Due strade (e poche speranze) per mantenere il professionismo

26.05.2017 00:01 di  Marco Ferri   vedi letture
Due strade (e poche speranze) per mantenere il professionismo
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Mortificate, ma non ancora spente. Le speranze del Latina di mantenere il professionismo sono legate a un filo sottilissimo, dopo che nella giornata di ieri è andata deserta l'ultima asta indetta dai curatori fallimentari (base 50.000 euro) per l'acquisizione del titolo sportivo fallito lo scorso 9 marzo. 
Qualora curatori e tribunale fallimentare dovessero accogliere la nuova "proposta" avanzata da Benedetto Mancini, che si è presentato a via Filzi con 10 euro e 50 centesimi, spetterebbe all'imprenditore romano garantire la sopravvivenza del club, accollandosi - inderogabilmente entro il 30 giugno -, quel debito di 6,1 milioni di euro al quale ha ripetutamente dimostrato di non poter fare fronte.
L'alternativa ha invece un percorso meno accidentato, ma non per questo più semplice. A quanto è dato sapere sarebbero in corso contatti, già allacciati prima della cessione delle quote appartenenti ad Aprile a Maietta nel dicembre scorso, con l'Unicusano Fondi per spostare il titolo a Latina. Una soluzione che all'epoca venne smentita seccamente, ma che non comporterebbe la cessione dello stesso a una nuova società e saprebbe, altresì, conciliare due esigenze: quella della società di patron Bandecchi e del presidente Ranucci di elevare ambizioni già manifeste (anche attraverso l'utilizzo di un impianto, il Francioni, in grado di ospitare in futuro campionati superiori, attraverso quella deroga già sfruttata dal 2013) contando anche su un seguito maggiore in termini di pubblico e appeal, e quella del capoluogo pontino di non sparire dalla geografia del calcio professionistico. I prossimi giorni, e soprattutto le prossime "mosse" di Mancini, aiuteranno a decifrare la fattibilità di un'operazione che, allo stato delle cose, va necessariamente considerata alla stregua di una suggestione.