Sanderra: "La scorsa estate non era il momento giusto per tornare a Latina. Chiappini valore aggiunto"

20.10.2017 13:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Sanderra: "La scorsa estate non era il momento giusto per tornare a Latina. Chiappini valore aggiunto"
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© foto di Prospero Scolpini/TuttoSalernitana.com

Ospite di "Pane&Calcio", l'ex tecnico nerazzurro Stefano Sanderra è tornato a parlare di Latina fornendo un'ampia panoramica su passato, presente e futuro. Il suo intervento negli studi di SL48 riportato integralmente da TuttoLatina.com

Come valuta fin qui il cammino nerazzurro?
Il campionato è molto difficile ed è molto formativo per allenatori e giocatori. Sulla carta il Rieti ha qualcosa in più, ha un mix di giovani ed esperti molto buono. Poi ci sono Albalonga e Atletico Sff, altre due squadre importanti. In questo novero di squadre che lotteranno per il vertice c'è sicuramente anche il Latina, che sta dimostrando di avere grande tempra caratteriale che sta uscendo nelle ultime partite.

Radiomercato l'aveva accostata al Latina in estate
Ho lasciato San Benedetto e una Lega Pro molto importante. Adesso cerco la stessa categoria e non me la sentivo di ripartire dalla D, al di là del grande affetto e del grande connubio che mi lega al Latina Calcio. Non era questo il momento per un eventuale ritorno. Sono stato lusingato, avrei collaborato con Chiappini e la prima idea è stata quella. Ci sono state delle situazioni diverse, si è costituita una buonissima società che va ringraziata per aver riportato il calcio a Latina. Sono convinto che ci sono le basi giuste anche per poter ripartire alla grande. È in ottime mani, Chiappini oltre ad essere un amico è anche un grande allenatore, uno che ha fatto la gavetta e che in carriera meritava molto di più.

Questa nuova chiamata quando arriva?
Ci sono state diverse situazioni, ma ancora non si è presentata quella giusta. Avendo fatto una scelta forte all'inizio, è chiaro che aspetto qualcosa di importante con molta pazienza. La fretta è cattiva consigliera, bisogna avere pazienza e aspettare il momento giusto.

Quali sono punti di forza e di debolezza del Latina?
Ho assistito già alla prima trasferta ad Anzio e non posso che dire, sin da subito, il pubblico. Chiappini ha fatto la squadra piano piano e la sta assemblando a seconda del suo calcio. Ha due difensori centrali esperti e di categoria superiore, sono inoltre due leader. In mezzo al campo c'è Catinali che è un cardine, davanti questo Iadaresta che è veramente uno spettacolo. Tutto questo con un mix di giovani interessanti e la ciliegina sulla torta che dovrebbe arrivare a breve. È una squadra forte, che non ha niente di meno delle altre, e può dire la sua fino in fondo. Vedo anche un bel gruppo.

Cosa manca al Latina per essere più competitivo?
In prospettiva sta aggiungendo anche Olivera. Queste categorie si vincono con forza caratteriale e del gruppo. C'è molta gente del sud, questa sarà una squadra difficile da piegare e molto umile.

Dei "suoi" Latina c'è un giocatore che l'ha meravigliata in positivo?
Furono due squadre diverse. La prima era costruita a mia immagine e somiglianza, presi tanti giocatori sconosciuti e con voglia di riscatto per la Seconda Divisione. Proseguimmo bene, anche l'anno dopo c'erano calciatori validi come Fossati, Burrai, Matute e Jefferson. Alla fine presi questa squadra, ho rimesso la rotta della barca dritta ma grande lavoro fu fatto da Pecchia, che aveva costruito una squadra forte e che giocava molto bene. Ebbi la fortuna di subentrare nelle ultime giornate e di portarla in B con l'energia che aveva il pubblico. Credo che non sia dispiaciuto solo a me non aver proseguito insieme.

Seppe gestire alla grande il gruppo...
Allenare una grande o una piccola è completamente diverso, anche a livello di spogliatoio. Tanti allenatori sono bravissimi ma non sanno gestire le grandi personalità. Un allenatore importante deve saperlo fare e sfruttarle a proprio vantaggio.

Il gruppo che portò in B fu smembrato: potrebbe accadere una cosa simile tra D e C?
A volte le squadre vincenti è meglio non smembrarle troppo, basti pensare al Benevento che ha subito centrato il doppio salto dalla C alla A. Una squadra che funziona va ritoccata e non rivoluzionata, poi è chiaro che servano anche giocatori di categoria. A Latina, col passare degli anni, è stato fatto anche il passo più lungo della gamba.

I centrali di difesa sono il punto debole del Latina?
Non sono d'accordo. Parliamo di punti forti, sono due difensori che all'inizio hanno sofferto anche per la stazza. È gente forte.

Come sono le trasferte in Sardegna?
La terra sarda è difficile da espugnare, si trovano avversarie che danno l'anima. Il Latina deve stare attento alle trappole, ma Chiappini la sa lunga e avrà edotto tutti i suoi calciatori a mantenersi coi piedi per terra. Se non affronti l'avversaria con umiltà, rischi grosso.

Come mai a Latina non è stato portato avanti un progetto valido per le giovanili?
Non si è investito, per fare il settore giovanile bisogna spenderci e trovare persone competenti. Allenare il settore giovanile è più difficile che allenare le prime squadre. Servono persone di un certo tipo e un lavoro in profondità che non paga subito. In Italia non c'è la pazienza per lavorare a lungo termine e i vivai vengono quasi sempre abbandonati. È una pecca perché il territorio di Latina sforna sempre prospetti interessanti.

Sulle partite in programma domenica
Penso che in vetta vinceranno tutte, non vedo partite ostiche.