Porfiri: "Concentrati per chiudere al meglio la stagione. Cossentino un riferimento, al futuro non penso"

04.05.2018 15:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Porfiri: "Concentrati per chiudere al meglio la stagione. Cossentino un riferimento, al futuro non penso"
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Ospite di "Pane&Calcio", il difensore del Latina Calcio 1932, Francesco Porfiri, ha approfondito i temi di attualità in casa nerazzurra nella settimana che conduce all'ultimo impegno della regular season che vedrà i nerazzurri contrapposti al Monterosi. Il suo intervento riportato integralmente da TuttoLatina.com

Battendo la Nuorese avete tagliato il traguardo dei play-off
È stata una partita difficile, sapevamo che la Nuorese non sarebbe venuta a farsi una passeggiata perché aveva bisogno di ottenere punti salvezza. Abbiamo preso tre punti meritati al culmine di una gara tesa. Ci hanno messo in grossa difficoltà soprattutto per la loro fisicità.

Nuorese che ha recriminato per il gol fantasma
Ero in panchina e non posso commentarlo...

Nel finale ti abbiamo rivisto in campo dopo alcune settimane da spettatori
Sì, sono state due settimane in cui non ho giocato. Nel gruppo c'è grande stima uno dell'altro, quando c'è un compagno che gioca si applaude e si aspetta il proprio turno con serietà, impegno e professionalità. 

La tua storia calcistica
Sono cresciuto nel Tor di Quinto, ho fatto undici anni lì tra Allievi, Juniores e Promozione prima di passare al Cynthia.

Sei stato allenato anche da Paolo Testa?
Quando ero piccolo si metteva a fare i lanci con me perché gli piaceva come calciavo. È stata una persona importante, è l'allenatore più titolato d'Italia nella categoria Juniores. Oltre ad essere un grande allenatore è stato una persona (il figlio del patron del Tor di Quinto, Massimo, è scomparso nel 2012, ndr) che manca e che mancherà a tutti. Chiunque incontro e vedo me ne continua a parlare, purtroppo la vita è così e i migliori se ne vanno sempre per primi.

Poi Latina...
Appena si è posta la possibilità l'ho subito sfruttata. La società mi ha dato la possibilità di essere qui.

Come giudichi la tua stagione in nerazzurro?
È stata una stagione che mi è servita molto a livello personale e di gruppo. Ho conosciuto ragazzi speciali, tra cui Cossentino che è un ottimo ragazzo che mi ha aiutato molto sia in campo che fuori.

Pensi che sarebbero serviti più giocatori di esperienza?
Non scendo sul lato tecnico perché non mi compete. Per come ci siamo trovati all'interno dello spogliatoi con i grandi, non posso dire assolutamente niente. Anzi, forse a volte sono stati addirittura troppo buoni nei confronti di noi giovani. Ci hanno ripreso poco quando c'era da mazzolare. Si sono sempre fatti trovare pronti e ci hanno dato una grossa mano quando ce n'era occasione.

Dall'anno prossimo non sarai più under
Quest'anno, anche con Chiappini, noi siamo stati schierati anche senza il pensiero di dover utilizzare i giovani e oltre gli obblighi di Lega. Di conseguenza c'è stata una crescita dal punto di vista calcistica. Non è facile giocare con uno o due under in più rispetto alle regole, sia lui che Pascucci lo hanno fatto ed è andata bene. 

Tra i grandi chi ti ha colpito di più?
Olivera non ha bisogno di presentazioni. Al di là del giocatore che è, è uno dei più umili della squadra. Questa cosa si nota subito e colpisce.

Arrivate a Monterosi con i play-off in tasca: non c'è il rischio di trascurare questa trasferta?
Quello che ci siamo detti è che la partita di domenica è il trampolino di lancio per fare bene nei play-off. Ragioniamo domenica per domenica, l'importante è costruire qualcosa per arrivare a raggiungere l'obiettivo. 

Cosa ti è piaciuto di più di Latina?
Abito a Roma e non ho notato molte differenze. Penso che già questa sia una bella cosa, detto da uno che è innamorato di Roma.

Quindi sei anche tifoso della Roma...
Per forza, sì. Mercoledì ero allo stadio e mi sono divertito, quando ci ricapita più.

A quale giocatore ti ispiri?
Mi piacciono i centrocampisti. Amo Gerrard, ma non mi ispiro a nessuno perché mi sembrerebbero paragoni azzardati.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Finché c'è la passione si va avanti. Nel momento in cui mancherà questo, qualsiasi sia il livello raggiunto o il posto in cui giocherò, dirò basta. 

Ai play-off va bene l'Albalonga?
Non è ancora detto, se noi vinciamo domenica e il Trastevere pareggia o perde, arriviamo quarti. Ce la giocheremo in trasferta e preferenze non ce ne sono. Sicuramente il campo dell'Albalonga è più vicino al nostro rispetto a quello dell'Atletico, sul quale ci siamo comunque saputi adeguare nonostante un terreno stretto e veloce. Sarebbe una partita forse più difficile con l'Atletico.

Per quanto riguarda la capienza invece?
Senza dubbio è più indicato Albano. Con l'SFF c'erano pochissimi posti e si sono lamentati in molto, mentre al Pio XII ci hanno seguito in tanti.

In molti dicono che i play-off sono inutili: come concentrarsi?
Il giocatore lo fa in primis per se stesso. Vincere è un obiettivo personale e una vetrina. Se vinci i play-off hai una ribalta più importante, deve essere un obiettivo personale oltre che collettivo.

Cosa vi è successo a Lanusei, Budoni e Trastevere?
Sono state partite giocate su campi simili a quello dell'Atletico. Quelle con squadre minori sono gare in cui rischi sempre la figuraccia, specie se la prendi sottogamba. 

Iadaresta andrà via a fine campionato?
Chi lo sa? In questo momento siamo tutti concentrati per raggiungere gli obiettivi. Pasquale è una grande persona e un grande giocatore, farà la scelta migliore.

In nerazzurro ti mancano solo tre partite o guardi già oltre?
Per ora tre partite. Guardiamo partita per partita, siamo concentrati sui play-off e vi assicuro che nello spogliatoio e nell'ambiente non c'è aria di arrivi o partenze. Siamo concentrati per l'obiettivo e daremo tutti noi stessi. Per il futuro si vedrà...

Anche perché Pascucci vi striglia abbastanza
Il giusto. Un allenatore quando vede che si tende a mollare è giusto che lo faccia.