Vivarini: "Penalizzati dall'arbitro e puniti da nostri errori individuali"

11.09.2016 00:05 di  Marco Ferri   vedi letture
Vivarini: "Penalizzati dall'arbitro e puniti da nostri errori individuali"
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Le dichiarazioni integrali del tecnico nerazzurro, Vincenzo Vivarini, raccolte nella zona mista del "Matusa" da TuttoLatina.com a margine del match tra Frosinone e Latina.

Che Latina è stato quello che esce sconfitto per la quarta volta consecutiva da un derby?
Sotto l’aspetto di squadra dobbiamo essere contenti, però abbiamo sbagliato le cose più importanti a livello individuale. Abbiamo commesso degli errori di piazzamento in occasione di entrambi i gol, soprattutto il primo mi fa molto arrabbiare perché abbiamo concesso degli spazi imperdonabili. Abbiamo lasciato troppo spazio tra i centrocampisti ed è mancata la copertura davanti alla linea difensiva, dove Dionisi si è inserito palla al piede fino a trovare lo spazio per concludere. Lì non avrebbe dovuto stringere Scaglia, ma ci sarebbe dovuto già essere una mezzala a chiudere. Dionisi ha trovato quello spazio, ha saltato D’Urso ed è andato facilmente al tiro. Anche sul secondo abbiamo sbagliato la diagonale, questi sono gli aspetti che dobbiamo analizzare e migliorare.

Come giudica gli episodi che avete contestato in campo?
Non mi piace mai commentare l’operato degli arbitri, ma in questo caso non c’entra solo l’episodio del rigore, perché il lavoro nel complesso non mi è piaciuto. Nel primo tempo loro hanno fatto 30 falli e non hanno ricevuto ammonizioni, mentre noi siamo incappati in un cartellino giallo al primo fallo. Tutti gli episodi sono andati contro di noi, il rigore era abbastanza netto. Se fossimo andati in vantaggio sarebbe stata tutta un’altra partita, perché noi nelle ripartenze saremmo stati ancora più efficaci. Non ci resta che accettare una sconfitta amara e fare mea culpa per gli errori commessi.

Da quali aspetti si riparte?
Siamo venuti a giocare a viso aperto contro una squadra forte e che tutti indicavano favorita. Se fossimo andati in vantaggio sarebbe stata tutta un’altra partita, abbiamo cercato di fare risultato e vincerla e siamo stati sconfitti da un giocatore che, effettivamente, ha fatto la differenza. In precedenza il Frosinone non aveva mai tirato in porta, mentre noi siamo stati vivi, reattivi e presenti in campo.

Davanti i soliti limiti
La parte finale del gioco è fondamentale e determinante, se non la trovi vai a vanificare tutto il lavoro di squadra, sia difensivo che della costruzione e dello sviluppo del gioco. Sappiamo che il momento è questo, abbiamo degli attaccanti che vengono da infortuni di vecchia data e li stiamo rimettendo a posto. Acosty è stato fermo praticamente per l’intero girone di ritorno e non ha svolto la preparazione, ora lo stiamo facendo giocare  titolare e pare stia andando molto bene, ma sicuramente non trova ancora la migliore condizione. Stesso discorso per Boakye, per il quale avevamo preventivato mezzora ma che deve ancora ritrovare la forma ideale. Dobbiamo essere tranquilli e continuare a lavorare, confidando in avversari magari meno forti di quelli affrontati finora. La squadra sta crescendo e nonostante uno stadio così pieno non ci siamo intimoriti e abbiamo cercato di far gioco

Tra le note positive Di Matteo: il suo recupero è propedeutico al cambio di modulo?
E’ una soluzione che avevamo in preventivo, tanto è vero che siamo passati con due esterni d’attacco, due mediani di qualità e due terzini di spinta. Ne è scaturito il gol e qualche altra azione pericolosa, il rimpianto è quello di aver trovato troppo tardi la rete che ci ha permesso di accorciare le distanze, perché avremmo ancora potuto impensierirli. La squadra proposta nella ripresa aveva la qualità per scardinare la loro linea difensiva. Purtroppo ci è ancora mancata la parte finale. E’ chiaro che si possa fare sempre meglio, mi dispiace e ne sono amareggiato e arrabbiato.

Sabato arriva il Benevento
Ripartiamo dall’organizzazione e dall’attenzione nei particolari. Dobbiamo migliorare ancora tantissimo nel possesso palla e nella costruzione, anche se qualcosa di positivo lo abbiamo fatto. C’è da lavorare per mettere gli attaccanti nelle migliori condizioni per esprimersi. Ci portiamo via questo spirito, che è quello di una squadra che se la va a giocare senza timore.