Una poltrona per tanti: panoramica sugli allenatori accostabili al Latina

16.06.2017 15:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Una poltrona per tanti: panoramica sugli allenatori accostabili al Latina

E chi l'ha detto che Stefano Sanderra rappresenti la miglior scelta possibile in caso di ripartenza dalla Serie D? Di certo, sebbene legato a un passato recente di successi in nerazzurro, non è (né deve essere) l'unica da vagliare. In cerca di sistemazione c'è infatti uno stuolo di tecnici che possono offrire garanzie in una categoria nella quale il club pontino si riaffaccerà (adempimenti permettendo) dopo oltre un lustro di assenza. Ecco i profili "liberi", in una panoramica che tiene conto dell'esperienza e non solo. 

AMBIZIOSI - A soli 43 vanta già cinque stagioni di militanza in Interregionale e con il Latina condivide l'obiettivo di tornare presto tra i professionisti. Milanese di nascita ma "trapiantato" nel Lazio ormai da 8 anni, quando scelse di chiudere la carriera da calciatore nella Cisco Roma, Roberto Chiappara ha appena separato il suo percorso dall'Albalonga, dopo aver concluso al 7° posto un girone G che conosce ormai a menadito per averlo affrontato con Ostiamare (5° nel 2015 e 10° nel 2016) e Anziolavinio (7° nel 2014), esperienze che hanno fatto seguito all'11° posto ottenuto nel 2012 con il Fidene nel girone F. Mai al timone di formazioni costruite per vincere, Chiappara - che da calciatore si è misurato in Serie A con la maglia dell'Empoli di Sandreani a fine anni '90 -, è apprezzato da colleghi e addetti ai lavori per una proposta tattica offensiva ma equilibrata e per la serietà con cui interpreta la professione. 
In rampa di lancio c'è anche il nettunese Flavio Catanzani, reduce dalla parentesi negativa (culminata con l'esonero dopo sette giornate) all'UniPomezia, ma che nella sua ancor breve carriera ha già saputo conquistare due promozioni (in Eccellenza con il Nettuno e in D con l'Anzio). Il contraltare, in questo caso, è rappresentato dalla mancanza di trascorsi nella categoria. 
Di un anno più giovane (classe 1979) è Francesco Punzi, che proprio al timone dell'UniPomezia - dopo il breve interregno Mancini -, ha centrato una complicata salvezza senza transitare per i play-out, togliendosi inoltre la soddisfazione di conquistare la Coppa Italia di Eccellenza. Allenatore pragmatico e capace di tirare fuori il massimo dalle rose a disposizione, ha sempre saputo raggiungere gli obiettivi prefissati e annovera nel suo curriculum tre ottimi campionati (di Eccellenza) con il Pomezia e una promozione in D con il Rieti, allora presieduto dall'attuale patron della Sambenedettese Fedeli.

GIÀ A SEGNO - In ascesa le quotazioni di Ezio Castellucci, reduce dal double (Coppa Italia e vittoria del girone B) in Eccellenza in sella al Cassino nel giro di 18 mesi. Intercettato da Latina Oggi, il 62enne di Atina si è detto lusingato dall'accostamento ma ha, almeno per adesso, smentito l'esistenza di contatti. Nel suo lungo percorso professionale sono incluse avventure in Serie C (Sora, Giugliano, Paternò, Igea Virtus, Cavese e Gubbio) e due trionfi in Interregionale alla guida di Neapolis Mugnano e Aprilia. Hanno alzato le braccia al traguardo della D e attualmente senza incarichi anche Alessandro Cucciari, colui che ha trascinato in Lega Pro la Lupa Roma e che in passato ha diretto il Terracina, e Mario Apuzzo, a bersaglio con la Lupa Castelli Romani nel 2015 e distribuitosi tra San Cesareo e le giovanili della Pro Calcio Tor Sapienza nella stagione appena terminata. Nel suo cv figurano anche i nomi di Monterotondo e Cynthia. 

VETERANI - Alzi la mano chi ricorda Carlo Lanza. Nel 2008/2009, sulla torre di controllo del Pomezia, contese all'Fc Latina di Maurizio Promutico l'approdo in Serie D sfoggiando un calcio che raramente (se non mai) si è ammirato sui campi regionali. Fiero sostenitore del 4-3-3 e delle doppie sedute anche tra i dilettanti, il coach siciliano seppe poi condurre il sodalizio di via Varrone fino al professionismo, ma da allora la sua parabola è stata discendente. Lasciato il Lazio dopo una fugace relazione con l'Anzio, ha fatto perdere le tracce di sé dopo l'esonero (consumato nel febbraio del 2016) dalla Voluntas Spoleto e un suo ritorno nella regione appare decisamente impronosticabile. Si è invece dispersa nei meandri della Promozione la storia dell'uomo di un altro "miracolo" sportivo, quello del balzo in D dello Zagarolo: Daniele Scarfini. Esonerato dalla Polisportiva Monti Cimini dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Sermoneta, Scarfini (che nella stagione precedente era stato artefice di una prepotente rimonta con la Semprevisa) si è misurato per pochi mesi nella categoria con Anziolavinio e Cynthia, mentre in Eccellenza ha fatto particolarmente bene con la Nuova Sorianese quando, nel 2014, si arrese solo alle superpotenze Rieti e Viterbese salendo sul gradino più basso del podio. Profili ancora più quotati sono quelli di Antonio Foglia Manzillo e Giovanni Simonelli. Sfumata la possibilità di volare in Lega Pro con la Virtus Francavilla, che gli ha preferito l'ex Anzio D'Agostino, il primo può dare continuità nella categoria dopo l'impresa salvezza sfiorata con una Serpentara rilevata in condizioni disperate e dopo l'esperienza in chiaroscuro a Nardò. Il secondo è invece in rotta di collisione con la Nocerina e non dovrebbe rinnovare con i Molossi: campano di Nola, 65 anni a ottobre, ha alle spalle una carriera lunga 36 anni che lo ha visto misurarsi anche fuori regione (in Serie B a Pescara, in C a Catania, Ascoli, Taranto e Pisa) disputando sempre tornei di altissima classifica. Un'idea suggestiva per un profilo che può essere considerato, a tutti gli effetti, una garanzia.

FATTI IN CASA - A proposito di suggestioni, chiudiamo con due a chilometro zero. Al (possibile) futuro direttore generale Andrea Chiappini è legato da un'amicizia di lungo corso Paolo Pelucchini. Uomo di campo per antonomasia, ha scritto nel suo carnet il nome di diverse società della provincia e non più tardi di due mesi fa ha condotto verso una salvezza tranquilla, e sulla quale in pochi avrebbero scommesso ai nastri di partenza, gli Allievi Regionali di quella Sa.Ma.Gor di cui Chiappini è il "padrone di casa". Sta invece iniziando a farsi le ossa nel mestiere, ma non sembra ancora "spendibile" per un campionato che mette in palio il professionismo, l'ex capitano Pino Selvaggio. Dopo un apprendistato positivo nelle giovanili nerazzurre, la prima annata coi grandi si è conclusa con il commiato anticipato dal Racing Club, poi retrocesso in Promozione. Nel Latina del futuro, e di un presente da prendersi in fretta, una scommessa simile non sembra essere contemplata