Bruscagin: "Vogliamo regalare un dispiacere a Breda"

30.11.2016 09:45 di  Marco Ferri   vedi letture
Bruscagin: "Vogliamo regalare un dispiacere a Breda"
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Le parole del capitano Matteo Bruscagin nella conferenza stampa di metà settimana.

Partiamo dal momento felice che sta vivendo la squadra sul campo
Siamo in un periodo positivo, abbiamo ottenuto quattro risultati utili e stiamo crescendo tanto. Sabato siamo stati protagonisti di una gara di personalità e cattiveria, nella quale abbiamo messo l’attenzione giusta. La strada da fare è ancora lunga, ma possiamo fare molto bene.

A Ferrara vi è stato imputato un difetto di coraggio. A tuo avviso potevate fare qualcosa in più?
L’andamento della partita lascia pensare che se avessimo osato qualcosa in più avremmo potuto portare a casa la vittoria, ma questo significa ragionare col senno di poi. La verità è che abbiamo fatto una partita di grande personalità su un campo difficile. Non va dimenticato che la Spal aveva fatto tre gol in ognuna delle precedenti quattro gare casalinghe. Dal mio punto di vista il bicchiere è mezzo pieno.

Chiudete novembre da imbattuti: è solo merito del cambio di modulo?
Ci può aver sicuramente dato una mano e trasmesso qualche sicurezza in più.  Dentro di noi è però scattato qualcosa, perché abbiamo sempre detto che si poteva fare un bel campionato e quella serie di prestazioni non positive ha agito da molla.

Cosa vi aveva bloccato nei primi due mesi?
È difficile da dire, sembrava quasi che giocassimo col freno a meno tirato e col timore di prendere infilate o poter concedere troppo ai nostri avversari. Nelle prime giornate rimanevamo troppo abbottonati e col braccino corto, mentre nelle ultime ci stiamo sciogliendo. A Ferrara abbiamo disputato la nostra miglior partita in assoluto per quanto riguarda la fase difensiva, aggredendo alta la squadra di Semplici senza mai darle modo di ragionare. Sotto questo punto di vista abbiamo compiuto un passo in avanti incredibile e adesso dobbiamo dare continuità alla fase offensiva. Ci serve più tranquillità nell’ultima giocata, perché nei 30 metri finali arriviamo con grande facilità.

Nelle ultime giornate hai cambiato ruolo: come ti trovi da quinto di centrocampo?
Sono a disposizione del mister e della squadra per ciò che serve. Nella mia esperienza a Latina ho ricoperto più ruoli, quello attuale è nuovo perché c’è differenza tra un terzino della difesa a quattro e un esterno di centrocampo. In queste due partite penso di essere cresciuto anche nell’interpretazione di quella posizione.

Sabato arriva la Virtus Entella
È una squadra che sta facendo un campionato importante e sta dando continuità al lavoro degli anni passati. Ha individualità da tenere in considerazione, soprattutto nel reparto avanzato, e un collettivo rodato. Si conoscono da tempo e andranno affrontati con cattiveria e determinazione, ma se il Latina è quello visto nelle ultime partite ha buone possibilità di fare risultato.

Quella ligure è stata l’ultima squadra a battervi al Francioni
Ad aprile subimmo gol nell’unica mezza occasione concessa, disputando una buona gara. Questa consapevolezza può rappresentare uno stimolo in più per far bene, perché siamo in un periodo di crescita e vogliamo dare continuità. Che sia contro l’Entella o un’altra compagine, però, cambia poco.

Che ricordo hai di Breda?
Abbiamo vissuto due stagioni all’opposto con lui. La prima è andata alla grande, mentre in quella seguente – non solo per demeriti suoi -, le cose sono andate meno bene. Il ricordo è positivo, ma sabato cercheremo di dargli un dispiacere.

Come prosegue l'isolamento dal contesto che vi circonda?
Siamo concentrati sul campo e su quello che dobbiamo fare. Abbiamo dimostrato di saperci isolare dal contesto e siamo determinati ad andare avanti così. Del resto sappiamo poco e non dovete chiedere a noi giocatori.

Avete due punti in meno rispetto a un anno fa ma sembrate più squadra di allora. Dove senti che possa arrivare questo Latina?
È un campionato molto livellato, abbiamo visto che anche il Verona sta incontrando difficoltà pur avendo una squadra che c'entra poco con la categoria. Per quanto ci riguarda, soltanto ora i risultati stanno premiando il buon lavoro che abbiamo fatto fin dal ritiro col mister. La cosa più importante è dare continuità di prestazioni e risultati muovendo sempre la classifica.

Dopo le panchine iniziali hai collezionato 13 presenze. Ti senti a tutti gli effetti un titolare?
Abbiamo una rosa ampia e qualitativamente molto valida. Chiunque abbia giocato ha sempre dato il suo contributo e lo ha fatto nel miglior modo possibile. Personalmente ho cercato di allenarmi al massimo e di farmi trovare pronto, sta all’allenatore fare le scelte che possano fare il bene della squadra. Penso che nessuno si debba sentire un titolare fisso.

Che consigli ti senti di dare a quei ragazzi come Coppolaro, D’Urso e Rocca che hanno giocato meno a novembre dopo un periodo da protagonisti?
Tutti loro sanno di quanta considerazione godono nell’ambiente. Posso solo consigliargli di non abbattersi e di lavorare, perché è sempre l’unica cosa che paga e ne parlo per averlo vissuto sulla mia pelle. Hanno qualità, non devono abbassare la testa e far vedere ancora di più che meritano di giocare.