Infermeria affollata, chi dimettere?

12.05.2015 22:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
Infermeria affollata, chi dimettere?
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© foto di Federico Gaetano

Rischiare o accontentarsi? Questo è il dilemma con cui Iuliano si trova a fare i conti nella penultima settimana lavorativa della stagione. La vittoria ottenuta, soffrendo e con merito, a spese del Bari, ha confermato il buono stato di grazia della compagine nerazzurra, diventata la quinta per serie positiva (quattro gare senza perdere, con due vittorie e due pareggi), alle spalle delle sole Perugia (11), Frosinone, Livorno (entrambe con 7) e Spezia (5). Nel momento in cui è diventato fondamentale muovere costantemente la classifica per non finire imbottigliati, insomma, il Latina ha risposto presente. Lo ha fatto subito dopo il campanello d’allarme fatto suonare dal proprio allenatore, che a margine della sconfitta con il Catania aveva parlato senza misure di stanchezza, e rinunciando – per cause di forza maggiore – a diverse pedine dello scacchiere titolare.

BOLLETTINO – Tra queste, hanno saltato gli ultimi appuntamenti Dellafiore, Sowe e Viviani. Il centrale nato a Buenos Aires ha incassato un colpo proibito a Vercelli, mandatario Beretta, a quella spalla sinistra già operata nel 2010 e che, dopo aver stretto stoicamente i denti con il Perugia, gli ha (ri)presentato in via definitiva il conto. La bandiera bianca del capitano si è issata la stessa sera, quella del 28 aprile, a causa del riacutizzarsi di quel dolore alla caviglia destra, pesantemente ammaccata e ritestata da metà marzo in avanti. Per il gambiano è tornato in auge il sovraccarico al piede che lo ha tolto dai giochi alla vigilia della partenza per Varese. Le due affermazioni infilate consecutivamente, pertanto, sono arrivate senza quella che per mesi è stata la spina dorsale della squadra. Ha senso accelerarne le tappe del rientro?

PERCHE’ SI – La prima considerazione è di ordine numerico. Nelle ultime uscite, il tecnico cosentino ha dovuto attingere a piene mani dalla Primavera per completare la panchina. A Chiavari, inoltre, marcheranno visita, per squalifica, Alhassan e Oduamadi, sponsorizzando ulteriormente una linea verde che si scontra con la posta in palio. La seconda è meramente tecnica. Senza Viviani, è storia nota, il Latina deve arrabattarsi per cercare geometrie alternative, snaturando parzialmente l’assetto e privilegiando la corsa. Oltre all’impatto del capitano, il vero leader e trascinatore dei compagni, non va trascurata la componente delle palle inattive, esercizio che il regista di Grotte di Castro può rendere alla stregua di un grimaldello in due appuntamenti che si preannunciano bloccati ed equilibrati. Sowe, invece, fornisce un’alternativa in più in un reparto, l’attacco, perennemente in cerca d’autore.

PERCHE’ NO – Per Dellafiore la strada è decisamente in salita e il rischio di ricadute più elevato. L’ex centrale del Siena ha trovato in Bruscagin (senza dimenticare Figliomeni) un’alternativa che sa di garanzia ed è destinato a prendersi tutto il tempo del caso per completare il percorso riabilitativo. Viviani ha alle porte l’Europeo Under 21, un’opportunità ghiotta che arriva a coronamento di un cammino di due anni da vice-capitano. Impiegarlo a mezzo servizio, dopo aver dimostrato di poter vincere anche senza di lui, è un azzardo amplificato dalle prevedibili condizioni in cui verranno affrontati gli ultimi due duelli. Iuliano si trova nella scomoda posizione di dover ponderare le scelte, favorendone in settimana il rientro graduale: meglio rischiare o “accontentarsi” degli uomini rimasti a disposizione?