La volontà di osare

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio
08.11.2016 15:17 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
La volontà di osare

Della vittoria con il Bari a me è piaciuto soprattutto la volontà di osare di Vincenzo Vivarini, l’uscire dal solito schema, dall’alternarsi un po’ stantio tra il 3-5-2 e il 4-4-2 che fin qui non aveva portato tanto lontano. Ho gradito, e non poco, la praticità della manovra. Il gioco non sarà stato bello a vedersi come nelle prime giornate di campionato, ma l’essenzialità ha dato concretezza allo sviluppo della manovra nerazzurra nonostante i due gol sia arrivati comunque su calci piazzati. Apprezzabile poi la prova di diversi giocatori ed in cima alle mie preferenze c’è Scaglia, seguito da Bandinelli e Mariga. E proprio la maiuscola prova dei due centrali di mediana suggerisce qualche considerazione sulle prossime direttrici del lavoro di Vivarini, sempre che il tecnico intenda proseguire nella direzione imboccata sabato. Così come interpretato sabato dal Latina, il 3-4-3 appare modulo eccessivamente dispendioso per i centrali di mediana. Di rado Di Matteo e Nica hanno accompagnato la manovra così come in più di una occasione Scaglia e Acosty sono scalati in ritardo costringendo Bandinelli allo straordinario in fase di contenimento. Nonostante un Bari svagato, impalpabile il Latina s’è ritrovato più spesso a distribuirsi sul campo con il 5-4-1 piuttosto che con il tridente offensivo, segno che la squadra ha accompagnato poco la manovra dei centrali, soprattutto con il movimento degli esterni, creando dei buchi che il Bari non ha visto oppure non ha saputo sfruttare. E’ un Latina rivedibile, stavolta però parte da una base più solida, con l’auspicio che non ci smentisca già a Vicenza.