La Serie B perde il primo pezzo

23.06.2015 11:30 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
La Serie B perde il primo pezzo
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© foto di Federico Gaetano

Alle 14 di ieri il Parma Football Club è ufficialmente fallito, affidando a un freddo comunicato l’ultimo schiaffo di una lenta agonia: “I curatori fallimentari del Parma FC S.p.A., dott. Angelo Anedda e dott. Alberto Guiotto – si legge - comunicano che non è pervenuta alcuna offerta per l’acquisto dell’azienda sportiva. Nelle prossime ore i curatori si riuniranno con il Comitato dei Creditori e il Giudice Delegato dott. Pietro Rogato per le necessarie determinazioni in merito alla procedura fallimentare e all’esercizio provvisorio dell’impresa”. Le trattative private con le cordate capeggiate dagli imprenditori Corrado e Piazza, chiamati a nuotare in una mare magmatico fatto di debiti e contratti insoluti, nell’eterno prolungarsi di un esercizio provvisorio, non ha prodotto gli esiti sperati. La società che a cavallo tra gli anni ’90 e i primi del nuovo millennio ha spadroneggiato in Italia e in Europa, conquistando due Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, tre Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, ripartirà dai dilettanti.

O NO? – Dalle macerie da cui ricostruiranno i ducali, si intravede tuttavia uno spiraglio. Il Consiglio Federale tenuto lo scorso 26 maggio, infatti, ha riscritto la disciplina per il ripescaggio in Lega Pro. I club ripescati dovrebbero farsi carico per l’iscrizione della fideiussione piena di 600.000 euro (contro i 400.000 euro richiesti a quelli confermati quest’anno nella categoria) e di un versamento a fondo perduto che la Federazione avrebbe fissato in 600.000 euro, aumentandolo di 200.000 complessivi. L’onere finanziario per essere ripescati in Lega Pro sarebbe dunque pari alla cifra di 1,2 milioni di euro, importo oggettivamente insostenibile per chi è sprofondato in D o per chi non è stato promosso dall’Interregionale, entrando in griglia per la richiesta del posto. Non a caso il Consiglio Direttivo della Lega Pro, dopo aver ratificato le norme per le iscrizioni già esposte al Consiglio Federale in base alle quali la fideiussione scende da 600 mila a 400 mila euro e temendo la mancanza di adesioni ai ripescaggi, chiederà alla stessa Figc di rivedere i 600 mila euro a fondo perduto richiesti ai sodalizi interessati all’istituto del ripescaggio. La possibilità di riscrivere già in vista del 2015/2016 l’organico della Lega Pro, passando da tre a due gironi (da 22 squadre ciascuno), favorisce anche le velleità del Parma che sarà, i cui acquirenti si troveranno a non dover saldare i debiti pregressi – in virtù della rescissione dei contratti in essere – e con il salvagente offerto a chi, nel passato recente, non ha mai presentato domanda.

EREDITA’ – Al momento si ripescano squadre in base a tre criteri: risultati ultima stagione sportiva (valgono al 50%), tradizione sportiva (25%, 10 punti per ogni campionato di A giocato dal 29-30, 7 quelli di B e 4 quelli di C), media spettatori dal 2009-10 al 2013-14 (25%). Tra le quattro retrocesse dalla B, quella che vanta il punteggio decisamente migliore è il Brescia. In bilico resta anche la posizione del Teramo: qualora dovesse essere accertata la responsabilità oggettiva del presidente e del direttore sportivo nella combine della partita valsa la promozione contro il Savona (secondo gli inquirenti gli abruzzesi avrebbero sborsato 30.000 euro per garantirsi la vittoria), il posto degli uomini di Vivarini verrebbe assegnato all’Ascoli, società seconda classificata nel girone B durante la regular season.