Latina-Torres, Mariotti: "Latina non viva di ricordi. I nerazzurri usciranno alla distanza"

27.10.2019 23:00 di Marco Ferri   vedi letture
Latina-Torres, Mariotti: "Latina non viva di ricordi. I nerazzurri usciranno alla distanza"
© foto di © Paola Libralato

La conferenza stampa del tecnico della Torres, Marco Mariotti, a margine del match del "Francioni" contro il Latina Calcio 1932 riportata integralmente da TuttoLatina.com

Partita bloccata, ci avete creduto nell'azione del gol
Devo fare i complimenti ai miei ragazzi. All'inizio di ogni campionato un allenatore mette dei cerchietti su alcune partite e io l'avevo fatto su 3-4 partite. Su questa ne avevo messi due, perché il Latina come nomi e giocatori è una delle squadre più forti del campionato. Inutile girarci intorno, Corsetti e Cunzi è gente che fa ancora la differenza a 33-34 anni, inoltre ho avuto il piacere di allenare Gerevini. Ho detto ai ragazzi di godersela e avevo visto qualcosa della scorsa partita, perché qualcosa della mano di Maurizi già c'era. La nostra è una squadra in cui i più vecchi sono due '93, in panchina c'erano una miriade di 2000 e 2001. Gli unici esperti che abbiamo sono Cruz e Demartis, che sono bloccati già da due settimana. Questa è una squadra nuova, devo ringraziare la società e i tifosi che ci seguono. Finora abbiamo perso una sola partita, la più bella che abbiamo giocato, contro il Latte Dolce. Sono orgoglioso di quello che hanno fatto i ragazzi a Latina, sapevamo che col cambio di allenatore i primi minuti sarebbero stati di grande spinta da parte loro. Dovevamo far capire che c'eravamo, lo hanno fatto alla lettera. Faccio un plauso ai miei, questa squadra giovanissima ha giocato senza paura e con grande personalità. Prima del gol c'era stata un'altra clamorosa occasione in cui Milani non ha attaccato la porta. Il Latina avrebbe potuto anche pareggiare o vincere, ma sono orgoglioso dei miei. La piazza è esigente, ma con queste prestazioni trascineremo la gente dalla nostra parte.

Esultanza molto bella nei suoi confronti
Domenica scorsa abbiamo pareggiato 3-3 in casa (con il Città di Anagni, ndr) una partita incredibile e l'unica persa finora non la meritavamo. Abbiamo incontrato già Aprilia in Coppa, Ostiamare e Cassino. Non è poco quello che abbiamo fatto finora.

Cosa manca al Latina? Potrà arrivare a giocarsi qualcosa?
Ho fatto il secondo a Sarri e Gustinetti e mi hanno insegnato una cosa: nel calcio non esiste il passato. Esistono il presente e il futuro. Questa squadra e questa piazza non possono vivere di ricordi, perché fanno parte di un passato che nessuno potrà cancellare. Venire a giocare a Latina è una cosa straordinaria. Lo è perché è un campo che ha una storia, però poi c'è l'attualità. Penso che manchino solo serenità e tranquillità, l'unica cosa che nel calcio non si può trovare. Questa è una squadra ben attrezzata, oggi mancava Ranellucci e avete recuperato Nelson Atiagli che è uno dei giocatori più forti. Il parco attaccanti è importante, Cardella per me è un calciatore importantissimo per la categoria. La squara è stata costruita bene, poi uno è primo e qualcuno fa più fatica. Il campionato è lungo e quello vero inizia adesso. Il Latina ha una rosa importante e molto fisica, sui campi pesanti potrebbe trovarsi. Bisogna avere pazienza, i valori alla lunga emergeranno.

Cosa è successo tra panchine all'inizio del secondo tempo?
Sono acceso perché è un fatto motivazionale. Siamo giovani, tante volte i ragazzi vanno scossi. Loro mi seguono, li scuoto solo fuori casa perché la partita era andata sul lato fisico e lì possiamo pagare qualcosa. Noi dobbiamo sapere che siamo tutti compatti, squadra e staff. La prossima trasferta sarà a Torre del Greco e dovremo andarci con lo stesso spirito. Quando c'è il fischio finale è inutile essere arrabbiati, mi hanno insegnato ad esserlo durante la partita. Alla fine dobbiamo essere tutti gente di sport ed accettare i risultati.