La sconfitta col Pescara ha scoperchiato il vaso di Pandora

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi, complice la quinquennale esperienza nel Latina come dirigente accompagnatore, cede ai tentacoli del calcio
04.01.2016 15:19 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
La sconfitta col Pescara ha scoperchiato il vaso di Pandora

Il Latina ci ha regalato, ahinoi, una fine d’anno di grande delusione. La sconfitta con il Pescara e il conseguente scivolone nelle posizioni play-out hanno reso evidente ciò che un buon inizio di stagione era riuscito a mascherare: l’inadeguatezza dell’organico. Contro gli abruzzesi è parsa lampante l’ineluttabilità della sconfitta, figlia della debolezza strutturale della squadra. Perché è dei deboli l’incapacità di reagire di fronte alla certezza di un avvenimento negativo, quale nel caso specifico il ritorno – neanche tanto prepotente – del Pescara. L’attuale posizione in classifica altro non è che la fotografia di quanto il Latina ha saputo dare e costruire in queste prime ventuno gare della stagione e il richiamo agli episodi sfortunati, che pure ci sono stati, appare esercizio consolatorio che rischia di confondere la realtà.

C’è però dell’altro a suggerire preoccupazione per quello che sarà. Ad iniziare dalle dichiarazioni di Somma nel post partita del confronto con gli abruzzesi. Al di là delle parole, che si commentano da sole, l’intervento del tecnico ha svelato mancanza di serenità e, di conseguenza, insicurezza proprio in chi è chiamato ad indicare l’uscita dal tunnel, per individuare la quale sono richieste lucidità e capacità di prospettiva. Oltretutto ha portato ad una frattura, che oggi appare insanabile, con buona parte della tifoseria il che rischia di creare disaffezione verso la squadra e la società, un vero e proprio paradosso nel momento storico che invece dovrebbe conoscere la massima coesione considerato che sulla panchina siede un tecnico della città.

Meno esplosive, ma pur sempre suggeritrici di inquietudine le dichiarazioni del vicepresidente Antonio Aprile. Nel chiaro intento di aprire la società al contributo del territorio – un progetto su cui sta lavorando da tempo -, il dirigente nerazzurro ha offerto il destro ai dubbi sull’effettiva solidità della società. Per sapere quanto questi timori siano fondati non bisognerà però attendere molto: la riapertura delle liste dirà della capacità di movimento del club che, è bene ricordare, rimane comunque una piccola realtà al cospetto di sodalizi in grado, per disponibilità economica e consolidata esperienza, di imporre le proprie linee al mercato.