SALA STAMPA - Cosmi: "Un risultato che ci soddisfa. Il Latina ci ha messo in difficoltà"

Le dichiarazioni di Serse Cosmi nel postpartita di Latina-Trapani raccolte da TuttoLatina.com nella sala stampa del Francioni.

Un pareggio che la lascia?
Tranquillo, bisogna saper accettare il verdetto. La prima frazione è stata equilibrata, con due squadre che si controllavano. Il Latina aveva scelto di abbassare gli esterni e ridurci gli spazi, ripartendo sui nostri errori. Dumitru, Acosty e Jefferson potevano essere efficienti negli spazi, noi abbiamo accelerato a volte l'azione e ci siamo lasciati prendere dall'errore. Nella ripresa ho avuto la sensazione che era normale che il Latina potesse accusare, il dispendio di energie degli esterni è stato notevole. Potevamo trovare spazi in più, siamo andati in vantaggio subito e altrettanto rapidamente ci hanno pareggiato. Ho pensato che quel gol potesse trasmetterci insicurezza, ma dopo l'1-1 abbiamo giocato con orgoglio. L'espulsione ha reso l'ultima mezzora un'altra partita, in cui abbiamo dovuto rinunciare alla fase offensiva. Il rammarico è di aver giocato mezzora con l'uomo in meno, Scozzarella, che organizza e dà le geometrie giuste. In 10 contro 11, su questo campo e contro questo avversario, aver salvato la pelle è motivo per essere contenti.

L'espulsione l'ha irritata
Ricordo che in un Perugia-Udinese con Jorgensen si discuteva di questo, fino al 3000 si discuterà fin quando non ci sarà una regola vera. Quelle non scritte sono facilmente interpretabili ed eludibili. Eravamo 1-1, era il 15' e non c'era una situazione finale in cui si giocava a perder tempo. Avevamo buttato fuori la palla due-tre volte, pensavamo potesse accadere la stessa cosa. Schiattarella era distratto ed è stato furbo a fermarsi. Da una parte si dirà che era giusto giocare, devo dire che la regola migliore è non buttare mai la palla fuori finché non fischia l'arbitro.

Partita
Il trequartista ha senso se hai giocatori in grado di innescarlo. Con quella densità di giocatori era difficile imbeccare Coronado. Il problema è che noi avevamo due attaccanti e due mezzali, abbiamo fatto fatica a cercare anche loro. Il merito era del Latina, era una situazione che dovevamo affrontare. Il Latina ha fatto una scelta intelligente, con i giocatori che aveva era una qualità vera quella di andare negli spazi. Noi potevamo cercare di abboccare, dobbiamo migliorare in questa situazione perché troveremo squadre che faranno così.

Cosa vede di questa B?
Non ci saranno Carpi e Frosinone, senza nulla togliere a due squadre che hanno strameritato. Ci sono squadre ben attrezzate, squadre che hanno blasone e giocatori, come Cagliari, Livorno, Perugia, Pescara, Bari e Spezia. Apparteniamo a una fascia che non prevede di essere uno squadrone, se dico che non ci saranno sorprese toglierei un'illusione a noi o al Latina. Di sicuro non faranno bene tutte 5 o 6, qualcuna andrà a soffrire, ma alla lunga quelli che ho citato sono organici costruiti che difficilmente faranno la fine di quei finti organici.

Perché non Citro nel finale?
Siamo rimasti con un mediano in meno, avevamo Coronado trequartista offensivo. O giocavi 4-4-1, ma sarebbe stato un suicidio, oppure bisognava restare così. Sugli esterni eravamo sempre due contro uno, se la partita fosse rimasta in parità numerica Citro - a livello teorico -, avrebbe potuto creare difficoltà con la sua velocità.

Cercava progressi in trasferta: come esce dal Francioni?
Piccoli progressi, non siamo malati. Mi sono assunto colpe per cinque partite, alcune sconfitte dello scorso anno furono discutibili. Negli anni precedenti vincere in trasferta era una peculiarità di questa squadra, non ce lo siamo dimenticati, ma in casa ci sentiamo molto forti. Diventa limitativo, ma se ti senti molto forte significa che fuori casa non ti senti altrettanto forte. Oggi abbiamo fatto qualche piccolo passo in avanti ed errori vecchi maniera, ho rispetto per gli avversari che sono forti. Ci portiamo via molto volentieri un punto. Siamo stati bloccati in aeroporto dalle 15 alle 23.15, sarebbe stato meglio rispettare gli orari tradizionali, ma non cerchiamo alibi.