Lo strano sabato dei leoni in gabbia

11.05.2015 19:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
Lo strano sabato dei leoni in gabbia
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© foto di Federico Gaetano

La forza della banda, suonava un tormentone rock di qualche lustro fa, per forza viene fuori. Il Latina ha impiegato un po’ per renderla da endogena a esogena, ma con l’avvento di Iuliano è tornato ad essere un unicuum, un corpo omogeneo nel quale sono incasellati i singoli meccanismi. Se sul campo la metamorfosi si è percepita partita dopo partita, quando i famosi “raddoppi” sono diventati sistematici e le energie si sono moltiplicate, del retroscena più gustoso si sono fatti portatori gli occhi di chi scrive e, sabato scorso, ha avuto fortuitamente il privilegio di vivere il successo sul Bari a pochi metri di distanza da due degli assenti illustri: Esposito e Viviani.

SOFFERENZA - Quella cui hanno dato vita il capitano, che anche contro i galletti ha prestato la fascia all’amico Crimi, e il centrale salentino, assente nel personalissimo derby, è stata un’autentica partita nella partita, che testimonia il grado di attaccamento alla maglia e di unità della rosa. Appostati in tribuna d’onore, i due hanno vestito gli insoliti panni di tifosi, in un caleidoscopio emozionale che ha accompagnato lo svolgimento del match. Particolarmente degne di nota le indicazioni tattiche di Esposito, che da lontano ha suggerito a Ristovski un paio di accorgimenti per limitare la verve dei dirimpettai, così come l’incoraggiamento urlato ad alto tasso di decibel a Figliomeni, al primo vero banco di prova dal rientro alla base di gennaio, nel momento del suo ingresso in campo, e il lungo applauso tributato a Litteri in occasione della sua sostituzione con Talamo. L’altalena adrenalinica ha conosciuto soluzione di continuità soltanto al 90’, quando il gol di Oduamadi ha visto uno “stremato” Viviani sciogliersi nell’abbraccio dell’alleato di mille battaglie, che subito dopo ne ha provvisoriamente salutato la compagnia per dirigersi negli spogliatoi.

TUTTI INSIEME - Quella di cui sopra è solo una piccola goccia nell’oceano, un episodio assunto ad esempio e del quale sarebbe facile rintracciare casi analoghi, con gli altri indisponibili (Sowe e Paolucci) sparpagliati qua e là sugli spalti. La sintesi del ritrovato amalgama, in fondo, l’ha resa nel post partita Di Gennaro: “E' stata la vittoria di tutti – ha dichiarato il portiere di Saronno - anche e soprattutto di chi è stato in panchina di cui sentivi affetto e carica. Ad ogni parata c'era Farelli che mi applaudiva, si vede che c'è un gruppo. Siamo passati dall'essere ultimi a giocarsi una salvezza a due giornate dalla fine. Manca poco, ma da ultimi a 49 punti, significa che non ci sono solo i titolari. L'abbiamo fatto tutti insieme”.  Come solo una banda sa fare.