La salvezza nerazzurra passa dai calci piazzati

05.04.2016 18:49 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
La salvezza nerazzurra passa dai calci piazzati
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Le vedove (calcistiche) di Federico Viviani hanno trovato presto consolazione. Il Latina ha continuato a segnare con la stessa frequenza su palla inattiva anche dopo averlo ceduto. Anzi, lo fa ancora di più. Nonostante la rinuncia allo specialista per antonomasia dei calci piazzati, consacrato dagli addetti ai lavori quale erede naturale di Pirlo, i nerazzurri non hanno smarrito la peculiarità che li ha contraddistinti nella passata stagione e che ha rappresentato un’autentica manna nella (rin)corsa salvezza.

PIU’ DI UN  TERZO - Quello siglato sabato scorso da Mariga è il quattordicesimo gol da fermo della stagione su 36, pari al 39% del totale. Analoga fu la percentuale al termine dello scorso torneo, quando le realizzazioni su tiro franco furono in tutto 15 su 38, ma a rimpinguare il bottino furono ben cinque calci di rigore trasformati contro l’unico “azzeccato” finora da Olivera. Identico è anche il conteggio dei centri arrivati direttamente su calcio di punizione, con lo stesso capitano (Livorno) e Scaglia (Trapani) ad aver preceduto quella del mediano keniota andando a pareggiare il bottino che fu del playmaker scuola Roma.

VARIAZIONI SUL TEMA – A diversificarsi è invece l’origine dei gol. Se nel torneo 2014/2015 erano state tre tipologie a mescolarsi (5 penalty, 3 punizioni dirette e 7 angoli), Somma e Gautieri hanno aggiunto anche la voce “punizioni indirette”, con Acosty (Salernitana e Crotone) e Dellafiore (Brescia) a bersaglio sugli sviluppi di un free kick da posizione laterale. La fattispecie non si verificava dal campionato da matricola quando, nella gestione Breda (solo 9 gol su 44 derivanti da gioco fermo, per un esiguo 20%), furono Figliomeni (Spezia, ma su sponda di Cottafava), Jonathas (Novara) e Paolucci (Palermo) a timbrare nello stesso modo il cartellino.

CHI NE HA BENEFICIATO - L’erede naturale di Viviani è stato senza ombra di dubbio Luigi Scaglia, secondo assoluto nella graduatoria degli assistman della categoria – con otto passaggi vincenti -, grazie proprio all’educazione di un piede in grado di piazzare la sfera nel punto esatto pensato dal cervello. A beneficiare principalmente delle abilità balistiche del jolly di Chiari è stato Acosty che, al netto di una statura non eccelsa, è finito sul  tabellino dei marcatori oltre la metà delle volte (5 su 7 totali) sfruttando le palle inattive. L’ex Brescia ha inoltre permesso a tre centrali su quattro (Brosco a Cagliari, Esposito col Crotone e Dellafiore) di togliersi una soddisfazione personale, mentre tra i centravanti il solo Corvia – in quel di Trapani -, ha trovato la via del gol tramite una giocata del numero 8. In ben quattro occasioni (Perugia, Crotone, Trapani e Brescia) entrambe le segnature sono arrivate da una situazione da fermo, a testimonianza della particolare abilità di una squadra che – quando ha incontrato difficoltà ad arrivare a dama nella manovra -, ha saputo affidarsi a una soluzione alternativa che rappresenta sempre più il filo conduttore della sua sopravvivenza nella categoria.

LA TIPOLOGIA DELLE 14 RETI NERAZZURRE SU PALLA INATTIVA
7 – Calcio d’angolo
3 – Punizione diretta
3 – Punizione indiretta
1 – Calcio di rigore

I MARCATORI NERAZZURRI DA PALLA INATTIVA NELLA STAGIONE IN CORSO
5 – Acosty (3 da calcio d’angolo, 2 da punizione indiretta)
2 – Olivera (1 da punizione diretta, 1 da calcio di rigore)
1 – Brosco (calcio d’angolo), Ammari (calcio d’angolo), Esposito (calcio d’angolo), Scaglia (punizione diretta), Corvia (calcio d’angolo), Dellafiore (punizione indiretta), Mariga (punizione diretta)

LE RETI DEL LATINA SU PALLA INATTIVA NELL’ULTIMO TRIENNIO
Stagione 2015/2016: 14 su 36 (39%) – 1 rigore, 3 punizioni dirette, 3 punizioni indirette, 7 calci d’angolo
Stagione 2014/2015: 15 su 38 (39%) - 5 rigori, 3 punizioni dirette, 7 calci d'angolo
Stagione 2013/2014: 9 su 44 (20%) – 1 rigore, 2 punizioni dirette, 3 punizioni indirette, 3 calci d’angolo