Zuccarini: "Da gennaio settore giovanile abbandonato e situazioni in mano a persone non verificate. Era impossibile andare avanti"

25.02.2017 22:00 di Marco Ferri   vedi letture
Zuccarini: "Da gennaio settore giovanile abbandonato e situazioni in mano a persone non verificate. Era impossibile andare avanti"

È un Costantino Zuccarini decisamente amareggiato quello che ha commentato, ai microfoni di "B come Serie B" su Radio LatteMiele Latina, le sue dimissioni irrevocabili da allenatore dell'Under 16 nerazzurra. Il suo intervento raccolto da TuttoLatina.com: " Quello che è avvenuto giovedì è molto toccante, bisogna andare oltre le classifiche e a tutto il resto. Ci siamo commossi tutti, non solo i ragazzi. È stata una situazione molto brutta. Da agosto ad oggi, venendo da Roma tutti i giorni e avendo una famiglia, devo rispondere anche all'"azienda casa". Ho mandato venerdì mattina l'e-mail in Federazione con la ricevuta mandata giovedì dal segretario. Penso che stiano navigando a vista, è una situazione in cui sono tutti in grandissima difficoltà. Il colloquio con Giannini? Peppe mi ha esortato a non andare via, gli ho risposto che non è assolutamente per lui o per Mauro Casaldi che ho preso questa decisione. Da agosto ho parlato prima con un direttore, poi con un presidente, un direttore sportivo, uno generale e poi con un altro presidente. Abbiamo messo da parte le carenze organizzative, ho parlato con più direttori che ragazzi. Sono passate troppe persone. Mercoledì sera ero in sede e ho parlato con i vari direttori, chiedendo delle cose che ormai chiedevo da quattro mesi. Mi hanno risposto che non era possibile, "adesso vediamo" e le solite cose. Ho detto che questo tempo per me era finito, sinceramente non si possono fare 160 chilometri al giorno e dare giustificazioni. I genitori sono stati eccezionali e si sono messi a disposizione, ma io devo avere un po' di dignità. Il dramma è accaduto a gennaio quando, a mio avviso, queste situazioni sono state affidate a persone che dovevano essere verificate. Prima di vendere una cosa vado a capire a chi la sto vendendo, questo è stato l'errore. Si stava meglio quando si stava peggio? In un certo senso sì. Dei rimborsi spesi fino ad ottobre si sono presi, poi c'è stato veramente il deserto. Non si è visto più nulla. In questa situazione, quando la Procura deve vagliare, sono tutti bravi a dire di fare del settore giovanile il fiore all'occhiello. Tutti i grandi guru dicono così, ma il settore giovanile è una cosa seria e come tale andrebbe affrontata. Ci ho messo la faccia fino a giovedì, la società mi ha detto che non c'erano possibilità di nessun tipo e io ho detto che anche le mie risorse erano finite. I ragazzi li adoro e mi hanno dato tantissimo, ma la mia famiglia viene prima di tutto e non posso più togliere neppure un euro a loro. Questo non è calcio, ci dovrebbe essere la Federazione e batto forte su questo tasto. Devono vigilare in modo serio e importante, dietro una società o una situazione così importante ci sono ragazzi, tifosi, gente che lavora e passione.

Si è fatto vivo qualche collega?
Quando si esce da una società qualche collega mi ha chiamato, sono stati tutti abbastanza solidali conoscendo da dentro la situazione. Sanno quello che stiamo vivendo, si deve andare oltre determinate piccolezze. Ma non è più un problema di risultati, quanto di salvaguardare dei ragazzi. Se nessuno può stargli dietro è giusto fermare il campionato.