'idea è di giocar per vincere, ma dobbiamo avere l'equilibrio di far punti. L'idea di dar continuità deve essere principale e l'atteggiamento deve essere quello giusto. Cosa temo dei nerazzurri? "Loro sono una squadra equilibrata, non ripartono mai con tantissimi uomini. Hanno buona fisicità e giocatori con qualità, il fatto che non hanno mai perso in casa né è la dimostrazione”.