Il Latina più forte nell'anno dannato per i tifosi

E’ un peccato che il campionato di serie D proceda tra pause e ripartenze, con un andamento altalenante che ne rende difficile la fruizione in termini di interesse e passione. Ma soprattutto è davvero e una dannazione che i tifosi nerazzurri non possano accedere al Francioni proprio nell’anno in cui il Latina, fatti i dovuti e necessari scongiuri, pare affrontare la stagione con il piglio del più forte.
E che il gruppo meriti i galloni di leader del girone lo ha confermato la cristallina vittoria di domenica scorsa, sul Savoia. Non è stato un confronto spettacolare e nemmeno un minimo divertente, però è stato quel che una partita di calcio dovrebbe essere se ben giocata da entrambe le squadre. Due undici ben messi in campo, gioco fisico ma non cattivo, pieno controllo in ogni zona del campo da parte di entrambe le contendenti: Latina e Savoia hanno giocato al calcio – che è l’insieme di tattica, tecnica e fisicità- e non a pallone. Un controllo assoluto di sé e del proprio avversario che ha immiserito il tabellino della cronaca ma arricchito la cognizione di ciò che in campo veniva ragionato e messo in pratica.
Una partita però solo in parte equilibrata. La manovra nerazzurra è infatti risultata più efficace, più viva, meno prevedibile: un coro e non l’esibizioni di undici solisti. Una efficacia che il Latina ha saputo poi tradurre in gol, dapprima sfruttando un maldestro disimpegno della difesa ospite e poi con un guizzo di rara rapidità e furbizia di Alessandro, che prima s’è inventato i presupposti del gol e poi il gol l’ha realmente realizzato quando ormai l’occasione sembrava sfumata e il pallone preda del reparto arretrato campano. Un successo ribadito anche e soprattutto nella ripresa quando Tortolano e compagni hanno riposto le armi e controllato la partita, come era lecito attendersi dopo il doppio vantaggio e con le gambe e il fiato costretti a fare i conti con la prolungata assenza dal clima partita. Bene così.