Olivera: "Pronto per un gran finale. Resterò per sempre a Latina. Scuola Calcio? Vi spiego..."

14.02.2018 19:49 di  Marco Ferri   vedi letture
Olivera: "Pronto per un gran finale. Resterò per sempre a Latina. Scuola Calcio? Vi spiego..."
© foto di © Paola Libralato

La conferenza stampa infrasettimanale in casa nerazzurra, che ha visto come protagonista al Francioni Rubén Ariel Olivera, riportata integralmente da TuttoLatina.com

Domenica ci sarai?
Già dalla scorsa settimana ho ripreso a lavorare con la squadra. Ora è iniziata la nuova e mi sento sempre meglio, decideremo insieme al mister e allo staff medico se giocare già domenica o far passare un'altra settimana per rientrare senza problemi.

Facciamo gli scongiuri...
Appunto. Peggio di così, finora, non mi poteva andare. Ho lavorato bene e tanto, mi sono sacrificato tanto per tornare prima. Ci tengo molto a finire bene il campionato insieme alla squadra. Voglio dare il mio contributo fino alla fine.

Ti sei fatto male su due allunghi da attaccante
È meglio che torno a centrocampo (ride, ndr) perché questi allunghi di 30-40 metri non fanno per me. Mi sentivo bene, potevo farlo e ci si è messa la sfortuna. Col nuovo modulo proposto dal mister ricoprirò sicuramente uno dei tre ruoli di centrocampo.

Più mediano o mezzala?
Non c'è problema, con l'esperienza che ho posso gestirmi bene anche da mezzala.

I play-off sono una motivazione sufficiente?
Certo, finché la matematica non dirà che possiamo arrivare primi ci dobbiamo credere. È ovvio che sarà difficilissimo, se non saremo primi andremo a vincere i play-off. Quella è la nostra idea e della società, siamo tutti a disposizione. 

Che impressione ti ha fatto Pascucci?
Buona, si è messo a disposizione della squadra ed ha ascoltato tanti giocatori che magari non avevano avuto a disposizione tanti minuti. Ha dato la possibilità a tutti e tutti hanno mostrato di poter giocare in questa piazza. Ha rilanciato tanti giocatori che si erano un po' persi. Oggi non ci sono gerarchie, ma solo 22 giocatori che lotteranno per il proprio posto.

Sulla querelle della Scuola Calcio che ci puoi dire?
C'è stata un po' di confusione, la società sa quello che penso e il mio primo obiettivo è cercare di riportare il Latina dove merita. Quello che faccio al di fuori del mio lavoro è un'altra cosa. C'è stata una piccola incomprensione ma si è subito risolta, da parte mia non c'è nessun problema.

Stai già valutando l'ipotesi di smettere?
È una decisione che prenderò a fine campionato. Non mi aspettavo questi due infortuni, in quattro anni non avevo avuto problemi muscolare e in meno di due mesi mi sono fatto due strappi muscolari. Se sentirò di stare bene, vorrei ancora giocare. Oggi dico così, a fine campionato vedremo.

Domenica i Veterani ti hanno premiato con una targa: ti senti in dovere di regalare a questa gente il tuo vissuto da calciatore?
Sicuramente, l'idea è quella di tornare a fare il professionista e regalare alla gente un palcoscenico importante. Questa città e questa gente se lo meritano. È un percorso lungo e nuovo, dobbiamo stare tutti insieme perché penso che si possa fare. Non sono in debito, ma farò di tutto per dare una mano a questa società a tornare su palcoscenici importanti.

Hai deciso di rimanere a Latina?
Sempre, giocando o no nel Latina questa sarà casa mia. Sarò sempre a disposizione della società, sanno l'affetto che ho.

Conosci il Flaminia e come vi state preparando?
Ricordo l'andata, l'ho vista pur senza giocare. Contro di noi le squadre danno il 110%, neanche col Rieti danno così tanto. Contro la Lupa Roma la squadra ha approcciato benissimo, ora stiamo anche mettendo la palla dentro quando creiamo. Andremo su un campo difficile e contro una squadra ostica, dovremo ripetere la gara che abbiamo fatto a Tortolì.

Contro le big il Latina ha raccolto poco: da cosa dipende?
Al completo ce la possiamo giocare tranquillamente anche col Rieti, come hanno dimostrato le quattro occasioni che abbiamo creato in 20' contro di loro quando eravamo tutti a disposizione. Avendo tanti giovani è più difficile, il Rieti è una squadra composta da 7-8 uomini di esperienza e per questo abbiamo sofferto nella ripetizione. Quando vengono a mancare giocatori come Cossentino o Catinali la squadra ne risente in termini di personalità.

Come hai ritrovato la squadra?
Bene, anche fisicamente è migliorata molto. Pascucci parla spesso coi giocatori e si confronta coi giovani, li tiene sotto tiro e non li fa mollare. Non devono accontentarsi di quanto fatto, la strada è ancora lunga e li vedo molto concentrati anche in allenamento.