I conti non tornano

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi, complice la quinquennale esperienza nel Latina come dirigente accompagnatore, cede ai tentacoli del calcio
08.09.2015 18:30 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
I conti non tornano

Del confronto di Novara ho apprezzato il risultato finale, niente di più. Le dichiarazioni nel segno della piena soddisfazione rilasciate da Iuliano nel post partita però non mi scandalizzano, hanno una loro ragione. Il tecnico sta cercando di dare alla squadra serenità e nuove polemiche interne avrebbero rotto l’incerto equilibrio raggiunto soltanto nell’ultima settimana.

Il campo però racconta di una partita bruttina, riacciuffata per i capelli grazie ad una prodezza personale di Brosco. Un bel colpo di fortuna. D’altronde  non si poteva credere che, come per magia, il campionato risolvesse tutte le magagne emerse nel corso del modesto precampionato. Iuliano gira che ti rigira è tornato al punto di partenza, a quel 4-3-3 che conosce e sa insegnare. Ha però avuto pochi giorni a disposizione per inserire negli schemi i nuovi arrivati e al Silvio Piola il ritardo s’è manifestato in tutta la sua evidenza. Gli esterni non hanno dato ampiezza né creato superiorità numerica con l’uno contro uno, soltanto in rare occasioni uno dei due ha stretto sulla punta centrale, e ancor meno si sono visti gli inserimenti degli intermedi di centrocampo. Ad Olivera si richiede  maggiore visione di gioco e rapidità di pensiero, insomma di fare né più né meno ciò che ha fatto in occasione dell’azione che ha portato alla espulsione di Garofalo. Ho letto da più parti che il solo reparto a meritare la sufficienza a Novara sia stato la difesa. Forse è davvero così, anche se sul gol di Galabinov è mancata la chiusura di uno dei due centrali, Brosco e Dellafiore.

Valutazioni che, sia chiaro, si esauriscono nel perimetro della partita di Novara, che non pretendono di porre una ipoteca (negativa) sul futuro e sulle potenzialità nerazzurre.  Non si può pensare (e credere) che  Dumitru e Schiattarella siano quelli visti a Novara, nemmeno che Moretti abbia i ritmi d’un ultra trentenne, che Scaglia e Minala non aggrediscano il gioco. Si può invece credere (e sperare) che Olivera e compagni siano ancora semplicemente imballati.  
Iuliano alla vigilia della trasferta di Novara ha evidenziato come sia positivo che la squadra non sia al top. Certo, ma la carenza di lucidità e rapidità è apparsa eccessiva, e dopo 40 giorni di preparazione non se ne comprende la ragione. Una perplessità resa ancora più legittima dalla prova di Valiani nel vittorioso confronto del Bari contro lo Spezia. Il centrocampista toscano ha nelle gambe la preparazione del Latina, eppure è stato protagonista di una prestazione di grande livello per corsa, rapidità, lucidità e disposizione al sacrificio.
I conti allora non tornano!