Una lancia a favore di Vivarini

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio
29.11.2016 15:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Una lancia a favore di Vivarini

Dichiaro subito il mio intento: voglio spezzare una lancia a favore di Vivarini. Il pareggio di Ferrara, coinciso con il quarto risultato utile consecutivo non lo ha posto al riparo delle critiche, soprattutto per gestione delle sostituzioni, disapprovate nelle scelte degli uomini come nella loro tempistica. Opinioni in larga parte da condividere se non fosse che vengono espresse in assoluto, senza cioè tenere conto delle condizioni in cui la squadra è arrivata a Ferrara. Non so se a voi è mai capitato, ma vi assicuro che il timore suggerito da un futuro professionalmente incerto, privo di prospettive, condiziona il vivere in maniera pesante, la testa viaggia altrove e concentrarsi sul lavoro diventa una impresa, quali che siano le tutele previste. Vivarini, approdato dopo quasi un terzo di campionato in acque finalmente più tranquille, s’è ritrovato d’improvviso di nuovo al timone di una barca alla mercé dei flutti, peraltro nell’impossibilità di governare gli eventi. 
Fin qui è riuscito a mantenere la rotta, ed è un risultato tutt’altro che trascurabile. Contro la Spal Vivarini è andato sul sicuro, non ha osato, non ha rincorso la vittoria  preferendo accontetarsi di un pareggio che oltre a fare classifica, fa morale, dà parziale serenità. Immaginate voi i commenti in caso di sconfitta: con le incertezze societarie di questi giorni, la battuta d’arresto sarebbe stata letta come una resa, come la dimostrazione che l’impatto delle inchieste sulla squadra c’era stato, eccome. Il pareggio acquieta l’ambiente, mantiene il distinguo tra le carte della giustizia e gli avvenimenti in campo, “miracolo” che soltanto i risultati possono assicurare, al di là della volontà dei dirigenti di tutelare la risorsa giocatori. Bene quindi il pareggio con la Spal, un bene relativo (alle condizioni), ma pur sempre un bene.